Villa Laderchi

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Villa Laderchi detta "Rotonda"
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàFaenza
IndirizzoVia Castel Raniero 1
Coordinate44°16′32.76″N 11°50′52.14″E / 44.275767°N 11.847816°E44.275767; 11.847816
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1798
Realizzazione
ArchitettoGiovanni Antonio Antolini
AppaltatoreAchille Laderchi

Villa Rotonda è un edificio storico sito in via Castel Raniero, a Faenza, in provincia di Ravenna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La villa fu edificata, per volere del conte Achille Laderchi seniore, nel 1798, sulla base del progetto dell'architetto neoclassico Giovanni Antonio Antolini. Denominata “Rotonda” per la pianta circolare del salone centrale, cui corrisponde un porticato semicircolare colonnato all'esterno, fu oggetto di un ampliamento da ambo i lati tra il 1835 e il 1840. Trasmessa in eredità al conte Achille Laderchi iuniore (1830-1906), sposo della nobile Anna dei conti Zucchini, come il padre Francesco grande animatore del risorgimento delle Romagne, la villa fu in seguito comprata dai conti Cavina, che la rivendettero nel corso del novecento.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La villa[modifica | modifica wikitesto]

La villa, perfettamente simmetrica, si sviluppa su due piani, il seminterrato e il piano terra. Quando, nel corso dell'Ottocento, le ali aggettanti dal corpo centrale vennero ampliate per ospitare quattro sale al piano superiore e due vani seminterrati, uno di essi fu affrescato con paesaggi romantici dipinti da Romolo Liverani, mentre i restanti vani vennero decorati in stile neoclassico. Ai due lati della villa sono posti a breve distanza i due tempietti, originariamente l'uno una cappella e l'altro un tempio d'iniziazione massonica, essendo il committente conte Achille filofrancese e massone.

I giardini[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto originario dei giardini non rispecchia il parco attuale, d'impostazione romantica e fortemente ridotto ed alterato anche per i danni della seconda guerra mondiale. Nel bosco vi è un laghetto che circonda su tre lati una piccola rovina rialzata. Di fronte al lato colonnato della villa vi è una terrazza semicircolare bordata di pini.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Achille Laderchi Primi effetti dei Pensieri di un romagnolo. Bologna: Regia tipografia, 1872.
  • Franco Bertoni Ville faentine, Imola: University press Bologna, 1980.
  • Remo Ragazzini Caro fratello qui a Parigi sta per scoppiare una rivoluzione. Faenza, Tools, 1991.
  • Domenico Savini Maria dei conti Laderchi e la sua famiglia, in Arte e genius loci: la donazione Elsbeth Ottenbacher Rasponi: una famiglia alla ricerca del bello, una comunità alla sua riscoperta, a cura di Nadia Ceroni. Ravenna, Provincia di Ravenna, 2004.
  • Giampiero Cuppini Giardini e campagne di Romagna. Itinerari fra storia e natura. Compositori Editori, Bologna 2008.
  • Patrizia Capitanio Castel Raniero, Errano, Olmatello: 3 Itinerari sulle colline faentine tra storia, arte e natura, Carta Bianca editore, Faenza 2010.
  • Pasquale Becca Tavole genealogiche di illustri famiglie imolesi, albero "Laderchi". Imola, società editrice La Mandragora, 2015. ISBN 978-88-7586-461-3.
  • Franco Bertoni, Marcella Vitali L'Età Neoclassica a Faenza. Le ville, Danilo Montanari Editore, Ravenna 2019.
  • Domenico Savini, Andrea Tanganelli Famiglie illustri di Faenza, voce "Laderchi". Cesena: società editrice Il Ponte Vecchio, 2019. ISBN 978-88-6541-884-0.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]