Villa di Torre a Cona

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Villa di Torre a Cona
Veduta della villa dal lato est
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàSan Donato in Collina
Indirizzofrazione di Rignano sull'Arno, via di Torre a Cona 49
Coordinate43°43′33.79″N 11°23′24.1″E / 43.726054°N 11.390029°E43.726054; 11.390029
Informazioni generali
CondizioniIn uso

La Villa di Torre a Cona si trova in via di Torre a Cona 49 a San Donato in Collina, frazione di Rignano sull'Arno (FI).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La torre medievale al centro della villa, che le dà il nome, è il nucleo più antico dell'edificio, risalente al medioevo. La villa, tra le più grandi del territorio fiorentino, sorse alla fine del Settecento per i Rinuccini, che la tennero fino al 1848 quando passò ai marchesi Trivulzio di Milano. Nel 1882 venne acquistata poi dal barone Padoa.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio di enormi dimensioni, posto in posizione rialzata rispetto al terreno circostante, è raccordato al viale d'ingresso mediante due terrazzamenti collegati da una scala a doppia rampa. La facciata è tripartita da paraste a tutta altezza, con la zona centrale doppia rispetto a quelle laterali, perfettamente quadrate.

Il parco, che si estende sul lato sinistro della villa mantenendo inalterato il suo aspetto originario, fu realizzato verso la fine del XVII secolo e i primi del XVIII secolo. Caratteristica del parco è la geometrica forma a losanga, dal cui centro si irradiano viali che vanno verso i vertici ed il centro dei lati. In questi punti sono collocate statue mitologiche e allegoriche realizzate in laterizio e muratura e ricoperte in stucco. Un'iscrizione su una di esse ricorda Giuseppe Cantini, cuoco che a tempo avanzato si dedicava alla scultura e all'architettura. Può darsi che egli intervenne anche nel disegno del progetto originario.

Due esemplari di cedro dell'Atlante fanno bella mostra di sé nello spazio di fronte alla villa; queste sono le due uniche essenze non autoctone presenti, infatti il parco è composto prevalentemente da imponenti cipressi, lecci e qualche esemplare di roverella.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ovidio Guaita, Le ville di Firenze, Newton Compton editori, Roma 1996.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]