Voto per corrispondenza

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Plico elettorale per le elezioni del 2013 in Baviera

Il voto per corrispondenza è una modalità di voto in cui le schede elettorali vengono distribuite (o inviate) agli elettori aventi diritto, i quali le rispediscono per posta dopo aver votato a casa. Il voto per corrispondenza è alternativo sia al tradizionale voto in presenza presso il seggio elettorale, sia al voto elettronico.

La modalità di voto per corrispondenza viene solitamente adottata per dare la possibilità di votare al maggior numero possibile di aventi diritto, ad esempio a chi non può recarsi al seggio per ragioni di disabilità fisica, oppure perché è domiciliato in un luogo geograficamente lontano dal posto in cui è iscritto alla lista elettorale.

Il voto per corrispondenza fu introdotto per la prima volta nel 1877 nell'Australia occidentale, per poi essere migliorato nel 1890 nell'Australia meridionale.[1] Successivamente, è stato adottato da molti altri stati del mondo.

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Elezioni politiche e referendum[modifica | modifica wikitesto]

Contenuto del plico elettorale per il voto all'estero. 1. Scheda elettorale per la Camera dei deputati 2. Scheda elettorale per il Senato della Repubblica 3. Busta bianca per mantenere separate e anonime le schede 4. Certificato elettorale. 5. Istruzioni 6. Busta preaffrancata per inviare il materiale all'Ambasciata italiana di Santiago del Cile 7. Elenchi dei candidati della ripartizione America Meridionale della Circoscrizione Estero per la Camera dei Deputati 8. Elenchi dei candidati della ripartizione America Meridionale della Circoscrizione Estero per il Senato
Lo stesso argomento in dettaglio: Voto degli italiani residenti all'estero.

In Italia, la modalità di voto per corrispondenza è stata utilizzata per la prima volta nel 2006 al fine di far votare gli italiani residenti all'estero, iscritti all'anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), senza che si recassero in Italia. È regolato dalla Legge Tremaglia approvata nel 2001, a seguito delle modifiche introdotte nel 2000 all'articolo 48 della Costituzione italiana.

D'altro canto, a partire dal 2016, anche gli elettori italiani temporaneamente residenti all'estero (e quindi non iscritti all'AIRE) possono esercitare il voto per corrispondenza, inviando tempestiva comunicazione al comune italiano di iscrizione alle liste elettorali, il quale chiederà al consolato competente di spedire all'elettore il plico elettorale contenente le schede.[2] L'elettore potrà quindi esercitare il diritto di voto con modalità analoghe a quelle previste dalla Legge Tremaglia.

Nel corso degli anni, il voto per corrispondenza degli italiani all'estero ha costantemente suscitato numerose perplessità e polemiche nell'opinione pubblica e tra i commentatori politici (si veda: Voto degli italiani residenti all'estero: opinioni contrarie e controversie) soprattutto a causa di forti sospetti di brogli.

Diritto societario[modifica | modifica wikitesto]

Per alcune categorie di società, il voto nelle assemblee dei soci può essere esercitato per corrispondenza. Nell'ordinamento italiano, tale modalità di voto era già ammessa per le società cooperativa (art. 2532 c.c.), ed è stata estesa ad altre società, come le Sicav e le società direttamente o indirettamente controllate dallo Stato o da enti pubblici, per le quali siano intervenuti processi di privatizzazione. Il diritto di voto per corrispondenza deve essere previsto dall'atto costitutivo della società.[3]

In Svizzera[modifica | modifica wikitesto]

Materiale elettorale ricevuto da un cittadino svizzero per le elezioni e referendum del 30 novembre 2008

In Svizzera è consentito il voto per corrispondenza. I votanti non devono registrarsi prima delle elezioni, poiché ogni persona che vive nella nazione (sia svizzeri che stranieri) deve registrarsi nel comune di residenza entro due settimane da un eventuale trasferimento: pertanto, tutti gli elettori sono già registrati e non devono ripetere l'operazione se desiderano votare.

I comuni, circa due mesi prima della data della consultazione elettorale, inviano ai votanti una lettera contenente una busta (con la scritta "Scheda elettorale"), un piccolo libretto informativo sulle proposte di cambiamento della legge in questione e, infine, la scheda elettorale stessa. Una volta che l'avente diritto ha espresso il proprio voto, la scheda viene rispedita al comune con la busta fornita nella lettera ricevuta.

I cittadini svizzeri possono consegnare il proprio voto nei seggi elettorali, presso i quali portano le schede già ricevute per posta e che possono anche essere depositate nelle apposite urne. Dopo l'introduzione del voto per posta, tuttavia, non molti cittadini utilizzano questa possibilità, preferendo la spedizione.

Alcuni cantoni (Ginevra, Neuchâtel e Zurigo) hanno sviluppato progetti per permettere ai cittadini di votare anche via internet o con gli SMS, ma le sperimentazioni finora non hanno avuto successo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marian Sawer, Norman Abjorensen e Philip Larkin, Australia: The State of Democracy, Federation Press, 2009, pp. 107-114, ISBN 1862877254.
  2. ^ Italiani temporaneamente all'estero: le modalità del voto per corrispondenza, su interno.gov.it, 28 settembre 2016. URL consultato l'11 ottobre 2016.
  3. ^ Voto per corrispondenza, su bankpedia.org. URL consultato l'11 ottobre 2016.

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