Vintage Baby

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Vintage Baby
album in studio
ArtistaIrene Fornaciari
Pubblicazione20 febbraio 2009
Dischi1
Tracce11
GenerePop
Pop rock
EtichettaPolydor
Irene Fornaciari - cronologia
Album precedente
(2007)
Album successivo
(2010)

Vintage Baby è il secondo album di Irene Fornaciari, pubblicato il 20 febbraio 2009 dall'etichetta Polydor in concomitanza con la partecipazione della cantante al Festival di Sanremo con la canzone Spiove il sole, contenuta nel disco.[1]

Diverse tracce sono state inserite anche nell'album Irene Fornaciari, il terzo della cantante, pubblicato nel 2010.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  1. No more amor (Irene Fornaciari e Massimo Marcolini)
  2. Spiove il sole (Irene Fornaciari, Carlo Ori e Massimo Marcolini)
  3. Ora che non vivo (Zucchero Fornaciari, Irene Fornaciari, Massimo Marcolini e Luca Chiaravalli)
  4. Dimmi delle balle (Irene Fornaciari e Luca Chiaravalli)
  5. Se non mi vuoi (Irene Fornaciari e Andrea Bonomo)
  6. Ragazzo solo (Irene Fornaciari e Daniele Ronda)
  7. Sorelle d'Italia (Irene Fornaciari e Mauro Lusini)
  8. Con la primavera nelle mani (Irene Fornaciari e Andrea Amati)
  9. Dolce luna (Irene Fornaciari e Massimo Greco)
  10. La tiritera della sera (John Lodge, Emanuele Monetti e Irene Fornaciari)
  11. Il diavolo illuso (Irene Fornaciari e Saverio Grandi)

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

  • Irene Fornaciari - voce, cori
  • Zucchero Fornaciari - percussioni
  • Lorenzo Poli - basso
  • Max Marcolini - chitarra, programmazione, basso, batteria, percussioni
  • Elio Rivagli - batteria, percussioni
  • Vincenzo Messina - pianoforte
  • Emilio Eria - viola
  • Serafino Tedesi - violino
  • Sara Grimaldi - cori

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Classifica (2009)[2] Posizione
Classifica degli album italiana 86

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La scheda dell'album su IBS.it, su ibs.it. URL consultato il 19-12-2009.
  2. ^ Classifica ufficiale Fimi, settimana 9 del 2009, su fimi.it. URL consultato il 19-12-2009 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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