Valle Sessera

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Valle Sessera
Panorama dalla Cima delle Guardie
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Piemonte
Province  Biella
  Vercelli
Località principaliAiloche, Caprile, Coggiola, Crevacuore, Guardabosone, Portula, Postua, Pray, Sostegno
Comunità montanaComunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi
FiumeSessera
Abitanti15000 ({{{anno}}})
Cartografia
Mappa della Valle
Mappa della Valle
Sito web
Coordinate: 45°43′N 8°14′E / 45.716667°N 8.233333°E45.716667; 8.233333
Val Sessera
Tipo di areaSIC
Class. internaz.IT1130002
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Piemonte
Province  Biella
Superficie a terra10.787[1] ha
Provvedimenti istitutiviDPR 357/1997 e DPR 120/2003[1]
Mappa di localizzazione
Map

La Valle Sessera (anche: Val Sessera o Valsessera, Valsëssra in piemontese) è una valle del Piemonte nord-orientale che interessa le province di Biella e, in parte minore, di Vercelli. Si sviluppa intorno al torrente Sessera; la zona occidentale della valle ricade nell'Oasi Zegna (strada panoramica Zegna), un'area naturalistica di rilevante importanza. Dal punto di vista della geografia fisica la valle appartiene alla Valsesia, in quanto il Sessera è tributario in destra idrografica del fiume Sesia e confluisce in quest'ultimo a Borgosesia, ovvero prima dell'uscita della Sesia nella pianura padana.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Una rustica fontana in pietra nei verdi boschi della valle

La valle è situata nella parte nord-orientale della Provincia di Biella a ridosso delle cime alpine del gruppo del Monte Rosa e culmina con i 2556 m del Bo. A nord e a est confina con la Valsesia, verso ovest con la Valle del Cervo e a sud con quella di Mosso. La parte più a monte della vallata è priva di centri abitati permanenti ma viene solo frequentata, d'estate, dai pastori del Biellese che ancora compiono la transumanza trasportando i loro bovini verso gli alpeggi dei quali è ricca la valle.[2]

Amministrativamente questa zona è infatti tuttora costituita da isole amministrative montane appartenenti ai comuni della collina biellese, che storicamente ne assegnavano l'uso per il pascolo ai propri allevatori. All'imbocco dell'alta Valsessera si trovano sui due opposti versanti il Santuario della Novareia e il Santuario del Cavallero, toccati entrambi dal percorso escursionistico-religioso chiamato Le Valli della Fede. La porzione di Valsessera a valle di Coggiola è invece densamente abitata ed è sede di numerosi stabilimenti industriali.[3]

Comuni della valle[modifica | modifica wikitesto]

Il suo territorio include i comuni di:[4]

oltre a varie isole amministrative montane appartenenti a comuni del Biellese centrale. [3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La valle fu teatro nel medioevo delle gesta di Fra' Dolcino[2] e, durante la seconda guerra mondiale, servì da rifugio per i partigiani della Resistenza italiana.[2]

La stazione sciistica di Bielmonte

Tutela naturalistica[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che compresa nella già citata Oasi Zegna l'alta valle è inclusa, assieme alla testata della Valle Cervo, nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) della rete europea Natura 2000 “Val Sessera” (codice IT1130002), che misura 10.786,73 ettari. [5] Particolarmente rilevante è la presenza nella zona del coleottero endemico Carabus olympiae.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Il centro di maggiore richiamo dal punto di vista turistico è la stazione sciistica di Bielmonte, punto di congiunzione tra la Val Sessera e la Valle di Mosso poco ad est del passo del Bocchetto di Sessera che mette in comunicazione le due vallate. La maggior parte delle strutture ricettive si trova sul versante Strona di Mosso, ma le piste sciistiche (da discesa e da fondo) sconfinano abbondantemente in Valsessera, dove i pendii hanno un'esposizione che permette alla neve di conservarsi piuttosto a lungo nonostante la quota non elevatissima.

Montagne innevate intorno alla Valle Sessera viste da Bielmonte

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Sito ufficiale della Regione Piemonte www.regione.piemonte.it Archiviato il 17 settembre 2019 in Internet Archive. (consultato nell'aprile 2014)
  2. ^ a b c Sito della Centro Studi Biellesi DocBi www.docbi.it Archiviato il 6 agosto 2012 in Internet Archive., consultato nell'agosto 2009
  3. ^ a b Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007
  4. ^ Ove non diversamente indicato, si intende in provincia di Biella.
  5. ^ Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Regione Piemonte, lista on-line su gis.csi.it Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive. (consultato nel settembre 2011)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN241856412