Via delle Quattro Fontane

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Via delle Quattro Fontane
Una delle Quattro Fontane
Nomi precedentiStrada Felice
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàRoma
CircoscrizioneMunicipio Roma I
QuartiereR. II Trevi
R. I Monti
R. XVIII Castro Pretorio
Codice postale00184
Informazioni generali
TipoStrada carrabile
Lunghezza495 m circa
PavimentazioneSampietrino
IntitolazioneDalle quattro fontane poste alla sommità delle vie: rappresentano Tevere, Aniene, Fedeltà e Forza
Collegamenti
InizioPiazza Barberini
FineVia Nazionale
Intersezionivia Venti Settembre, via del Quirinale, piazza Barberini e via Nazionale
Luoghi d'interesseChiesa di Sant'Andrea degli Scozzesi
Palazzo Barberini
Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane
Palazzo Mattei-Albani-Del Drago
Mappa
Map
Coordinate: 41°54′09″N 12°29′23.24″E / 41.9025°N 12.48979°E41.9025; 12.48979

Via delle Quattro Fontane è una via di Roma che da Piazza Barberini conduce verso Via Nazionale. Fa da confine tra i rioni di Monti, Trevi e Castro Pretorio.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome deriva dalle Quattro Fontane, realizzate per volere di papa Sisto V, rappresentanti il Tevere (chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane), l'Arno o Aniene (palazzo Albani), la Fedeltà o Diana (palazzo dell'Istituto Romano dei Beni Stabili) e la Forza o Giunone (palazzo Galloppi). La strada corrisponde, grosso modo, all'antico Malum Punicum della IV Regio Augustea.

Achille Pinelli, San Dionisio alle Quattro Fontane, prima del 1841

Nel 1619 vi fu edificata una chiesa dedicata a San Dionigi l'Areopagita, detta San Dionisio alle Quattro Fontane, affidata ai Trinitari di osservanza francese, e demolita nel 1938.

In questa via abitarono il pittore tedesco Johann Christian Reinhart, per più di cinquant'anni fino alla sua morte nel 1847 al civico 29, lo storico svizzero Jacob Burckhardt (1846) al civico 10, e il poeta italiano Gabriele D'Annunzio al civico 159.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalle stazioni Repubblica e Barberini.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rendina-Paradisi, p. 1091.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Claudio Rendina, Donatella Paradisi, Le strade di Roma. Volume terzo P-Z, Roma, Newton Compton Editori, 2004, ISBN 88-541-0210-5.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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