Veronica fruticans
Veronica fruticosa (nome scientifico Veronica fruticans Jacq., 1762) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae.[1]
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome generico (Veronica) deriva dal personaggio biblico Santa Veronica, la donna che ha dato a Gesù un panno per asciugare il suo volto mentre è sulla via del Calvario. Alcune macchie e segni sui petali della corolla di questo fiore sembrano assomigliare a quelli del sacro fazzoletto di Veronica. Per questo nome di pianta sono indicate altre etimologie come l'arabo "viru-niku", o altre derivate dal latino come "vera-icona" (immagine vera).[2][3] L'epiteto specifico (fruticans) significa "arbustivo, cespuglioso".[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal medico, chimico e botanico olandese Nikolaus Joseph von Jacquin (Leida, 16 febbraio 1727 – Vienna, 26 ottobre 1817) nella pubblicazione Enumeratio Stirpium Pleraumque, quae sponte crescunt in agro Vindobonensi - 2, 200. 1762" del 1762.[5]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]





L'altezza di questa pianta varia tra 5 e 15 cm. La forma biologica è camefita suffruticosa (Ch suffr), sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 2 ed i 30 cm (le porzioni erbacee seccano annualmente e rimangono in vita soltanto le parti legnose).[6][7][8][9][10]
Radici[modifica | modifica wikitesto]
Le radici sono secondarie da rizoma.
Fusto[modifica | modifica wikitesto]
La parte aerea del fusto è arcuata-ascendente, brevemente pubescente e ramosa.
Foglie[modifica | modifica wikitesto]
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto; sono subsessili con forme lineari, oblunghe o obovate e contorni debolmente crenati. Gli apici sono ottusi. Il colore è verde scuro; la consistenza è coriacea e aspetto è lucido; le superfici sono subglabre con brevi peli appressati sul margine e sulla nervatura mediana. Le foglie dei getti sterili sono di dimensioni minori e più appressate. Dimensione delle foglie: larghezza 2 – 6 mm; lunghezza 7 – 15 mm.
Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]
Le infiorescenze sono dei racemi con 4 - 10 fiori. I racemi sono chiaramente separati dalla parte fogliare (tipo A - vedi figura). Le brattee sono disposte in modo opposto e quelle inferiori sono grandi quasi come le foglie. I peduncoli dei fiori sono più lunghi (quasi il doppio) delle brattee. Lunghezza dei racemi: 3 – 6 cm.
Fiore[modifica | modifica wikitesto]
I fiori sono ermafroditi e tetraciclici (composti da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo), pentameri (calice e corolla divisi in cinque parti). Larghezza della corolla: 11 – 15 mm.
- Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
- X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[7]
- Calice: il calice campanulato, gamosepalo e più o meno attinomorfo, è diviso in 4 profonde lacinie da oblunghe a oblanceolate (il sepalo posteriore - il quinto - è mancante), con apice acuto. La superficie del calice è densamente pubescente per peli corti, incurvati e appressati generalmente senza ghiandole.
- Corolla: la corolla è gamopetala e debolmente zigomorfa con forme tubolari (il tubo è corto) e terminante in quattro larghi lobi con forme da orbicolari a oblunghe (il lobo superiore è leggermente più grande - due lobi fusi insieme, quello inferiore è più stretto); i lobi sono disposti in modo patente. La corolla è resupinata; i lobi sono appena embricati. La corolla è colorata di blu intenso luminoso con un anello purpureo alle fauci.
- Androceo: gli stami sono due lunghi (gli altri tre sono abortiti) e sono più corti del tubo corollino. I filamenti sono adnati alla corolla. Le antere hanno due teche più o meno separate, uguali con forme arrotondate.
- Gineceo: il gineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelli connati). L'ovario (biloculare) è supero con forme ovoidi e compresso lateralmente. Gli ovuli per loculo sono da numerosi a pochi (1 - 2 per loculo), hanno un solo tegumento e sono tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[11] Lo stilo filiforme con stigma capitato e ottuso è lungo come l'insenatura della corolla. Il disco nettarifero è presente nella parte inferiore della corolla (sotto l'ovario). Lo stilo è lungo circa 4 – 6 mm.
- Fioritura: da (maggio) giugno ad agosto.
Frutti[modifica | modifica wikitesto]
Il frutto è del tipo a capsula divisa fino a metà in due lobi. I bordi sono smarginati e la superficie è densamente pubescente per peli corti, incurvati e appressati generalmente senza ghiandole. La forma è ovoide; la capsula in genere è più lunga del calice. La deiscenza è loculicida. I semi sono numerosi con forme appiattite.
Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

(Distribuzione regionale[12] – Distribuzione alpina[13])
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Artico-Alpico (Europeo).
- Distribuzione: in Italia è una specie rara e si trova solamente a Nord. Nelle Alpi si trova in entrambi i versanti. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nella Foresta Nera, Vosgi, Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi.[13] Nel resto dell'Europa questa specie si trova dalla Spagna all'Ucraina e dall'Islanda alla Grecia (compresa la Scandinavia e la Russia).[14]
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono le fessure delle rocce, i pendii sassosi aridi, le rupi e i muri. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[13]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 1.000 fino a 2.500 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: subalpino e alpino e in parte quello montano.
Fitosociologia[modifica | modifica wikitesto]
Dal punto di vista fitosociologico alpino Veronica fruticans appartiene alla seguente comunità vegetale:[13]
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
- Classe: Juncetea trifidi
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
La famiglia di appartenenza (Plantaginaceae) è relativamente numerosa con un centinaio di generi. La classificazione tassonomica di questa specie è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa il suo genere apparteneva alla famiglia delle Scrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica di Cronquist), mentre ora con i nuovi sistemi di classificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata alla famiglia delle Plantaginaceae; anche i livelli superiori sono cambiati (vedi il box tassonomico iniziale). Questa pianta appartiene alla sottotribù Veroniciinae (tribù Veroniceae e sottofamiglia Digitalidoideae). Il genere Veronica è molto numeroso con oltre 250 specie a distribuzione cosmopolita.
Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]
La specie V. fruticans appartiene alla sezione Veronicastrum Koch caratterizzata da piante perenni con racemi terminali.[9]
Inoltre la specie di questa voce fa parte del Gruppo di V. fruticans insieme (relativamente all'areale italiano) alla specie Veronica fruticulosa L.. I caratteri principali di questo gruppo sono:[9]
- le specie sono perenni con base lignificata e ramosa e con fusti brevemente pubescenti; inoltre sono presenti dei getti sterili;
- le foglie sono subsessili con lamine intere e contorni debolmente crenati, di colore verde scuro; la consistenza è coriacea e di aspetto lucido; le superfici sono subglabre con brevi peli appressati sul margine e sulla nervatura mediana;
- le foglie dei getti sterili sono di dimensioni minori e più appressate;
- le infiorescenza hanno delle brattee; quelle inferiori sono grandi quasi come le foglie;
- le lacinie del calice hanno delle forme da oblunghe a oblanceolate;
- lo stilo è lungo circa 4 - 6 mm;
- la capsula, più lunga del calice, ha delle forme ovoidi (4-5 x 7-9 mm), ed è debolmente smarginata oppure no:
- i semi sono numerosi.
Le due specie di questo gruppo si distinguono in quanto la pianta di questa voce non ha peli ghiandolari nell'infiorescenza e la corolla è colorata di blu intenso luminoso con un anello purpureo alle fauci (V. fruticulosa la corolla è colorata di rosa-chiaro con venature più scure).
Il numero cromosomico di V. fruticans è: 2n = 16.[15]
Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]
Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[1]
- Petrodora saxatilis Fourr.
- Veronica saxatilis Scop.
Altre notizie[modifica | modifica wikitesto]
La Veronica fruticosa in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Felsen-Ehrenpreis
- (FR) Véronique buissonnante
- (EN) Rock Speedwell
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 12 novembre 2018.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 400.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 27 aprile 2017.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 12 novembre 2018.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 12 novembre 2018.
- ^ Kadereit 2004, pag. 398.
- ^ a b Judd et al 2007, pag. 493.
- ^ Strasburger 2007, pag. 852.
- ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 560.
- ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 922.
- ^ Musmarra 1996.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 181.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 216.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 13 novembre 2018.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 13 novembre 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Richard Olmstead, A Synoptical Classification of the Lamiales, 2012.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- Kadereit J.W, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VII. Lamiales., Berlin, Heidelberg, 2004.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 496, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- D. C. Albach, M. M. Marti´nez-Ortega and M. W. Chase, Veronica: Parallel morphological evolution and phylogeography in the Mediterranean, in Plant Systematics and Evolution, vol. 246, 2004, pp. 177-194.
- Romain Scalone, EVOLUTION OF THE SEXUAL REPRODUCTION IN VERONICA (PLANTAGINACEAE): PHYLOGENY, PHYLOGEOGRAPHY AND INVASION (PDF), in Universität Mainz, 2011.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Veronica fruticans IPNI Database
- Veronica fruticans EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Veronica fruticans The Plant List - Checklist Database
- Veronica fruticans Catalogazione floristica - Università di Udine