Utente:Franci juve/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Questo é il mio foglio delle prove, gli strumenti utili sono nell'altra mia sandbox.


La nome ufficiale è la legge che ha modificato il sistema elettorale italiano e ha delineato la disciplina attualmente in vigore. Essa è il frutto di un ampio accordo tra le principali forze politiche della XVII legislatura, in particolare tra i due maggiori esponenti dei maggiori partiti avversari: Silvio Berlusconi per Forza Italia e Matteo Renzi per il Partito Democratico. Proprio quest'ultimo, nella sua presentazione alla dirigenza nazionale del suo partito, ha dato quello che sarebbe poi stato il nome con cui questa legge sarebbe stata conosciuta, ovvero Italicum.

Tale legge ha sostituito la legge n. 270 del 21 dicembre 2005 (il cosiddetto porcellum), vista la sua parziale abrogazione da parte della Consulta per rilevata incostituzionalità, e ha dato vita a un sistema che ne differiva per il diverso metodo di attribuzione del premio di maggioranza (con istituzione di eventuale secondo turno di ballottaggio) e per migliorare la riconoscibilità dei candidati circoscrizionali delle singole liste. Viste le alte di soglie di sbarramento per i partiti, innalzate rispetto a tutte le altre tre leggi che avevano precedentemente regolato le norme per l'elezione del parlamento in Italia dalla nascita della Repubblica, questo sistema si pone come ulteriore obiettivo quello di ridurre la frammentazione politica che è tipica dell'Italia.

Funzionamento[modifica | modifica wikitesto]

Verde scuro - Partiti superanti il 4,5% di una coalizione che ha ottenuto il 37% o ha vinto al ballottaggio. Verde chiaro - In aggiunta a quello scuro per i partiti superanti il 4,5% di una coalizione che ha ottenuto tra il 37% e il 40% dei voti. Arancione - Seggi tra i partiti perdenti che abbiano ottenuto almeno l'8% o il 4,5% se presentati in coalizioni superanti il 12%. Grigio - seggi della circoscrizione estero e della VdA eletti con sistema collegiale uninominale

La legge prevede per 617 dei 630 seggi della Camera dei Deputati, un sistema proporzionale con premio di maggioranza del 15% dei seggi alla lista o coalizione che ottiene almeno il 37% dei voti validi, che la porta ad almeno 327 scranni. Questa, comunque, non può mai ottenere più di 340 seggi anche applicandole il premio di maggioranza, a meno che non sia capace di ottenerlo autonomamente senza bisogno di applicarvi il correttivo, e in quel caso il conteggio diventa reale e definitivo.

Se nessuna forza politica è riuscita a superare il quorum per ottenere la maggioranza dei seggi, si effettua, quindici giorni dopo il primo turno, un ballottaggio tra le prime due liste o coalizioni che hanno ottenuto più voti: la forza politica più votata ottiene il premio di 327 seggi. In questo modo è sempre garantita una maggioranza parlamentare.

I 13 seggi restanti sono eletti con un sistema maggioritario a collegi uninominali: 12 appartengono alla circoscrizione estero, mentre uno è appannaggio della Valle d'Aosta, che non concorrono al l'attribuzione del premio di maggioranza.

Liste Bloccate[modifica | modifica wikitesto]

Con l'attuale sistema, replicante quello in vigore nella precedente legge elettorale, l'elettore si limita a votare solo per delle liste di candidati, senza la possibilità, a differenza di quanto si verifica per le elezioni europee, regionali e comunali, d'indicare preferenze. L'elezione dei parlamentari dipende quindi completamente dalle scelte e dalle graduatorie stabilite dai partiti. A differenza della legge in vigore fino al 2013, però, sono state aumentate le circoscrizioni, in modo tale che per ognuna di esse vi siano da quattro a sei candidati, i quali possono essere stampati direttamente sulla scheda elettorale e riconoscibili dall'elettore.

La Corte Costituzionale, infatti, nel dichiarare la rilevata non costituzionalità della norma precedente, ha indicato che uno dei problemi del cosidetto porcellum era la non riconoscibilità dei candidati per i quali si votavano: "la disciplina in esame non è comparabile né con altri sistemi caratterizzati da liste bloccate solo per una parte dei seggi, né con altri caratterizzati da circoscrizioni elettorali di dimensioni territorialmente ridotte, nelle quali il numero dei candidati da eleggere sia talmente esiguo da garantire l'effettiva conoscibilità degli stessi e con essa l'effettività della scelta e la libertà del voto (al pari di quanto accade nel caso dei collegi uninominali)", scrive la Corte nelle motivazioni della sentenza. Non vi è, quindi, scritto sulla Carta, di un ipotetico obbligo di un'elezione diretta per mezzo di preferenze o sistemi collegiali dei deputati, ma che vi possano essere delle liste bloccate a patto che siano almeno riconoscibili dall'elettore i singoli candidati, anche in circoscrizioni plurinominali.

Soglia di sbarramento[modifica | modifica wikitesto]

Alla ripartizione dei seggi accedono le forze politiche che alle elezioni politiche abbiano ottenuto una percentuale minima di voti.

  • Per quanto riguarda le liste coalizzate, esse accedono all'emiciclo se hanno ottenuto almeno il 4,5% dei voti validi, e se l'intera coalizione ne ha ottenuti almeno il 12%.
  • Per le liste non coalizzate, l'entrata in parlamento è vincolata dal raggiungimento dell'8% dei voti validi, sempre su scala nazionale.



Data Istituto FI PD M5S LN FdI LT NCD Altri
06/03/2014 Tecnè[1] 24,0% 28,2% 22,4% 4,5% 3,1% - 3,3% 14,5%
03/03/2014 Scenaripolitici[2] 20,0% 27,5% 25,4% 6,3% 3,1% 6,9% 5,4% 5,4%
21/02/2014 IXE'[3] 22,4% 27,6% 24,9% 4,8% 3,4% 7,2% 3,1% 6,6%
  1. ^ Sondaggio Tecnè, scenaripolitici.com.
  2. ^ Sondaggio SP, scenaripolitici.com.
  3. ^ Sondaggio IXE', scenaripolitici.com.