Utente:Giuliatisbe/Sandbox

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Fonti e innovazioni[modifica | modifica wikitesto]

Tolomeo deride le pratiche dei Caldei e rifiuta la loro dottrina. Tuttavia il tema di un’ astrologia universale ha un forte legame con la tradizione passata, specie quella babilonese, che, sebbene basasse la previsione su segni astrali, intesi come una sorta di avvertimento divinatorio da poter scongiurare, mostra i primi segni di uno sviluppo che, attraverso l'astrologia giudiziaria, porterà a quella genetliaca. L' atteggiamento primitivo e superstizioso è sostituito da uno più filosofico - scientifico, in cui i moti e gli aspetti dei pianeti sono piuttosto causa dei fenomeni terrestri, dunque prevedibili ma non modificabili. [1] Riprende inoltre il sistema aristotelico geocentrico e la teoria aristotelica degli elementi che costituiscono la materia [2] ma dal punto di vista astronomico inserisce alcune novità:

  • la prima coinvolge l’esistenza di epicicli, studiati da Apollonio di Perga, e viene perfezionata attraverso la teoria dei punti equanti [3]
  • un'altra rettifica consiste nel tenere in considerazione il fenomeno della precessione degli equinozi e lo sviluppo dello zodiaco tropico, che sostituisce quello sidereo,
  • suddivide inoltre la Terra in fasce longitudinali, poste sotto l'influenza di uno stesso pianeta, per una nuova geografia zodiacale
  • i pianeti e le loro posizioni provocano un effetto sulla realtà terrestre, sia per i popoli che per gli individui: nei pronostici Tolomeo parte dagli effetti per arrivare a un ristretto numero di cause celesti. [4]

Struttura dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

La struttura dell’opera viene bipartita: la prima parte si occupa dell’astrologia universale, cioè riguardante popoli o regioni, mentre gli ultimi due libri riguardano l' astrologia genetliaca, che concerne i singoli uomini. La precedenza dell’una rispetto all’altra non è casuale, infatti la prevedibilità degli avvenimenti di portata generale è maggiore perché l’ heimarmène celeste non è ostacolata da cause particolari. [5]


Tradizione del testo[modifica | modifica wikitesto]

Le classi principali da cui discendono i manoscritti sono due: Vaticanus gr. 10381 e Parisinus gr. 2425. Gli altri due filoni sono rappresentati da: Marcianus gr. 314 e Monacensis gr. 419, Vaticanus gr. 208 il cui testo ha subito interpolazioni e modifiche da parte di astrologi quali Elio Eleuterio. La tradizione indiretta è stata prodotta tra III e VI secolo d.C., da autori come Porfirio, che scrisse un'introduzione all'opera, e Proclo, di cui abbiamo una Parafrasi.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Neugebauer,  p. 127, 1974
  2. ^ Feraboli,  pp. XI-XVI, 2010
  3. ^ Treccani,  s.v. Tolomeo,
  4. ^ Feraboli,  pp. XI-XVI, 2010
  5. ^ Faracovi,  pp. 122, 1996
  6. ^ Feraboli,  pp. XI-XVI, 2010

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • https://www.treccani.it/enciclopedia/claudio-tolomeo/.
  • O. Neugebauer, Le scienze nell'antichità, Milano, 1974.
  • O. Pompeo Faracovi, Scritto negli astri, l'astrologia nella cultura dell'Occidente, Venezia, Marsilio, 1996.
  • Claudio Tolomeo, Le previsioni astrologiche. Tetrabiblos, a cura di S. Feraboli, Milano, Mondadori, 2010.