Władysław Albert Anders (Błonie, 11 agosto 1892 – Londra, 12 maggio 1970) è stato un generale e politico polacco.
Władysław Anders nacque a Błonie, da Albert Anders e Elżbieta Tauchert. All'epoca la parte orientale della Polonia faceva parte dell'Impero russo. Anders frequentò il Politecnico di Riga (1911-1912) e, a causa della guerra fu richiamato nell'esercito zarista nel 1913, all'Accademia Militare di Pietroburgo. Partecipò alla prima guerra mondiale dove si distinse per l'ingegno tattico e per la vicinanza ai propri soldati; per questo venne decorato con la Croce di San Giorgio Virtuti Militari, onorificenza concessa dalla Polonia indipendente. Frequentò l'accademia di Stato Maggiore a Pietroburgo fino al febbraio 1917.
Successivamente partecipò alla guerra tra la Polonia indipendente e la nuova Russia sovietica (iniziata con l'invasione polacca di Lituania, Bielorussia e Ucraina allo scopo di ricreare una Grande Polonia) come comandante di un reggimento di cavalleria (guerra sovietico-polacca). Finita la guerra (1921) fu inviato a Parigi per studiare all'École supérieure de guerre. Non prese parte al colpo di Stato del maresciallo Piłsudski (1926) ma fu da questi promosso a generale di brigata nel 1934.
A capo di una brigata di cavalleria, durante l'invasione nazista della Polonia che dette inizio alla seconda guerra mondiale, Anders combatté sul fronte orientale contro i sovietici (settembre 1939). Ferito, fu fatto prigioniero e incarcerato, prima a Leopoli e poi nel carcere-fortezza della Lubjanka a Mosca, dove subì anche torture.
Fu rilasciato nel luglio 1941 dopo l'inizio dell'invasione tedesca dell'URSS (Operazione Barbarossa) e in seguito all'accordo Sikorski-Majskij. Dal governo polacco in esilio a Londra, Anders ricevette l'incarico di formare, con gli ex prigionieri, un esercito che sarebbe stato impiegato nella guerra contro i nazisti. A causa della reciproca diffidenza tra polacchi e sovietici, e per la scarsità dei rifornimenti che questi inviavano alla armata in formazione, Anders decise, in accordo con gli inglesi, di spostare i suoi uomini e decine di migliaia di civili, strappati ai campi di prigionia sovietici, in Persia. Qui i polacchi furono inquadrati nelle armate dell'Impero britannico, sempre però sotto il comando del governo polacco in esilio a Londra. L'opera di Anders a fianco degli Alleati raggiunse il culmine con l'organizzazione del II Corpo polacco che operò ai suoi ordini in Medio Oriente e in Italia, segnalandosi nella battaglia di Cassino e nella battaglia di Ancona.
Porta Santo Stefano, ad
Ancona, attraverso la quale le truppe di Anders entrarono in città
Poi i polacchi in parte furono acquartierati a Sansepolcro, nell'autunno del 1944, e in parte proseguirono verso nord, penetrando in Romagna attraverso l'Appennino forlivese e liberando diverse vallate fino a prendere Predappio, località simbolicamente importante, in quanto luogo di nascita di Benito Mussolini. Gli inglesi, però, chiesero alle truppe di Anders di non entrare nell'ormai vicina Forlì, la "città del duce", per riservare a loro tale onore.
Le truppe polacche raggiunsero per prime, il 21 aprile 1945, Bologna con un gruppo esplorante, favorito dalla mancata distruzione di un ponte. Dopo il suo rientro a Londra, fu sostituito dal generale Zygmunt Bohusz-Szyszko al comando del II Corpo d'Armata polacco.
Il generale Władysław Anders ricevette la cittadinanza onoraria di Bologna il 6 ottobre 1945 e quella di Ancona l'8 dicembre dello stesso anno[1]. Successivamente, Bologna dedicò ad Anders un giardino pubblico cittadino[2], Imola dedicò anch'essa un giardino[3] e Ancona gli intitolò una via nel rione del Pinocchio; al Secondo corpo polacco Ancona ha dedicato la piazza all'interno di Porta Santo Stefano, attraverso la quale le truppe erano entrate nel 1944 per liberare la città.
La Polonia occupata dai sovietici, al contrario, lo privò della cittadinanza dal 26 settembre 1946, assieme ad altri 75 ufficiali dell'esercito.
Non fu onorato né in Italia, dove il governo gli impedì di incontrare il presidente del consiglio ed il presidente della Repubblica, consentendogli solo una visita, in forma strettamente privata, alla tomba del Milite Ignoto, né in Inghilterra dove i polacchi non furono invitati alla sfilata della Vittoria. L'atteggiamento italiano potrebbe trovare spiegazione nel fatto che Anders, nel giugno 1946, offrì il suo appoggio ad Umberto II nei giorni difficili del controverso referendum istituzionale. Il Re, che per molte ragioni temeva l'insorgere di una guerra civile, cortesemente rifiutò. Se ne trova traccia nel volume dello storico Luciano Garibaldi.
Anders riparò a Londra, dove fu tra i membri di spicco del governo in esilio della Polonia e dall'8 agosto 1954 fece parte del Consiglio dei tre, assieme a Edward Raczyński e Tomasz Arciszewski, organo creato per esercitare le funzioni di Capo dello Stato polacco in esilio.
Morì nella capitale inglese il 12 maggio 1970 e venne seppellito, secondo la sua volontà, nel Cimitero militare polacco di Montecassino, a fianco dei suoi compagni caduti in battaglia.
Era sposato dal 1948 con la cantante e attrice polacca Renata Bogdanska.
Tomba di Władysław Anders a Monte Cassino
- Władysław Anders, Un'armata in esilio, Rocca San Casciano, Cappelli, 1950.
- Lewanski R. C. (a cura di), I giorni della liberazione, CSEO Biblioteca, 1985.
- Enzo Casadio e Massimo Valli, Il 2º Corpo polacco in Romagna, Imola, Corso Bacchilega, 2006, ISBN 978-88-88775-33-3.
- Natale Tampieri, Imola 14 aprile 1945. Riflessioni sulla Resistenza, Imola, Corso Bacchilega, 2007, ISBN 978-88-88775-52-4.
- Anastazja Kasprzak (a cura di), Polacchi a Bologna. 2º Corpo Polacco in Emilia-Romagna 1945-1946, Imola, Corso Bacchilega, 2008, ISBN 978-88-88775-70-8.
- Il II Corpo Polacco. Il contributo dei soldati del generale Anders alla liberazione dell'Italia. Volume monografico de "Il Nuovo Areopago", n. 3/2008. ISSN 0394-8846.
- Jan Władysław Woś, Profilo del generale Władysław Anders, in: Per la storia delle relazioni italo-polacche nel Novecento, Trento, Editrice Università degli Studi di Trento, 2008, pp. 71–91.
- Jan Władysław Woś, Il generale Władysław Anders. Un abbozzo di ritratto (1892-1970), Trento, Editrice Università degli Studi di Trento, 2008.
- Władysław Anders, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.

- (EN) Władysław Anders, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

- (EN) Władysław Anders, su Find a Grave.

- (EN) Opere di Władysław Anders, su Open Library, Internet Archive.

- 1944-1946 Il II Corpo d'Armata polacco nelle Marche - Dalla Polonia all'Italia - Le origini del II Corpo d'Armata polacco, su cultura.marche.it.