Utente:Moloch981/Sandbox2

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{{Bio |Nome = Jean-Joseph |Cognome = Surin |Sesso = M |PostCognomeVirgola = |LuogoNascita = Bordeaux |GiornoMeseNascita = 9 febbraio |AnnoNascita = 1600 |LuogoMorte = Bordeaux |GiornoMeseMorte = 21 aprile |AnnoMorte = 1665 |Attività = gesuita |Epoca = 1600 |Attività2 = mistico |Attività3 = scrittore |AttivitàAltre = {{sp}}ed [[esorcista]] |Nazionalità = francese |PostNazionalità = , noto soprattutto per la sua partecipazione ai fatti della cosiddetta [[caso dei diavoli di Loudun|possessione di Loudun]] del [[1634]]-[[1637]] }}

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Surin venne educato in un monastero. All'età di otto anni fece voto di castità, e a dieci già seguiva lezioni di meditazione presso un carmelitano. Divenne novizio della Compagnia di Gesù nel 1616. Dal 1623 al 1625 e dal 1627 al 1629 studiò al Collège de Clermont di Parigi. Divenuto sacerdote, si sottoponeva a severe pratiche di mortificazione, e si auto-escluse da qualsiasi contatto sociale[1].

Le possessioni diaboliche a Loudun[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Caso dei diavoli di Loudun.

Il 22 settembre 1632, uno spirito fece un'improvvisa comparsa al convento delle orsoline di Loudun; dopo diverse altre apparizioni nel corso delle successive tre settimane, venne identificato come quello di Urbain Grandier, prete nella parrocchia cittadina di Saint-Pierre-du-Marché. La figura di Grandier era già alquanto controversa, a causa di una annosa lite con le autorità ecclesiastiche locali. Nelle settimane successive, numerose suore vennero attaccate e possedute da spiriti maligni, e il fenomeno divenne noto come le "possessioni di Loudun". La situazione raggiunse un livello tale che il clero del posto dovette organizzare rituali di esorcismo, e fu nel corso di essi che le suore accusarono Grandier di avere stretto un patto con il diavolo e di essere la causa delle possessioni[2], nonché di averle sedotte.

Dopo una serie di processi, Grandier venne condannato e bruciato sul rogo il 18 agosto 1634: non ammise mai alcuna colpa, neppure sotto tortura. Sembrò quindi che i demoni avessero lasciato le suore, ma i miglioramenti furono solo temporanei: Jeanne des Anges, la madre superiora del convento, rimase posseduta da sette diversi demoni[3].

L'arrivo di Surin a Loudun e il suo operato[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver partecipato ad alcune missioni nella Guyenne e a Saintonge, Surin venne inviato a Loudun nel dicembre 1634 per prestare aiuto nell'esorcismo di Jeanne des Anges. Rimase così impressionato e disgustato dai terribili sacrilegi che si intendeva compiere su tre ostie sconsacrate che fece immediatamente offerta della sua propria anima, che venisse posseduta dai demoni in espiazione per questo progettato sacrilegio[4]; la sua preghiera venne esaudita, e per più di venti anni egli venne tormentato da spiriti malvagi, soffrendo allucinazioni, convulsioni e paralisi temporanee, e perdendo progressivamente la capacità di parola[5]. Cominciò a essere ossessionato dalla convinzione di essere condannato alla dannazione eterna, sprofondando in una mania depressiva con tendenze suicide. Talvolta non era in grado di usare le mani, i piedi, gli occhi, la lingua, o era costretto a commettere atti stravaganti, che persino i più ben disposti verso di lui giudicavano folli. Le illusioni di cui soffriva in questi momenti gli procuravano però paradossalmente una grande gioia[6].

Mentre egli sprofondava in questo stato, Jeanne des Anges recuperava lentamente. "Durante il mio ministero, il diavolo uscì dal corpo della posseduta ed entrò nel mio", scrisse egli a un amico, il padre gesuita Achille Doni d'Attichy[7]. Surin era convinto che il diavolo odiasse particolarmente i carmelitani, e che una reliquia di Santa Teresa che aveva usato a Loudun aveva miracolosamente scacciato uno dei demoni[8].

La sua possessione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1645 tentò il suicidio gettandosi da una finestra del secondo piano, ma sopravvisse[9].

Secondo la Catholic Encyclopedia:[10]

In nessun momento, tuttavia, il suo stato ossessivo gli impedì di dedicarsi alla predicazione. Vero è che gli fu impossibile prepararvisi con la lettura e lo studio, ma appena saliva sul pulpito e faceva il segno della croce, subito era evidente una magnifica trasformazione. La sua mente vigorosa riprendeva immediatamente il sopravvento, la sua voce potente e la facile oratoria conquistavano l'universale attenzione e ammirazione. I suoi medici lo dichiaravano un miracolo. Anche nello scrivere o dettare le sue opere sembrava aver avuto la grazia dell'ispirazione divina. Guarì dai suoi mali otto anni prima della sua morte e da allora fu assorbito dall'abbondanza delle comunicazioni divine.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

La prosa francese di Surin fu largamente ammirata e le centinaia di sue lettere, copiate dai suoi devoti, circolarono attraverso la Francia[11].

Le sue opere più importanti pubblicate furono:

  • La gloire de saint Joseph en l'expulsion des démons du corps de la mère prieure des ursulines de Loudun (Saumur, 1636)
  • Catéchisme spirituel (Parigi, 1659), pubblicato anonimo dal Principe di Conti
  • Dialogues spirituels (Parigi, 1704)
  • Cantiques spirituels de l'amour divin, pour l'instruction et consolation des âmes dévotes (Bordeaux-Parigi, 1660)
  • La science expérimentale des choses de l'autre vie, acquise en la possession des Ursulines de Loudun (1663)
  • Les fondements de la vie spirituelle, tirés du livre de l'imitation de Jésus Christ (Parigi, 1667)
  • Lettres spirituelles (Nantes-Parigi, 1695).
  • L'histoire de la délivrance de la mère des Anges (o Triomphe de l'amour sur les puissances de l'enfer en la personne d'une fille possédée, Avignone 1828-1829)
  • Lettres inédites, Lyon 1845.
  • Correspondance, pubblicato postumo nel 1966 a cura di Michel de Certeau

Il suo Catéchisme spirituel venne incluso nell'Indice dei libri proibiti nel 1695, e fu mantenuto anche nelle revisioni del 1900 e del 1929.

Valutazione[modifica | modifica wikitesto]

Surin godette di una grande fama a causa delle sue virtù, delle sue sofferenze, e della sua bravura come direttore spirituale. Bossuet lo definì "consumato di spiritualità". Su suggerimento dei padri gesuiti della Provincia d'Aquitania, riuniti in congregazione provinciale (1755), il padre generale dell'Ordine comandò che il suo nome fosse incluso nel Ménologe de l'assistance de France[12].

Ma l'ammirazione non era comunque senza eccezioni, come mostra questo estratto da una lettera di Père Jacques Nau[13]:

Père Surin, che io stesso ho conosciuto per vent'anni o più, condusse una vita tanto folle e vergognosa che a stento si osa parlarne. Alla fine si raggiunse un punto in cui i più saggi attribuivano il tutto, con qualche ragione, ritengo io, alla pazzia... Io spesso [l']ho sentito bestemmiare il nome di Dio e aggirarsi nudo per il Collegio, coperto di escrementi - e allora lo dovevo condurre per mano all'infermieria. Spesso l'ho visto agitare furiosamente i pugni e per anni fare centinaia di altre follie, al punto di tentare di calpestare il Sacramento dell'Eucaristia - questo non l'ho visto di persona, ma l'ho appreso il giorno successivo da testimoni. Ha vissuto così per diversi anni, e per il resto della sua vita non ha mai veramente svolto alcuna funzione all'interno della Compagnia. Quando recuperò la sanità, scrisse libri e lettere, visitò il suo prossimo e disse molte belle cose di Dio, ma non ha mai detto le sue preghiere o letto il breviario, ha celebrato messa solo raramente e fino alla sua morte ha continuato ha lamentarsi e a gesticolare in una maniera ridicola e assurda.

Nel 1952 Aldous Huxley pubblicò il suo saggio sugli esorcismi di Loudun, intitolato I diavoli di Loudun. Il drammaturgo John Whiting adattò il libro di Huxley per il palcoscenico nel dramma The Devils (1960). Ken Russell diresse l'adattamento cinematografico, I diavoli (The Devils) (1971), con Vanessa Redgrave (Jeanne des Anges) e Oliver Reed (Urbain Grandier): nel film la figura di Surin non è presente. Krzysztof Penderecki scrisse un'opera, The Devils of Loudun (Die Teufel von Loudun) nel 1969. Un'altra pellicola cinematografica ispirata al caso di Loudun è Madre Giovanna degli Angeli (Matka Joanna od Aniolów), del 1961, del regista polacco Jerzy Kawalerowicz: in essa padre Surin è interpretato dall'attore Mieczyslaw Voit.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Article "Esorcismo" sul sito Mystica.org
  2. ^ Sluhovsky, Moshe, "The Devil in the Convent", The American Historical Review, vol. 107, n. 5, dicembre 2002
  3. ^ Sluhovsky, op. cit.
  4. ^ Poulain A., "Jean-Joseph Surin", Catholic Encyclopedia, vol. 14. New York: Robert Appleton Company (1912).
  5. ^ Sluhovsky, op. cit.
  6. ^ Poulain, op. cit.
  7. ^ Surin, Jean-Joseph, Correspondance, Michel de Certeau, ed. (Paris, 1966), lettera 52, 3 maggio 1635, p. 263.
  8. ^ Surin, op. cit., lettera 48, 14 marzo 1635, pp. 253–256: "L'un des diables que j'éxorcise est ennemi particulier des Carmélites et travaille contre elles tant qu'il peut" (per. 255).
  9. ^ Marin Juan M., "A Jesuit Mystic’s Feminine Melancholia: Jean-Joseph Surin SJ (1600-1665)"
  10. ^ Poulain, op. cit.
  11. ^ Biografia dello studioso gesuitaMichel de Certeau
  12. ^ Poulain A., op. cit.
  13. ^ Citata in Kobets Svitlana, "Fools in Christ: East vs. West", Canadian-American Slavic Studies, vol. 34, n. 3, autunno 2000, pp. 337-363. La Kobets sostiene che il suo stato mentale venne diagnosticato post factum come "schizofrenia catatonica".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Barral, Guy, La nomination de Dieu dans la correspondance de Jean-Joseph Surin, Montpellier, UPV, 1972
  • (FR) Bouix, Marcel, Vie du Père Surin, Paris, 1876, an abridgment of the life published by Boudon, Paris, 1689
  • (FR) Breton, S., Deux mystiques de l'excès J-J. Surin et maître Eckhart, Paris, Cerf, 1985
  • (FR) Certeau, Michel de, Correspondance de Jean-Joseph Surin, Paris, Desclée de Brouwer, 1966
  • Michel de Certeau: L'illettré éclairé dans l'histoire de la lettre de Surin, in: RAM 44 (1968), 369-411
  • Michel de Certeau: Les oeuvres de J.-J. S., in: RAM 40 (1964), 443-476 u. Bd. 41, 1965, 55-78
  • (FR) —, La Possession de Loudun, Paris, Julliard, 1970 (collection Archives). English translation, The Possession at Loudun, Chicago, University of Chicago Press, 2000
  • (FR) —, La Fable mystique, Paris, Gallimard, 1982 (collection Bibliothèque des Idées). English translation, The Mystic Fable, Chicago, University of Chicago Press, 1992
  • (FR) Guilhermy, François Elesban de, Ménologe de la Compagnie de Jésus, Assistance de France, Paris, 1892
  • This article incorporates text from the 1913 Catholic Encyclopedia article "Jean-Joseph Surin" by A. Poulain, a publication now in the public domain.
  • H.-M. Boudon: L'homme de Dieu en la personne du Père Jean-Joseph Seürin, Chartres 1683, Nachdruck Paris 1689.
  • L. Kolakowski: Chrétiens sans église, Paris 1969, 436-491
  • J. Saward: Perfect fools, Oxford 1980, 118-146
  • S. Breton: La »voie excessive« de J.-J. S., in: RSR 70 (1982), 213-228
  • S. Breton: Deux mystiques de l'excès: J.-J. S. et Maître Eckhart, Paris 1985.
  • Michel Dupuy: Surin, in: Dict. Spir., Bd. 14, Paris 1990, Sp. 1311-1325
  • Henri Laux, Michel de Certeau lecteur de Surin, in: RThPh 136. 2004, S. 319-332
  • Patrick Goujon, Le mystique s'écrit dans la Bible. Donner voix à l'écriture. L'exemple de J.-J. S. (1600-1665), in: Regards croisés sur la Bible. Paris 2007, S. 257-265.

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Weblinks[modifica | modifica wikitesto]


Bibliographie[modifica | modifica wikitesto]

  • Michel de Certeau : Correspondance de Jean-Joseph Surin, Paris, Desclée de Brouwer, 1966
  • Michel de Certeau : La Possession de Loudun, Paris, Julliard, 1970 (collection Archives)
  • Michel de Certeau : La Fable mystique, Paris, Gallimard, 1982 (collection Bibliothèque des Idées)
  • Guy Barral : La nomination de Dieu dans la correspondance de Jean-Joseph Surin, Montpellier, UPV, 1972