Utente:Virginia Gentilini/Sandbox/New Look

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Il tailleur "Bar" di Dior (collezione Corolle, primavera/estate 1947)

Il New Look è stato una corrente della moda femminile della metà del XX secolo che si fa risalire principalmente allo stilista Christian Dior a partire da una sua collezione del 1947 che ne decretò il successo internazionale. Il nome fu coniato dalla capo redattrice di allora di Harper's Bazaar, Carmel Snow, e subito accettato dalla stampa che ne riconobbe l'aspetto rivoluzionario[1]. La metà degli anni cinquanta vide il termine della tendenza[2].

Lo stile si caratterizza nei suoi aspetti generali per le linee aderenti sul busto, una vita molto stretta e ben segnata, l'accentuatura dei fianchi e gonne ampie con lunghezze fino ad almeno metà polpaccio. Tali elementi, che andavano a formare una linea cosiddetta a "8" o "a clessidra" della figura femminile, risultavano in aperto contrasto con la strettezza delle gonne e la squadratura delle spalle delle giacche tipiche della moda degli anni trenta e quaranta del secolo[1].

Le origini storiche[modifica | modifica wikitesto]

Il riferimento storico più preciso dello stile si ritrova nel vestito femminile della seconda metà dell'Ottocento, con alcuni elementi derivanti invece dal secolo precedente. Due accessori stanno alla base di questo recupero: il corsetto che consentiva di modellare la parte superiore del corpo e, in alcuni modelli, una sottogonna in tessuto che svolgeva una funzione simile a quella della crinolina. Il corsetto era stato utilizzato nuovamente qualche anno prima da Marcel Rochas, ma senza riscuotere il successo che gli fu invece riconosciuto con il New Look.

La linea "Corolle" degli abiti presentati nel corso della sfilata del 12 febbraio 1947, e che segna l'inizio ufficiale dello stile, trova un precedente anche in alcune collezioni degli anni Trenta in cui erano state proposte gonne ampie con ricche decorazioni e ricami, ma che erano rimaste più nell'immaginario cinematografico rappresentato da eroine come la Rossella O'Hara di Via col vento che nell'abbigliamento reale delle donne del periodo[1].

Le collezioni Dior[modifica | modifica wikitesto]

Il significato sociale[modifica | modifica wikitesto]

Il New Look è stato letto, al di là delle sue caratteristiche tecniche e stilistiche, anche come la riaffermazione di alcuni valori che erano stati messi in ombra o cancellati dalla guerra. Le caratteristiche teatrali delle sfilate di Dior e l'uso di tessuti di lusso in ampie metrature rappresentarono infatti la negazione delle ristrettezze imposte dalla guerra, mentre l'enfatizzazione del corpo femminile, stretto in linee che gli imponevano un atteggiamento di compostezza ed eleganza piuttosto che agevolarlo in una vita attiva, richiamava la donna a un ruolo più tradizionale di quello che gli sviluppi sociali della prima metà del secolo le aveva riconosciuto. Questo aspetto suscitò polemiche fin dall'apparire dello stile, ma non riuscì a frenare il suo successo[2][3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Enrica Morini, Storia della moda: XVIII-XX secolo, Milano, Skira, 2000, ISBN 8881187310.
  2. ^ a b Guido Vergani (a cura di), Dizionario della moda, Milano, Baldini & Castoldi, 1999, p. 562, ISBN 8880895850.
  3. ^ Travelling styles: the New Look as seen by Kerstin Bernhard, su Europeana. URL consultato il 24 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrica Morini, Storia della moda: XVIII-XX secolo, Milano, Skira, 2000, pp. 287-311, ISBN 8881187310.
  • Jéròme Gautier, Dior: new look, Milano, 24ore cultura, 2015, ISBN 9788866482659.

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