Utente:Stefano.Volpato

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Il filosofo britannico John Locke (1632-1704).


«It is one thing to show a man that he is in an error, and another to put him in possession of truth.»

«Bene faremmo a commiserare la nostra rispettiva ignoranza, ed a tentare di correggerla con tutti i mezzi dolci e onesti dell'informazione, senza considerare subito gli altri ostinati e perversi perché non vogliono abbandonare le opinioni loro e accoglier le nostre, o, quanto meno, le opinioni che noi vorremmo costringerli ad accettare, quando è più probabile che anche noi, a nostra volta, non siamo meno ostinati di loro nel non accogliere alcune opinioni loro. Poiché, dov'è mai l'uomo che abbia prove incontestabili della verità di tutto ciò in cui crede, o della falsità di tutto ciò che condanna?»


Caveat

«Conoscere senza indagare porta talvolta a conseguenze assai peggiori dell'indagare senza conoscere.»

Aforismi notevoli.

«Il soprannaturale è un'interpretazione, non una constatazione.»

«Il dirigente deve agire con discrezione ma non gli deve essere concesso di tenere per sé le sue intenzioni.»

«I know no safe depository of the ultimate powers of the society but the people themselves; and if we think them not enlightened enough to exercise their control with wholesome discretion, the remedy is not to take it from them, but to inform their discretion by education. This is the true corrective of abuses of constitutional power.»

«Abbiamo adunque con la Chiesa e con i preti noi Italiani questo primo obligo: di essere diventati senza religione e cattivi: ma ne abbiamo ancora uno maggiore, il quale è la seconda cagione della rovina nostra: questo è che la Chiesa ha tenuto e tiene questa provincia divisa.»

«Eadem spectamus astra, commune caelum est, idem nos mundus involvit. Quid interest, qua quisque prudentia verum requirat? uno itinere non potest perveniri ad tam grande secretum. Sed haec otiosorum disputatio est. Nunc preces, non certamina offerimus.»

(De nobis ipsis silemus.)

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Italia e Germania.
El Pontesel.
«Eneti enim, licet apud Latinos una littera addatur, grece laudabiles dicuntur.»
«Sognai di stare presso un ponticello che dava su un prato straordinariamente ameno. L'erba e le fronde di un verde più intenso dello smeraldo deliziavano tanto la vista, e le corolle dei fiori erano così ridenti nei loro mille colori, e si spandeva intorno un tale profumo che i prati di qua dal ruscello, che li separava da quel luogo delizioso, sembravano addirittura brulli e aridi, e nulla v'era in essi di verde, ma tutto era secco, squallido, maleodorante. Mentre guardavo meravigliato quello spettacolo, passò Reuchlin, e passando mi salutò in ebraico. Prima che me ne fossi reso conto era già a metà del ponticello. Mi mossi per raggiungerlo, ma lui si volse a guardarmi e mi fermò. 'Non ora' mi disse. 'Mi seguirai tra cinque anni. Per il momento sii spettatore e testimonio di ciò che accadrà". Reuchlin indossava soltanto una veste candida; pareva damasco, tanto splendeva nel suo biancore. ... Mentre mi guardavo attorno pieno di meraviglia vidi vicino al ponte San Girolamo che chiamava Reuchlin ... si mise Reuchlin alla destra, in segno di onore, e lo condusse in mezzo al prato ... sopra, il cielo si aprì in un immenso squarcio che lasciò vedere un'ineffabile maestà ... dallo squarcio scese un'immensa colonna di fuoco che trasportò in cielo le due anime strette in un unico abbraccio.»
Τὰ δε πάντα οἰακίζει κεραυνός. «…ma tutto governa la folgore.»


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