Werner I d'Asburgo

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Werner I d'Asburgo
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Strasburgo
 
Nato978 - 980 circa
Nominato vescovo1001
Deceduto28 ottobre 1028
 

Werner I d'Asburgo (tra il 978 e il 980 – Costantinopoli, 28 ottobre 1028) è stato vescovo di Strasburgo.

Stemma dei vescovi di Strasburgo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Lanzellino, conte di Altenburgo (della Casa d'Asburgo), e di Lutgart, Contessa di Nellenbourg; fratello di Radbot, fu investito della carica di vescovo di Strasburgo dall'imperatore Ottone III nel 1001.

Nel 1002 Strasburgo venne assediata dal duca di Svevia Ermanno II e dal genero e duca di Carinzia Corrado, nel contesto della successione al trono imperiale; i due riuscirono a penetrare nella città del vescovo e alcuni svevi, all'insaputa dei loro comandanti, saccheggiarono e diedero fuoco alla cattedrale della città[1][2]. Ermanno in seguito si fece perdonare donando una sua proprietà e offrendosi di restaurare l'abbazia di Santo Stefano, situata nella città[3][4]. Nel 1015 pose la prima pietra nel sito di costruzione della cattedrale di Strasburgo; nel 1027 fece edificare un castello appartenente agli Asburgo sul fiume Aar, e nello stesso anno fece erigere anche l'abbazia benedettina di Muri nei pressi di Lenzburg.

Favorì gli imperatori Enrico II e Corrado II. Morì di febbre il 28 ottobre 1028 presso Costantinopoli, ove si era recato per conto dell'imperatore Corrado II.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tietmaro, Libro V, 12, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 127, ISBN 978-8833390857.
  2. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro V, 12, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 351, ISBN 978-88-99959-29-6.
  3. ^ Tietmaro, Libro V, 22, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, pp. 131 e 132, ISBN 978-8833390857.
  4. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro V, 22, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 365, ISBN 978-88-99959-29-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN100446288 · CERL cnp01197406 · GND (DE139142975
Predecessore Vescovo di Strasburgo Successore
Alavico II 1001 - 28 ottobre 1028 Guglielmo I