Waste Isolation Pilot Plant

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Waste Isolation Pilot Plant
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federatoNuovo Messico
Coordinate32°24′42.01″N 104°14′10″W / 32.41167°N 104.23611°W32.41167; -104.23611
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1999
Usostoccaggio nucleare sotterraneo

Il Waste Isolation Pilot Plant (impianto pilota per l'isolamento dei rifiuti) o WIPP, è il terzo deposito geologico profondo del mondo (dopo il deposito tedesco per i residui radioattivi Morsleben e la miniera di sale di Schacht Asse II) concesso in licenza per conservare rifiuti transuranici per 10.000 anni. I rifiuti provengono dalla ricerca e dalla produzione di armi nucleari degli Stati Uniti.[1] Si stima che il progetto abbia un costo totale di 19 miliardi di dollari.[2]

Si trova a circa 42 km ad est di Carlsbad, nel Nuovo Messico, nella parte orientale della Contea di Eddy, in una zona conosciuta come il "corridoio nucleare sud-orientale del Nuovo Messico", in quanto comprende anche la National Enrichment Facility vicino a Eunice, la struttura di smaltimento dei rifiuti a basso livello appena sopra il confine vicino ad Andrews, in Texas, e la struttura di International Isotopes, Inc. che sarà costruita vicino a Eunice, nel Nuovo Messico.[3]

Nel 2010, l'USDAO ha ritirato i precedenti piani per lo sviluppo del deposito di scorie nucleari di Yucca Mountain in Nevada. Il WIPP è stato identificato come candidato per un impianto per lo stoccaggio di rifiuti per rifiuti legati alle armi nucleari.[4] Diversi incidenti nello stabilimento nel 2014 hanno evidenziato il problema sul crescente numero di rifiuti e sulla sicurezza del deposito.[5] Gli incidenti del 2014 hanno riguardato un'esplosione di rifiuti e il rilascio nell'aria di materiale radiologico che ha esposto 21 lavoratori dell'impianto a dosi di plutonio, elemento responsabile di cancro ai polmoni, al fegato e alle ossa.[6][7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1970 la Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti (successivamente fusa nel Dipartimento dell'Energia) propose la costruzione di un sito a Lyons, nel Kansas, per l'isolamento e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Alla fine il sito di Lyons venne ritenuto inutilizzabile a causa dell'opposizione locale e regionale, oltre che alla scoperta di pozzi di petrolio e gas non mappati situati nell'area. Si riteneva che questi pozzi potessero potenzialmente compromettere la capacità della struttura di contenere scorie nucleari. Nel 1973, a causa di queste preoccupazioni, e grazie all''interesse positivo della comunità del Nuovo Messico meridionale, il DOE trasferì decise di progettare il deposito di scorie nucleari, rinominato Waste Isolation Pilot Plant (WIPP), vicino a Carlsbad, nel Nuovo Messico.[8]

I rifiuti sono collocati nelle camere a 660 metri sottoterra, in una formazione di sale denso con un raggio di 910 metri la cui tettonica del sale è rimasta stabile per oltre 250 milioni di anni. A causa degli effetti di plasticità, il sale e l'acqua scorrono verso eventuali crepe che si sviluppano, uno dei motivi principali per cui l'area è stata scelta per il progetto.[9][10][11]

Nel 1994, il Congresso ordinò ai Sandia National Laboratories di iniziare una valutazione approfondita della struttura rispetto agli standard stabiliti dall'EPA. La valutazione della struttura è continuata per quattro anni, per un totale cumulativo di 25 anni di valutazione. Nel maggio 1998, l'EPA ha concluso che vi era una "ragionevole aspettativa" che l'impianto avrebbe contenuto la stragrande maggioranza dei rifiuti sepolti lì.[8]

I primi rifiuti nucleari sono arrivati all'impianto il 26 marzo 1999. Questa spedizione di rifiuti proveniva dal Los Alamos National Laboratory, un'importante struttura di ricerca e sviluppo di armi nucleari situata a nord di Albuquerque, nel Nuovo Messico. Un'altra spedizione seguì il 6 aprile dello stesso anno. Queste spedizioni hanno segnato l'inizio delle operazioni di impianto.[2] A dicembre 2010, lo stabilimento aveva ricevuto e immagazzinato 9.207 spedizioni (76.561 metri cubi) di rifiuti. La maggior parte di questi rifiuti è stata trasportata all'impianto attraverso treni e camion.[9] La struttura finale contiene un totale di 56 locali di stoccaggio con ogni camera di 300 metri di lunghezza.[12] Si stima che l'impianto continuerà ad accettare rifiuti dai 25 ai 35 anni e si stima che costerà in totale 19 miliardi di dollari.

Carico di rifiuti arriva al WIPP

Sviluppi futuri[modifica | modifica wikitesto]

Avvertenze su un contenitore per rifiuti nucleari

A seguito della fine dell'accumulo dei rifiuti nell'impianto, stimato tra il 2025 e il 2035, le caverne di stoccaggio saranno fatte crollare e sigillate con 13 strati di cemento e terra. Il sale poi penetrerà e riempirà le varie fessure che circondano le botti di rifiuti. Dopo circa 75 anni, i rifiuti saranno completamente isolati dall'ambiente.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ US EPA, https://www.epa.gov/radiation.
  2. ^ a b Feder, Toni. "DOE Opens WIPP for Nuclear Waste Burial". Physics Today 52.5 (1999): 59. Print.
  3. ^ International Isotopes Inc.: Project Overview Archiviato il 22 agosto 2014 in Internet Archive.
  4. ^ Copia archiviata, su WIPP Waste Isolation Pilot Plant Recovery. URL consultato il 27 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
  5. ^ Jeff Tollefson, nature.com, http://www.nature.com/news/us-seeks-waste-research-revival-1.14804.
  6. ^ Ralph Vartabedian, 2014 accident at WIPP ranks among costliest in U.S. history, Albuquerque Journal. URL consultato il 20 gennaio 2017.
  7. ^ Agency for Toxic Substances and Disease Registry, https://www.atsdr.cdc.gov/phs/phs.asp?id=646&tid=119.
  8. ^ a b Kerr, Richard A. "For Radioactive Waste from Weapons, a Home at Last". Science 283.5408 (1999): 1626. Print.
  9. ^ a b wipp.energy.gov, https://www.wipp.energy.gov/picsprog/test1/Permanent_Markers_Implementation_Plan_rev1.pdf.
  10. ^ Expert Judgment on Markers to Deter Inadvertent Human Intrusion into the Waste Isolation Pilot Plant, Archiviato il 16 maggio 2008 in Internet Archive. Sandia National Laboratories report SAND92-1382 / UC-721 (1993)
  11. ^ Copia archiviata, su wayback.archive-it.org. URL consultato il 27 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2013).
  12. ^ Monastersky, Richard. "First nuclear waste dump finally ready". Science News 140.15 (1991): 228. Print.
  13. ^ Renaud, Chris. "Cool Wipp". Environment 41.1 (1999): 22. Print.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Weitzberg, Abraham, 1982, "Building on Existing Institutions to Perpetuate Knowledge of Waste Repositories", ONWI-379, disponibile presso il National Technical Information Service.
  • Kaplan, Maureen F., 1982, "Archeological Data as a Basis for Repository Marker Design", ONWI-354, disponibile presso il National Technical Information Service.
  • Berry, Warren E., 1983, "Durability of Marker Materials for Nuclear Waste Isolation Sites", ONWI-474, disponibile presso il National Technical Information Service.
  • Human Interference Task Force, 1984, "Reducing the Likelihood of Future Human Activities that could Affect Geologic High-level Waste Repositories", BMI / ONWI-537, disponibile presso il National Technical Information Service.
  • Sebeok, Thomas A., 1984, "Communication Measures to Bridge Ten Millennia", BMI / ONWI-532, disponibile presso il National Technical Information Service.
  • INTERA Technologies, 1985, "Analisi preliminari di scenari di potenziale interferenza umana per depositi in tre formazioni saline", BMI / ONWI-553, disponibile presso il National Technical Information Service.
  • van Wyck, Peter C. "Signs of Danger: Waste, Trauma, and Nuclear Threat". Minneapolis: University of Minnesota Press, 2005.

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