Vittorio Avondo
Vittorio Avondo (Torino, 10 agosto 1836 – Torino, 14 dicembre 1910) è stato un pittore italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque da Carlo, avvocato benestante, proprietario del castello di Lozzolo, e da Giuseppina Isnardi, figlia di un celebre chirurgo. Dopo aver frequentato il Ginnasio di Vercelli, volle dedicarsi alla pittura studiando all'Accademia di Belle Arti di Pisa, poi privatamente paesaggio con il pittore Alexandre Calame, a Ginevra, dove conobbe il Fontanesi, e passando poi allo studio della pittura di Corot.
Espose i suoi quadri a Roma, dove risiedette dal 1857, ma senza successo. Nel 1860 si trasferì a Torino e nel 1866 a Lozzolo. Nel 1872 acquistò il famoso Castello di Issogne di cui curò il restauro e donò allo Stato nel 1907.
Dal 1891 assunse l'incarico di direttore del Museo Civico di Torino che tenne fino alla morte. Accostato al Daubigny, pittore da lui conosciuto personalmente, i suoi paesaggi sono resi con eleganza e con delicate vibrazioni di luce e di colore.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- E. Thovez, L'opera pittorica di Vittorio Avondo, Torino, 1912, SBN IT\ICCU\PAL\0068711.
- I. Cremona, Disegni di Vittorio Avondo, Torino, 1946, SBN IT\ICCU\CUB\0060838.
- R. Maggio Serra e B. Signorelli (a cura di), Tra verismo e storicismo. Vittorio Avondo (1836-1910) dalla pittura al collezionismo, dal museo al restauro. Atti del Convegno (Torino, 27 ottobre 1995), Torino, 1997, SBN IT\ICCU\CFI\0382912.
- P. Cavanna, R. Passoni e S. Berselli, Vittorio Avondo e la fotografia, Torino, 2005, ISBN 88-88103-44-9.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Francesca Dalmasso, Vittorio Avondo, Dizionario Biografico degli Italiani, 1962
- Bollettino d'Arte, Necrologio di Vittorio Avondo, 11-12 1910
Controllo di autorità | VIAF (EN) 35621087 · ISNI (EN) 0000 0000 6631 1734 · SBN IT\ICCU\PALV\031374 · Europeana agent/base/143772 · LCCN (EN) n98004631 · GND (DE) 132589966 · ULAN (EN) 500032875 · BAV (EN) 495/125199 · WorldCat Identities (EN) lccn-n98004631 |
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