Villa Rocca Matilde

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Villa Rocca Matilde
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàNapoli
Coordinate40°48′34.31″N 14°12′23.8″E / 40.80953°N 14.20661°E40.80953; 14.20661
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIX secolo
La villa vista da via Posillipo

Villa Rocca Matilde (conosciuta anche come villa Matilde o, più recentemente, come villa Peirce o villa Lauro) è una villa monumentale di Napoli, sita in riva al mare alle pendici della collina di Posillipo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La villa, fotografata nel 1880

La villa sorge sui resti del palazzo seicentesco del cancelliere Orazio d'Acunto. Nel Settecento era conosciuta come "Villa Firmian" perché dal 1753 al 1758 era stata la residenza dell’ambasciatore austriaco a Napoli Karl Gotthard von Firmian, poi trasferito a Milano.

Nel 1842 fu acquistata e poi del tutto riedificata dalla nobildonna inglese Louisa Dillon che nel 1812 aveva sposato il famoso ammiraglio inglese sir Richard John Strachan e aveva con lui avuto tre figlie; poi, rimasta vedova, si era unita in seconde nozze con il marchese napoletano Ottavio de Piccolellis, marchese di Salza. La marchesa volle dare alla villa il nome della sua primogenita e quindi la chiamò "Villa Matilde".

Nel 1871 fu acquisita dal colonnello britannico MacLean che nel 1879 l’affittò per qualche tempo prima a Isma’il Pasha, un ex-governatore ottomano dell’Egitto caduto in disgrazia ed esiliatosi a Napoli con un seguito di 225 persone, e poi al deputato calabrese Achille Fazzari che nel 1882, come ricorda una vecchia epigrafe, vi ospitò per due mesi l’amico Giuseppe Garibaldi, arrivato a Napoli il 21 gennaio di quell’anno.

Nel 1883 ne divenne nuovo proprietario l’ingegnere navale George Wightwick Rendel (1833-1902), progettista delle famose cannoniere, che la chiamò "Villa Maraval", nome dovuto, si crede, alla presenza nel suo grande parco di un esemplare di tale pregiata qualità di castagno, e la restaurò dandole l’aspetto che ha adesso. Sembra che nel 1891 vi sia stato ospitato per qualche giorno anche Giosuè Carducci.

Nel 1911 fu acquistata dall'armatore siciliano Guglielmo Enrico Peirce, di origini anglo-irlandesi[1], che la ribattezzò appunto in "Villa Peirce" e fece eseguire ulteriori abbellimenti negli arredi e nelle decorazioni (in una sala va menzionato l'intervento di Eduardo Dalbono). Deceduto il Peirce nel 1918, la villa passò al figlio Giorgio.[2] L'ultimo proprietario fu l'armatore Achille Lauro, da cui deriva il nome con cui l'edificio è oggi popolarmente conosciuto ("Villa Lauro").

In seguito abbandonata, fu restaurata da una società privata che ne detiene la proprietà.

Dal 1996 al 2003 è stata usata per le riprese esterne di Palazzo Palladini, il condominio dove è ambientata la soap Un posto al sole di Rai 3.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sebastiano Marco Cicciò, I Peirce. Gioiosa Jonica, 2017.
  2. ^ Guglielmo Peirce, Peirce. Memorie storiche, araldiche e genealogiche di un cognome. Napoli, 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Yvonne Carbonaro, Le ville di Napoli, Tascabili Economici Newton, Newton e Compton Ed. 1999 Roma, ISBN 88-8289-179-8

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