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Wikipedia da esportazione: nascono le WikiStation e il WikiPassaporto


Arrivato a destinazione un lavoro che durava da qualche tempo: WikiPedia ha una postazione dedicata a Villa Bernasconi, a Cernobbio, dalla quale è possibile, visitando il museo, «documentarsi sui temi sviluppati all'interno del museo e creare, migliorare, tradurre le voci di Wikipedia correlate, ma anche contribuire agli altri progetti Wikimedia grazie alle fonti messe a disposizione dal museo stesso» (cito dal comunicato ufficiale di WMI). E insieme a questa, che è stata gergalmente denominata WikiStation, nasce anche il WikiPassaporto, un documento che potete scaricare da Commons e sul quale potrete far mettere timbri di cortesia dai musei e dalle biblioteche (o dagli altri Enti culturali) che aderiranno all'iniziativa.

Il primo WikiPassaporto timbrato nella prima WikiStation a Villa Bernasconi

L'idea è stata di Claudia Taibez, che oltre ad avere ruoli di responsabilità nella struttura è anche socia di WMI. E fra i tanti che ci hanno lavorato, desidero ringraziare in particolare Ysogo, che insieme a Yiyi aveva presentato i lavori allora in corso a itWikiCon, in una spettacolare sessione.
In pratica, visitando il museo ci si può fermare un attimo in WikiStation, approfittare del materiale che il museo mette a disposizione e approfondire gli argomenti di interesse con l'ausilio dei Progetti Wikimedia, cui può contribuire direttamente proprio da lì. All'uscita, se lo desidera, il visitatore si farà timbrare il WikiPassaporto, che pian piano si arricchirà, è l'auspicio, di tanti altri timbri di tante altre strutture aderenti.
Cosa manca? Essenzialmente che aderiscano tante altre strutture. Cui è bene iniziare a presentare l'iniziativa, sottolineando che l'impegno economico richiesto è davvero contenuto: basta un PC anche non di ultimissima generazione, purché capace di collegarsi a Internet, e appunto un collegamento a Internet, che non richiede (dubbio che spesso spaventa) interazioni con le reti interne, da cui è del tutto indipendente. Sono certo che per quanto riguarda il software ci sono nelle vicinanze utenti e soci capaci di montare un sistema operativo libero e fornire la (minima) assistenza necessaria. A esagerare sono 500 € tutto compreso, e l'assistenza da fornire fa già parte delle prestazioni del personale delle strutture.
L'iniziativa può interessare anche i Gruppi Locali, che si stanno formando in diverse parti d'Italia (e che mi piacerebbe si sviluppassero su tutto il territorio), ma in ogni caso tenetela presente, anzi presentatela proprio, in tutte le occasioni di contatto con Enti culturali, a qualsiasi titolo vi troviate a interagirvi. A breve spero si possano fornire maggiori dettagli pratici.
È il Grand Tour dei tempi nostri, ed è molto bello che sia Wikipedia a esserne ragione :-) -- g · ℵ (msg) 11:37, 20 dic 2017 (CET)[rispondi]

Grazie per il messaggio, g. Volendo il pc non è nemmeno obbligatorio per l'stituzione (a Villa Bernasconi non c'è, ma ci sono acqua e caramelle). È fondamentale avere un timbro che stia bene su un wikipassaporto ed è possibile avere qualche wikipassporto già stampato per chi ne facesse richiesta. --Yiyi 22:20, 20 dic 2017 (CET)[rispondi]
non sarà obbligatorio, ma io non mi porto mai un pc quando vado in un museo, penso siano pochissimi quelli che lo fanno; trattandosi di importi tutto sommato modesti per i bilanci di un ente, meglio proporlo. Male che va ci danno un leggìo futuribile, che è già qualcosa... :-) -- g · ℵ (msg) 09:07, 21 dic 2017 (CET)[rispondi]
L'idea del Wikipassaporto in sé è geniale. Riporto qui alcuni spunti/suggerimenti:
  1. Prevedere dei "premi" (anche simbolici) a chi raggiunge una certa quota di timbri, ad esempio un Babelfish, un Wikioscar, una targa virtuale da "appendere" nella propria pagina utente, un gadget da Wikimedia, uno sconto per i servizi dal museo, etc.
  2. Stampare i Wikipassaporti e distribuirli durante le attività in cui si "addestrano" nuovi utenti (ad esempio durante le attività nelle scuole), accoppiando il Wikipassaporto con una guida che funga da ispirazione spiegando cosa può fare un Wikipediano all'interno di un museo o altra istituzione.
  3. Inserire sul passaporto altri campi opzionali per completare il profilo del Wikipediano, ad esempio: "Iscritto su _________ (*progetto Wikimedia) dal...", "Permessi dell'utenza (*amministratore, utente autoverificato, check user, ecc.)", "Lingue conosciute" e link alla propria pagina utente e dei contributi su Wikipedia (o altro progetto Wikimedia).
  4. Ai musei che aderiscono all'iniziativa, fornire qualche servizio, ad esempio inserire almeno un paio di foto del museo su Commons con relativa descrizione, creare o ampliare la pagina del museo su wiki, svolgere una giornata di formazione sul mondo wiki ai dipendenti del museo, ecc.
  5. In generale, fare in modo che il Wikipassaporto non sia solo una collezione di timbri da sfoggiare, bensì uno strumento utile ai Wikipediani, sia per dimostrare la propria competenza sui progetti wiki sia per avere un accesso agevolato all'interno delle istituzioni. --Daniele Pugliesi (msg) 16:46, 21 dic 2017 (CET)[rispondi]

Colgo l'occasione dei suggerimenti di Daniele, per chiarire alcuni degli aspetti con cui il passaporto è stato concepito.

  1. Non sono previsti, ne prevedibili, premi poiché non esiste un'anagrafe centrale dei wikipassaporti (nè si vuole che ci sia) e quindi non si può accertare il numero di timbri per poter conferire dei premi a traguardi. Questo "autocertificare" il proprio passaporto vuole seguire lo spirito wiki per cui uno contribuisce perché ha voglia di farlo, non perchè è stato autorizzato, o comandato, a farlo.
  2. Questo è caldamente consigliato: lasciare dei wikipassaporti a chi ha partecipato ad un evento wiki è un metodo per aiutarlo a ricordarsi della cosa e offrirgli un modo per tornare in contatto se ne ha voglia.
  3. Si é intenzionamente escluso dalla grafica del wikipassaporto qualsiasi riferimento linguistico (anche la scritta di fondo è stata fatta in quante più lingue possibili, compatibilmente con gli alfabeti supportati dal programma di grafica, senza dare rilevanza a nessuna) affinchè fosse un passaporto universale. Ciò non toglie che, ad esempio, nello spazio prossimo alla zona immagine ogni singolo titolre possa, se ne abbia voglia, metterci tutto ciò che desidera.
  4. I musei che aderiscono all'iniziativa lo fanno entrando in un accordo di collaborazione a più ampio raggio. Quelli che Daniele identifica come servizi sono aspetti dell'accordo che vanno declinati secondo le possibilità e le opportunità dei singoli casi.
  5. Gli "accessi agevolati" o altri vantaggi non discendono dal possesso in sè del passaporto, ma dal contenuto degli accordi con gli enti di cui il wikipassaporto è un aspetto.

--Ysogo (msg) 10:12, 27 dic 2017 (CET)[rispondi]