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Trotula de Ruggiero (Salerno, 10501097) è stata un medico italiano.

Summa qui dicitur Trotula[modifica | modifica wikitesto]

Summa qui dicitur Trotula è un manoscritto in lingua latina risalente alla fine del XII secolo dalla città di Salerno, la cui paternità sin dal medioevo venne attribuita alla guaritrice salernitana Trota o Trocta. Il manoscritto in realtà è l'insieme di tre testi medici indipendenti risalenti al XII secolo scritti da autori diversi.I singoli testi circolavano inizialmente sotto il titolo originario di Liber de sinthomatibus mulierum per il primo che racchiudeva informazioni su ginecologia ed ostetricia, De curis mulierum per il secondo che parlava delle malattie delle donne compresa la cosmesi, ed infine De ornatu mulierum per il terzo che trattava unicamente di cosmesi. I tre testi vennero uniti insieme da uno scriba anonimo durante la fine del XII secolo. [1] col passare del tempo le modifiche apportate, da parte di anonimi scribi medievali, portarono a credere che il nome Trotula fosse il nome dell'autore e non più il nome del titolo.[1].Summa qui dicitur Trotula divenne presto il testo sulla medicina delle donne più influente nell'Europa medievale, sono infatti state trovate fra le librerie di tutta Europa altre 122 copie latine del manoscritto e un'altra cinquantina di manoscritti tradotti nelle varie lingue vernacolari europee. Il nome Trotula fu inserito all'interno del titolo del manoscritto in quanto il nome Trota veniva citato all'interno di De curis mulierum.

Nel 1544, periodo in cui fu inventata la stampa a caratteri mobili, George Kraut credette che Summa qui dicitur Trotula fosse un unico testo, notando le innumerevoli imprecisioni e contraddizioni, decise di riordinare il testo eliminando gli elementi superflui e ripetitivi che rendevano il testo caotico. L'intervento di George Kraut rese impossibile per molti anni la ricostruzione storica del testo. Il testo rinascimentale era molto diverso dall'assemblaggio medievale. Nel 1921 i catalogatori della National library di Londra furono i primi a notare la differenza e credettero che la versione rinascimentale fosse l'unione di due testi diversi, fu solo nel 1985 che John F. Benton capì che i testi in origine erano tre.[1]

Nello studiare i tre testi sono state trovate delle discrepanze fra De ornatu mulierum,il Liber de sinthomatibus mulierum ed il De curis mulierum in quanto i primi due fanno rifermento alla scienza medica araba, riferimenti del tutto estranei nel De curis mulierum in cui si fa riferimento alla pratica medica Salernitana.[1] Questo elemento discordante elimina la teoria medievale per la quale i testi fossero stati scritti dallo stesso autore. Secondo Monica H. Green nessuno dei tre testi è stato scritto da Trotula, ma sono stati scritti con molta probabilità da mano maschile. [2]

De curis mulierum[modifica | modifica wikitesto]

De curis mulierum è l' unico dei tre testi del Summa qui dicitur Trotula che vede citata la guaritrice Salernitana. In questo testo un narratore esterno descrive di come una guaritrice di nome Trota, che praticava la medicina nella città di Salerno, riuscì ad aiutare una donna che soffriva di dolori addominali grazie alle sue conoscenze mediche. Nel testo si spiega che la paziente era stata visitata da altri guaritori che le diagnosticarono la rottura dell'intestino, Trota fu l'unica a capire che il problema non era di causa intestinale ma bensì uterino. De curis mulierum testimonia come Trota avesse una conoscenza maggiore nelle malattie delle donne rispetto agli altri guaritori( in epoca medievale le guaritrici donne avevano una maggiore conoscenza delle malattie ginecologiche delle donne rispetto ai loro colleghi uomini, in quanto le stesse donne si vergognavano a far visitare i propri genitali ai medici uomini)[3]. La figura di Trota è una figura molto importante nella medicina Salernitana del XII secolo, infatti nel De curis Mulierum viene definita magistra (insegnante), a confermare il prestigio che l'accompagnava. Secondo Monica H. Green questo testo è una rielaborazione o trascrizione delle cure di Trota, con molta probabilità dettate da Trota stessa ad un uomo abbastanza dotto da sapere il Latino e possedere una cultura letteraria.

Altri scritti[modifica | modifica wikitesto]

Esistono altri due testi medici provenienti dalla Salerno del XII secolo Practica secundum Trotam e De egritudinum curatione, anche in questo caso esiste un collegamento con trota. [1].

De egritudinum curatione[modifica | modifica wikitesto]

De egritudinum curatione o Sul trattamento delle malattie è un trattato che racchiude gli estratti delle pratiche mediche di sette medici Salernitani del XII secolo, fra questi medici troviamo citata anche Trota. In questo trattato viene particolarmente elogiata la sua conoscenza sui disturbi gastrointestinali e la sua conoscenza sull'oftamolgia[1].

Practica secundum Trotam[modifica | modifica wikitesto]

Practica secundum Trotam o Pratica secondo Trota è un trattato medico che racchiude all'interno le cure mediche per malattie di vario genere (dolore ai denti, problemi di milza, pidocchi, scottature etc..). Practica secundum Trotam, di cui oggi ne rimangono solo due manoscritti, è probabilmente una versione ridotta di un testo medico più ampio. Questo è l'unico testo la cui paternità viene assegnata alla stessa trota[3].

In De curis mulierum e in Pratica secundum Trotam si trovano 15 ricette uguali e si trovano inoltre ulteriori similitudini nel pensiero medico teorico e nei rimedi pratici utilizzati, questo porta a pensare che la fonte di entrambi i libri sia la medesima [1].

Trotula[modifica | modifica wikitesto]

Trotula significa letteralmente piccola Trota, lo vediamo utilizzato in Summa qui dicitur Trotula, al posto di Trota, questo perché lo scriba che compose il manoscritto lo voleva distinguere da un testo medico più ampio il Pratica secundum Trotam, poiché nel medioevo entrambi i testi erano attribuiti a Trota.[1].


La controversia sulla storicità[modifica | modifica wikitesto]

Trota è la più nota tra le mulieres Salernitanae ovvero le appartenenti a quella cerchia di studiose che insegnavano o erano attive intorno alla Scuola medica di Salerno. La sua figura fu celebre nel Medioevo in tutta Europa, in particolar modo per gli studi legati alla sfera femminile. L'idealizzazione della sua figura, divenuta quasi leggendaria, ha portato alcuni studiosi a metterne in dubbio la storicità.

Il nome Trota era un nome comune a Salerno durante il XII secolo, si possono stimare circa 90 donne con questo nome che vivevano a Salerno in quel periodo. Negli archivi della Reggia di Napoli esistono dei documenti che affermano l'esistenza di una guaritrice di nome Trota di Trota che fu autorizzata a praticare la medicina dal regno di Napoli nel XII secolo. Non esistono documenti precedenti al XI secolo che presentano il nome Trota, probabilmente perché è l'evoluzione del nome Truda, un nome comune fra le donne longobarde nel Sud Italia in quel periodo. Negli archivi storici sono stati trovati anche due casi di donne che avevano come nome proprio Trotula, anche se uno dei due casi era riferito ad una bambina[1].

Grazie ai numerosi documenti è stato possibile stabilire con certezza la presenza di donne che praticavano la professione di guaritrice, esistono circa 60 testimonianze storiche che confermano l'esistenza delle mulieres salernitane. Le testimonianze provengono anche da Orderico Vitalr e Maria di Francia che raccontano di come i viaggiatori elogiassero le capacità guaritrici di una donna Salernitana, senza mai esplicitarne il nome.

Fra coloro che misero in dubbio l'esistenza di Trota fu Hans Kaspar Wolf che nel 1566, vent'anni dopo la prima pubblicazione stampata di Kraut, dichiara che il testo fosse in realtà stato scritto da uno schiavo di nome Eros che professava la carriera di medico e che fu liberato dall'imperatrice romana Giulia (I secolo)[3]

Interessante è il ritrovamento, nei necrologi della cattedrale di Salerno, la presenza di un medico donna morta nel 1155, anche se non vi è alcun riferimento a Trota o alle mulieres salernitane.

Esiste una teoria che mette in legame la figura di Trota con quella di Copho (scrittore del XII secolo), secondo una notizia risalente al 1112 che afferma che i due fossero sposati, in realtà anche in questo caso non ci sono abbastanza elementi per affermare o screditare l' informazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Monica H. Green, The development of the Trotula, su persee.fr.
  2. ^ (IT) Arianna-Bonnini, Dizionario Biografico degli Italiani, su treccani.it.
  3. ^ a b c (EN) Monica H. Green, Making women's medicine masculine. The rise of male authority in pre-modern gynecology, Oxford, OUP Oxford, 20 marzo, ISBN 9780191607356.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Monica H. Green, The Trotula: An English Translation of the Medieval Compendium of Women's Medicine, 2010ª ed., Philadelfia, University of Pensilvania, 2001, ISBN 9780812235890.
  • (EN) Monica H. Green, Making Women's Medicine Masculine: The Rise of Male Authority in Pre-Modern Gynaecology, Oxford, OUP Oxford, 20 marzo, ISBN 9780191607356.
  • Monica H. Green, The Development of the Trotula, in Revue d'Histoire des Textes, 1996.
  • (IT) Arianna-Bonnini, Dizionario Biografico degli Italiani, su treccani.it.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

https://treccani.it/enciclopedia/trotula_%28Dizionario-Biografico%29/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]