Volo Aeroflot 8641

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Volo Aeroflot 8641
Uno Yak-42 simile a quello coinvolto.
Tipo di eventoIncidente
Data28 giugno 1982
TipoCedimento strutturale dovuto a fatica del metallo ed errore di progettazione
LuogoVillaggio di Mazyr, RSS Bielorussa
StatoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Coordinate52°02′38″N 29°13′51″E / 52.043889°N 29.230833°E52.043889; 29.230833
Tipo di aeromobileYakovlev Yak-42
OperatoreAeroflot
Numero di registrazioneCCCP-42529
PartenzaAeroporto di Leningrado-Pulkovo, Leningrado, RSFS Russa
DestinazioneAeroporto di Kiev-Žuljany, Kiev, RSS Ucraina
Occupanti132
Passeggeri124
Equipaggio8
Vittime132
Feriti0
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Unione Sovietica europea
Volo Aeroflot 8641
Dati estratti da Aviation Safety Network[1]
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Il volo Aeroflot 8641 era un volo di linea della Aeroflot che il 28 giugno 1982, in viaggio dall'aeroporto di Leningrado-Pulkovo all'aeroporto di Kiev-Žuljany, precipitò vicino al villaggio di Mozyr, nella RSS Bielorussa. Tutte le 132 persone a bordo persero la vita all'impatto.[1] Si tratta del più grave incidente accorso ad uno Yak-42 ed il più grave incidente aereo nella Bielorussia.[2][3]

L'aereo[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo era uno Yakovlev Yak-42, trimotore a reazione, con registrazione CCCP-42529. Il velivolo effettuò il primo volo il 21 aprile 1981 e venne consegnato alla compagnia il 1º luglio. Al momento dell'incidente aveva volato per 795 ore con un totale di 496 cicli di pressurizzazione.[4]

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Lo Yak stava volando ad una altitudine di 30 000 piedi (9 100 m) quando fu autorizzato a scendere a 25 000 piedi (7 600 m). I piloti impostarono la discesa con l'autopilota. Improvvisamente però, l'aereo iniziò a precipitare e dopo 3 secondi il pilota automatico si disattivò. L'equipaggio tentò di recuperare quota senza però riuscirci. Il velivolo iniziò una discesa incontrollata aumentando la velocità, subendo sollecitazioni ben oltre i limiti progettuali, oltre 2G negativi. Durante la discesa, l'aereo iniziò a ruotare sul proprio asse longitudinale con un angolo di discesa di oltre 50°. Lo Yak, arrivato ormai a 18 500 piedi (5 600 m) a oltre 800 chilometri all'ora (430 kn), iniziò a disintegrarsi a causa delle enormi sollecitazioni e dopo 30 secondi dall'inizio della discesa la fusoliera si spezzò in più parti. I rottami furono ritrovati vicino al villaggio di Mozyr, Bielorussia su un'area di circa 23 km2.[4]

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]

La commissione di inchiesta appurò che la repentina e incontrollata perdita di quota era dovuta ad un errore di progettazione del timone del profondità. Il jackscrew, formato da una vite senza fine e utilizzato per controllare il timone di profondità, si era rotto. La causa della rottura era da ricondursi a una errata progettazione del meccanismo e dall'impiego di materiali di scarsa qualità.[5]

Lo stesso problema allo stabilizzatore fu riscontrato in altri Yak e venne successivamente risolto.

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Per i due anni successivi all'incidente, i certificati degli Yak vennero revocati così come venne sospesa la produzione.[6] La Corte Suprema Sovietica condannò inoltre a 2 anni di carcere (poi uno) per negligenza i responsabili della progettazione del timone.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]