Vittorio Tracuzzi
Vittorio Tracuzzi | |||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||
Pallacanestro ![]() | |||||||||||||||||||||||
Ruolo | Playmaker Allenatore | ||||||||||||||||||||||
Ritirato | 1956 - giocatore 1985 - allenatore | ||||||||||||||||||||||
Hall of fame | Italia Basket Hall of Fame (2009) | ||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||
1944-1945 | Peloro | ||||||||||||||||||||||
1945 | Palermo | ||||||||||||||||||||||
1946 | PTT Roma | ||||||||||||||||||||||
1946-1948 | Ginnastica Roma | ||||||||||||||||||||||
1948-1954 | Varese | 134 (839) | |||||||||||||||||||||
1954-1956 | Virtus Bologna | ? (49) | |||||||||||||||||||||
Nazionale | |||||||||||||||||||||||
1947-1953 | ![]() | 45 (124) | |||||||||||||||||||||
Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||
1948-1954 | Varese | 77-58 | |||||||||||||||||||||
1952-1953 | ![]() | 13-15 | |||||||||||||||||||||
1953-1954 | Bernocchi Legnano | 15-1 | |||||||||||||||||||||
1954-1960 | Virtus Bologna | 108-22 | |||||||||||||||||||||
1960-1962 | Pall. Cantù | 26-18 | |||||||||||||||||||||
1962-1968 | Varese | 87-20 | |||||||||||||||||||||
1968-1970 | Milano 1958 | 16-16 | |||||||||||||||||||||
1970-1972 | Virtus Bologna | 6-20 | |||||||||||||||||||||
1972-1976 | Junior Casale | ||||||||||||||||||||||
1976-1977 | Cestistica Messina | ||||||||||||||||||||||
1977-1978 | Viola Reggio Cal. | ||||||||||||||||||||||
1978-1979 | Virtus Ragusa | ||||||||||||||||||||||
1979-1981 | ![]() | (vice) | |||||||||||||||||||||
1981-1985 | ![]() | ||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||
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Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||
« I suoi insegnamenti hanno anticipato i tempi e, forse, sono stati capiti in ritardo, perché lui era sempre alla ricerca di qualcosa di diverso, di geniale, di innovativo. » |
(Ninni Gebbia[1]) |
Vittorio Tracuzzi (San Filippo del Mela, 2 gennaio 1923 – Bologna, 21 ottobre 1986) è stato un cestista e allenatore di pallacanestro italiano.
È stato commissario tecnico sia della nazionale italiana maschile che di quella femminile e ha inoltre vinto quattro titoli italiani e una Coppa delle Coppe.
A lui è stato intitolato il PalaTracuzzi, impianto di pallacanestro di Messina.
Indice
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
« Allenatore fondamentale per la mia crescita, preparatissimo al punto da concepire il basket dieci anni prima degli altri » |
(Gianfranco Lombardi[2]) |
Era un giocatore spigoloso, imprevedibile, sfrontato[3].
La sua opera di formatore e di allenatore è stata raccolta da Gaetano Gebbia nel volume La pallacanestro di Vittorio Tracuzzi[4].
Carriera[modifica | modifica wikitesto]
Nei club[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1941 ha giocato con una Rappresentativa Giovanile Nazionale in una tournée in Cecoslovacchia. Come club, giocò inizialmente a Messina[5], nel 1945 alla Peloro[6] e a Palermo, nel 1946 a Roma con il P.T.T quindi nel 1947 e nel 1948 sempre a Roma con la Ginnastica Roma e chiuse la carriera nella Pallacanestro Varese, di cui divenne allenatore nel 1948, pur continuando a giocare. Nella Virtus Bologna ricoprì nuovamente il doppio ruolo giocatore-tecnico.
Ogni tanto ritornò in Sicilia, dove disputò un'amichevole con la Cestistica Messina[7].
In Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Ha esordito nella nazionale di pallacanestro italiana il 28 aprile 1947, in occasione di Italia-Albania 60-15, prima partita degli Europei di Cecoslovacchia 1947 a Praga. L'Italia si classificò nona e Tracuzzi giocò da titolare. Il commissario tecnico era Elliott Van Zandt, che sgrezzò Tracuzzi e i suoi compagni lavorando sui fondamentali[8].
Il cestista disputò anche l'Olimpiade Londra 1948[9], il Trofeo Mairano 1949, il Torneo Internazionale di Nizza 1950 e l'Europeo Francia 1951. Lasciò la nazionale l'8 marzo 1952, al termine di Italia-Belgio 31-43, dopo quasi cinquanta partite.
Da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

La partita successiva sulla panchina azzurra si sedette proprio lui. Subentrò a Giancarlo Marinelli come commissario tecnico dopo il secondo Trofeo Mairano. Diresse l'Italia per il torneo preolimpico e l'Olimpiade di Helsinki (Marinelli partì con lui come suo vice, ma gli azzurri chiusero con un deludente 17º posto[10]), per il terzo trofeo internazionale di Istanbul, l'Europeo URSS 1953 e il quarto trofeo di Istanbul. Nel 1954 gli subentrò Francesco Ferrero.
Contemporaneamente, aveva già intrapreso la carriera di allenatore in A1 con il Varese. Dal 1948 al 1954 è coach dei lombardi, con cui ottiene un secondo posto nel 1948-49. Nel 1953-54 vince anche uno scudetto con le ragazze della Bernocchi Legnano. Nel 1954-55 è alla Virtus Minganti Bologna, con cui vince subito lo scudetto e fa il bis la stagione dopo. Nei quattro campionati successivi, la Virtus Bologna è sempre vicecampione, cambiando sponsor nel 1958 (da Minganti a Oransoda). Nel biennio 1960-1962 è ingaggiato dalla Levissima Cantù, con cui conclude due campionati al quarto posto[11].
Nel 1962 torna a Varese e conquista lo scudetto 1963-64, cinque secondi posti e la Coppa delle Coppe 1966-67, con un intermezzo nel 1965-66, dove allena la U.S. Olimpia Cagliari, sfiorando la promozione in serie A. Nel 1968 è al Milano 1958, per un biennio d'alta classifica anche se fu esonerato nel 1970 per il crollo improvviso della squadra. Concluse con un altro biennio alla Norda Virtus Bologna, lasciando definitivamente l'A1 nel 1972. Per quattro anni, dal 1972 al 1976, allenò la Junior Casale Monferrato. Poi allenò la Viola Reggio Calabria e la Cestistica Messina.
Dopo un periodo con la Nazionale juniores[12], tra il 1981 e il 1985 ritornò alla Nazionale, ma quella femminile.
Eredità[modifica | modifica wikitesto]
Dal 5 gennaio 2010 è entrato a far parte dell'Italia Basket Hall of Fame. Le finali nazionali Under-19 femminili sono dedicate alla sua memoria[13].
Nel 2017 il Comune di Reggio Calabria gli ha intitolato la strada di fronte la biglietteria del PalaCalafiore nel quartiere Pentimele.
Statistiche[modifica | modifica wikitesto]
Palmarès[modifica | modifica wikitesto]
- Pall. Varese: 1966-67
- Bernocchi Legnano 1953-54
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Vittorio Tracuzzi, cuore da zingaro / 3, su basketcatanese.it, 18 marzo 2010. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Basket e Olimpiadi: anni ’60. «Dado» Lombardi racconta, su basketcatanese.it, 30 marzo 2012. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Vittorio Tracuzzi, cuore da zingaro, su basketcatanese.it, 5 marzo 2010. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Roberto Quartarone, Tutta la genialità di Tracuzzi in una monografia, su basketcatanese.it, 22 giugno 2015. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Roberto Quartarone, I pionieri della Grifone: Vittorio Currò, su basketcatanese.it, 11 novembre 2007. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ 1944-1945 - la stagione maschile, su storia.basketcatanese.it. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ Roberto Quartarone, La classe di Gigi Marletta, un cestista d’altri tempi, su basketcatanese.it, 1º dicembre 2011. URL consultato il 28 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Il coach che predicava i fondamentali, su basketcatanese.it, 13 giugno 2010. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Basket e Olimpiadi: Londra 1948. Lo sport emerge dalle macerie!, su basketcatanese.it, 19 gennaio 2012. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Basket e Olimpiadi: Helsinki 1952. L’inizio di una grande sfida!, su basketcatanese.it, 2 febbraio 2012. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Vittorio Tracuzzi, cuore da zingaro / 2, su basketcatanese.it, 11 marzo 2010. URL consultato il 29 giugno 2015.
- ^ Nunzio Spina, Angelo Destasio: una carriera di sogni e di sfide, in Basket Catanese, 29 settembre 2008. URL consultato il 26 agosto 2011.
- ^ Finale Nazionale Beko U19 Femm. Magika Pallacanestro Campione d'Italia, battuto in finale il Minibasket Battipaglia 60-55, su FIP, 25 aprile 2015. URL consultato il 29 giugno 2015.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Almanacco illustrato del basket '90. Modena, Panini, 1989.
- Gaetano Gebbia, La pallacanestro di Vittorio Tracuzzi, Perugia, BasketCoach.net, 2015, p. 320, ISBN 978-88-99184-08-7.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vittorio Tracuzzi
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Vittorio Tracuzzi, su Legabasket.it, Lega Basket.
- (EN) Vittorio Tracuzzi, su sports-reference.com, Sports Reference LLC.
- Scheda su fip.it
- Cestisti della Ginnastica Roma
- Cestisti della Pallacanestro Varese
- Cestisti della Virtus Bologna
- Allenatori della Pallacanestro Varese
- Allenatori del Gruppo Sportivo Bernocchi
- Allenatori della Virtus Bologna
- Allenatori della Pallacanestro Cantù
- Allenatori della Pallacanestro Milano
- Allenatori della Junior Casale Monferrato
- Allenatori della Viola Reggio Calabria
- Allenatori della Virtus Ragusa
- Cestisti italiani
- Allenatori di pallacanestro italiani
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- Morti nel 1986
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- Commissari tecnici della Nazionale italiana femminile di pallacanestro