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Il Rakugo (落語? letteralmente "parole cadute") è una forma di arte orale nel teatro giapponese. Fa parte di quelle arti dello spettacolo di tipo minimalista.

Consiste in un dialogo comico in cui il narratore, utilizzando un discorso informale, narra delle storie legate alle debolezze umane. Il commediante siede sul palcoscenico, chiamato Kōza (高座?), in legno e piuttosto disadorno. Il narratore non si alza mai dalla posizione seiza (seduta sui talloni). Le storie hanno prevalentemente la forma di un dialogo tra due o più personaggi, le cui differenze sono rappresentate dal narratore attraverso un cambiamento nel modo di parlare, nell'intonazione e una leggera rotazione della testa.

Rakugoka al Sanma Festival

Contesto lessicale[modifica | modifica wikitesto]

Il Rakugo era originariamente conosciuto come karukuchi (軽口? "chiacchiere, battute comiche")[1]. L'uso di questi kanji è databile intorno al 1787; all'epoca i kanji 落し噺 ? erano normalmente letti otoshibanashi (lett. "discorso che cade").

Attorno alla metà del periodo Meiji (1868–1912) iniziò ad essere usata la lettura rakugo, che divenne il termine d'uso comune solo nel periodo Shōwa (1926–1989).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le arti narrative della tradizione giapponese si possono classificare in quattro grandi tipologie:

  1. Utaimono (謡物?), le recitazioni cantate di drammi epici con accompagnamento musicale;
  2. Katarimono (語り物?), le recitazioni narrate di drammi epici;
  3. Yomimono (読み物?), le letture recitate di racconti lunghi;
  4. Hanashimono (話し物?), le recitazioni parlate di storie comiche.

Il Rakugo fa parte della branca degli Hanashimono[2].

Nel nostro secolo è uno dei pochi generi teatrali che mantengono un buon numero di appassionati[3]. (fonte??)

L'obbiettivo del narratore è quello di stimolare l'ilarità pubblica con voce e con limitati ma specifici gesti del corpo. Il monologo finisce sempre con un espediente chiamato ochi (落ち? lett. "caduta") or sage (下げ? lett. "abbassamento"), che consiste in un'improvvisa interruzione del flusso del discorso. Esistono dodici tipi di ochi riconosciuti e codificati. Molti nuovi tipi con variazioni complesse si sono sviluppat durante i secoli dalle più semplici forme base[4].

Nel corso del suo sviluppo, sono nati diversi sottogeneri di Rakugo, tra cui: il shibaibanashi (芝居噺? "teatro discorsivo"), lo ongyokubanashi (音曲噺? "discorso musicale"), il kaidanbanashi (怪談噺? vedi kaidan, "discorso sui fantasmi"), e il ninjōbanashi (人情噺? "discorso sentimentale"). In molti di essi l'ochi, essenziale alle origini del rakugo, scompare.

Noriko Watanabe, docente al Baruch College descrive il Rakugo come "Una commedia in cui una sola persona interpreta tutti i personaggi"[5].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Shinjuku suehirotei is a famous vaudeville theater in Tokyo which hosts rakugo events.

L'arte declamatoria può essere ricondotta alla diffusione del Buddhismo in Giappone durante il periodo Nara (710-84). I monaci buddhisti, per rendere più appetibili i loro sermoni, reinterpretavano storie antiche provenienti dall'Asia orientale, che in seguito sarebbero diventate la base delle storie dei Rakugo. Gradualmente si passò dalla narrativa umoristica a veri e propri monologhi, probabilmente a causa delle richieste dei daimyō, che cercavano persone esperte a sufficienza per intrattenerli con vari tipi di storie.

In seguito grazie a Toyotomi Hideyoshi si diffusero e vennero stampate in tre grandi raccolte (fonte??).

Durante il periodo Edo (1603–1867), grazie all'emergere della classe mercantile dei chōnin, il Rakugo si diffuse anche negli strati più bassi della società. Vennero formate diverse compagnie di commedianti e stampate diverse collezioni di testi. Durante il XVII secolo i narratori erano denominati come hanashika (噺家, 咄家, o 話家? lett. “raccontastorie”) corrispondente del termine moderno rakugoka (落語家?).

Antecedente all'avvento del rakugo moderno erano i kobanashi (小噺?): brevi aneddoti comici terminanti con un ochi, molto popolari tra il XVII e il XIX secolo. Venivano rappresentati in ristretti luoghi d'incontro o nelle strade e poi stampati e venduti come opuscoli. Le origini del kobanashi si rintracciano nel testo Kinō wa kyō no monogatari (昨日は今日の物語? "Storie di ieri raccontate oggi", 1620 ca.), di autore anonimo, che raccoglie 230 storie inerenti la vita della classe media.

Contributori importanti[modifica | modifica wikitesto]

Asakusa Engei Hall is another famous vaudeville theater in Tokyo which hosts rakugo events.

Molti artisti hanno contribuito allo sviluppo di quest'arte, tra cui vi sono semplici interpreti o anche compositori di opere originali.

Tra loro il più famoso rakugoka del periodo Tokugawa era Anrakuan Sakuden (1554–1642), autore del Seisuishō (醒睡笑? "Risate per risvegliarti", 1628 ca.) e di più di 1,000 storie.

A Edo (attuale Tokyo) visse Shikano Buzaemon (1649–99), che scrisse Shikano Buzaemon Kudenbanashi (鹿野武左衛門口傳ばなし? "Discorsi delle istruzioni orali di Shikano Bunzaemon") e Shika no makifude (鹿の卷筆? "L'astuccio dei pennelli del cervo", 1686), opera contenente 39 storie, undici delle quali inerenti l'arte del Kabuki.

Tatekawa Enba (1743–1822) fu autore del Rakugo rokugi (落語六義? "I sei significati del Rakugo").

A Kyoto visse Tsuyu no Gorobei (1643–1703), i cui lavori si trovano nella raccolta Karukuchi tsuyu ga hanashi (軽口露がはなし? "Chiacchiere: discorsi di Tsuyu"), contenente molti giochi di parole ed episodi tratti dalle vite di famosi autori di opere letterarie, nonché commedie sui differenti dialetti delle aree di Tokyo, Ōsaka, e Kyoto.

Il Karukuchi gozen otoko (軽口御前男? "Chiacchiere: un uomo importante") dalla struttura analoga, raccoglie le storie di Yonezawa Hikohachi, autore che visse a Ōsaka verso la fine del XVII secolo.

Narratori odierni[modifica | modifica wikitesto]

Tra i rakugoka attualmente attivi ci sono: Tachibanaya Enzō, Katsura Bunshi VI, Tachibanaya Takezō, Tatekawa Shinosuke e Hayashiya Shōzō IX. Inoltre esistono molti commedianti che, formatisi come rakugoka, successivamente hanno seguito una strada differente, tra cui Akashiya Sanma, Shōfukutei Tsurube, e Shōfukutei Shōhei.[6] .Un'altro rakugoka famoso è Katsura Shijaku,conosciuto all'estero per le sue performance di rakugo in lingua inglese.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Elenco di rakugoka[modifica | modifica wikitesto]

Edo (Tokyo)[modifica | modifica wikitesto]

  • Kairakutei Black I (Henry Black)
  • Hayashiya Sanpei I
  • Hayashiya Shōzō IX
  • Kokontei Shinchō
  • Tatekawa Danshi
  • Tachibanaya Enzō
  • Reireisya Bafū
  • Kokontei Shinshō
  • San'yūtei Enchō
  • San'yūtei Enraku V
  • San'yūtei Enraku VI (precedentemente San'yūtei Rakutarō)
  • Katsura Utamaru
  • San'yūtei Koyūza
  • San'yūtei Kōraku
  • Hayashiya Kikuō (precedentemente Hayashiya Kikuzō I)
  • Shunpūtei Shōta
  • Hayashiya Konpei
  • Hayashiya Taihei
  • Reireishiya Suzumaru (Yamada Takao)
  • Shunpūtei Koasa
  • Shunpūtei Ryūshō
  • Yanagiya Kosan
  • Sanshōtei Yumenosuke
  • Katsura Yonesuke
  • Ryūtei Chiraku
  • Yanagiya Kosanji
  • Tatekawa Shinosuke
  • Tachibanaya Takezō

Kamigata (Ōsaka)[modifica | modifica wikitesto]

  • Hayashiya Somemaru IV
  • Katsura Bunshi V
  • Katsura Bunshi VI (precedentemente Katsura Sanshi)
  • Katsura Beichō
  • Katsura Bunchin
  • Shōfukutei Nikaku
  • Tsukitei Kachō
  • Katsura Harudanji
  • Tsukitei Happō
  • Shōfukutei Matsunosuke
  • Shōfukutei Shōkaku
  • Katsura Shijaku II
  • Shōfukutei Tsurube
  • Shōfukutei Kakushow
  • Showfukutei Showko
  • Katsura Sunshine
  • Tsukitei Hōsei (precedentemente Yamasaki Hōsei)

Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rakugo, Big Serving. URL consultato l'11 May 2007..
  2. ^ (EN) Miyoko Sasaki e Heinz Morioka, Rakugo: Popular Narrative Art of the Grotesque, in Harvard Journal of Asiatic Studies, vol. 41, n. 2, Harvard-Yenching Institute, 1981, p. 417.
  3. ^ Rakugo – Japan’s classic comedic storytelling style, su seattletimes.com.
  4. ^ Rakugo: universal laughter by Tim Ryan Retrieved 11 May 2007
  5. ^ Rakugo related interview from Baruch College Retrieved 11 May 2007
  6. ^ Rakugo Performers Retrieved 11 May 2007

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Link estrerni[modifica | modifica wikitesto]