Wikipedia:Raduni/Art and Feminism 2019 Salerno

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In occasione della campagna Art+Feminism 2019, il Dipartimento di Informatica dell'Università degli studi di Salerno, in collaborazione con le associazioni Mind the Gaps e Wikimedia Italia, ospita la sesta maratona internazionale di scrittura al femminile.

Dopo i saluti degli organizzatori e un’introduzione dettagliata all’uso di Wikipedia, i partecipanti si confronteranno sull'attivismo politico femminile a favore dei diritti umani e sulle tematiche del gender gap; seguirà l'editathon delle voci precedentemente selezionate in base ai criteri di rilevanza enciclopedica: quest'anno l'attenzione sarà puntata sulle biografie delle attiviste premiate con l'International Women of Courage Award.

Logo di Art and Feminism

14.30: Saluti

15.00: Introduzione a Wikipedia

15.30: Inizio dell'editathon

18.00: Dibattito

18.30: Fine dei lavori

Map
Università degli studi di Salerno

1 Laboratorio Turing

2 Parcheggio

Laboratorio Turing
presso il Dipartimento di Informatica, stecca 7, secondo piano
Università degli studi di Salerno

Via Giovanni Paolo II, 132
84084 Fisciano (SA)

40.7743°N 14.7891°E

Venerdì 8 marzo 2019, dalle 14.30 alle 18.30.

Voci da scrivere o ampliare

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Prima di essere pubblicati, i contenuti verranno sviluppati collettivamente nella pagina delle prove. Saranno pubblicate solo le voci sufficientemente complete, anche solo sotto forma di bozza. Si consiglia ai partecipanti di copiare e incollare nella propria sandbox lo schema di voce, in modalità "Modifica wikitesto", completare il "Template bio" e inserire i contenuti nelle varie sezioni, rielaborando le informazioni da fonti secondarie di qualità. È necessario inserire i riferimenti bibliografici e completare la bibliografia finale.

Si consiglia a tutti i partecipanti la lettura dei criteri di rilevanza enciclopedica e del modello di voce per le biografie.

I partecipanti potranno scegliere fra le biografie delle vincitrici dell'International Women of Courage Award:

2007[1]
2008[3]
2009[4]
2010[6]
2011[7]
2012[8]
2012 International Women of Courage Awards, 8 marzo 2012.
In piedi, da sinistra: Melanne Verveer (ospite), Leymah Gbowee (ospite), Shad Begum, Aneesa Ahmed, Hawa Abdallah Mohammed Salih, Samar Badawi, Tawakel Karman (ospite).
Sedute, da sinistra: Maryam Durani, Pricilla de Oliveira Azevedo, Zin Mar Aung, Michelle Obama, Hillary Clinton, Jineth Bedoya Lima, Hana Elhebshi, Şafak Pavey
2013[10]
2014[11]
2015[12]
2016[13]
2017[24]
2018[25]


2019[26]

Partecipanti

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I partecipanti sono pregati di registrare individualmente un account precedentemente all'evento e di aggiungere la propria firma usando solo la wikisintassi prevista (Aiuto:Firma) qui sotto.

Manuali fondamentali

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È opportuno iniziare leggendo queste pagine:

Posizione degli elementi principali di una voce di Wikipedia
(clicca sulla figura per ingrandire)
Wikipedia
Le voci
L'utenza

Se hai domande usa la pagina di discussione (facendo clic su "aggiungi discussione" in alto e firmando alla fine).

Social media

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L'evento sarà comunicato sui social media attraverso l'uso degli hashtag #artandfeminism, #noweditingaf, #af6, #WomenOfCourage, #InternationalWomenOfCourageAward.

I dati dell'evento.

Rassegna stampa

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  1. ^ (EN) Honorees, su 2001-2009.state.gov, U.S. Department of State. URL consultato il 30 agosto 2018.
  2. ^ (EN) International Women's Issues Archives, su 2001-2009.state.gov. URL consultato il 1º aprile 2018.
  3. ^ (EN) International Women of Courage Award Ceremony: 2008, su 2001-2009.state.gov. URL consultato il 15 settembre 2018.
  4. ^ (EN) 2009 International Women of Courage Award, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 3 settembre 2018.
  5. ^ Askar Aktalov, The Uzbek Journalist Tadjibayeva Partook in the Making of the Book and Film "The Hour of the Jackal" (in Russian), in Knews, 2 febbraio 2012. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2014).
  6. ^ (EN) 2010 International Women of Courage Award, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 3 settembre 2018.
  7. ^ (EN) International Women of Courage Awards, su whitehouse.gov, 10 marzo 2011. URL consultato il 16 settembre 2018.
  8. ^ (EN) 2012 International Women of Courage Award Winners, su U.S. Department of State, 5 marzo 2012. URL consultato il 16 settembre 2018.
  9. ^ (EN) U.S. Embassy Presents “International Woman of Courage” Award, su malta.usembassy.gov (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
  10. ^ (EN) 2013 International Women of Courage Award Winners, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 4 settembre 2019.
  11. ^ (EN) Bios of 2014 Award Winners, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 5 settembre 2018.
  12. ^ (EN) Biographies of 2015 Award Winners, su 2009-2017.state.gov, 23 gennaio 2015. URL consultato il 7 marzo 2015.
  13. ^ (EN) 2016 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 19 settembre 2018.
  14. ^ (EN) Sara Hossain receives Int'l Women of Courage Award, su thedailystar.net, 31 marzo 2016.
  15. ^ (EN) U.S. Secretary of State’s International Women of Courage Awardee, su guardian.bz. URL consultato il 18 settembre 2018.
  16. ^ Guatemala’s Women: Moving Their Country Forward « Central America Network, su centralamericanetwork.org.
  17. ^ (EN) Kurdish Ezidi woman receives International award, su kurdistan24.net. URL consultato il 1º aprile 2018.
  18. ^ (EN) Malaysian activist Nisha Ayub is first transgender to win US Women of Courage award, su asiancorrespondent.com.
  19. ^ a b IPPMEDIA - The Guardian, The Guardian on Sunday, Nipashe, Nipashe Jumapili, su ippmedia.com.
  20. ^ Slovenka bola ocenená ministrom USA: Vynašla sa počas migrantskej krízy, su topky.sk.
  21. ^ (EN) US State Department honours Sudanese "tea lady" for her courage - Radio Tamazuj, su radiotamazuj.org.
  22. ^ (EN) Chiang Mai activist wins US 'courage award', in Bangkok Post, 30 marzo 2016. URL consultato il 10 settembre 2018.
  23. ^ (EN) State Department Honors 'International Women of Courage', su nbcnews.com.
  24. ^ (EN) 2017 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 10 settembre 2018.
  25. ^ (EN) 2018 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 21 settembre 2018.
  26. ^ (EN) 2019 International Women of Courage Award, su U.S. Department of State. URL consultato il 6 marzo 2019.

Pagine correlate

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Collegamenti esterni

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