Utente:Fatimuciia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Cane" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Cane (disambigua).

«Non c'è patto che non sia stato rotto, non c'è fedeltà che non sia stata tradita, fuorché quella di un cane fedele.»

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cane domestico
Pastore di Picardia
Esemplare di Pastore di Picardia
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Mammalia
Sottoclasse Theria
Infraclasse Placentalia
Ordine Carnivora
Sottordine Caniformia
Famiglia Canidae
Sottofamiglia Caninae
Genere Canis
Specie C. lupus
Sottospecie C. l. familiaris
Nomenclatura trinomiale
Canis lupus familiaris
Linneo, 1758

Il cane (Canis lupus familiaris) è un mammifero onnivoro ascritto al genere Canis (famiglia canidi). Con la domesticazione si è distinto dal suo probabile predecessore, il lupo, del quale rappresenta una forma neotenica (anche se al riguardo c'è ancora qualche divergenza[1]) e rispetto al quale ha canini meno aguzzi, intestino più lungo, ed è privo di artigli affilati.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il cane è estremamente variabile nelle sue caratteristiche biologiche, per la selezione operata dalla natura (dalle zone di provenienza) e soprattutto dall'uomo (suo compagno di vita fin dalle ere preistoriche), tanto secondi alcuni, da necessitare la divisione in differenti sottospecie e morfologie. Il peso può variare da 700 g ai 111 kg. Ha un ciclo mestruale ripetuto due volte l'anno (al contrario dei lupi che hanno un solo periodo d'estro) e questa caratteristica è dovuta in parte all'uomo per facilitare l'allevamento e la selezione.

Il periodo di gestazione per tutte le razze è di circa 9 settimane. Vengono alla luce da 2 a 10 piccoli, a seconda della taglia dell'animale. Notevoli sono i cambiamenti apportati nel corso dei secoli dalla selezione operata dall'uomo, sia come caratteristiche fisiche (colore, peso, qualità sensoriali), sia come caratteristiche sociali. Notevole importanza è stata posta nel comportamento, ad oggi tutte le razze hanno una spiccata predisposizione al comportamento giocoso e socievole, che in natura (riferendosi al suo progenitore lupo) scomparirebbero con il sopravvenire dell'età adulta.


Il senso dell'olfatto[modifica | modifica wikitesto]

Principale caratteristica distintiva del cane è il senso dell'olfatto, derivato dalla sua preistorica attività di cacciatore. Parte fondamentale del suo processo di riconoscimento degli odori è la conformazione del suo naso (il tartufo) ma soprattutto la ricchissima mucosa interna, in grado di distinguere una sola molecola di una sostanza su milioni. Il tartufo nel cane rappresenta l'estremità terminale del naso dello stesso. L'impronta delle circonvoluzioni che lo contraddistinguono è specifica dell'individuo e, al pari delle impronte digitali dell'essere umano, può essere usata come efficace sistema di riconoscimento.

La mucosa che lo riveste svolge gli stessi compiti di qualsivoglia altro mammifero: alla sua estremità ci sono le froge o cavità per aspirare l'aria e come in altri mammiferi, al confine mucosocutaneo, è dotato di "vibrisse" laterali, grossi peli con funzioni sensoriali molto importanti. Quello che la rende speciale sono varie funzioni aggiuntive. Intanto è un eccezionale organo di senso soprattutto in senso termico, dinamico (perché la mucosa che lo riveste è provvista di ghiandole sudoripare - la pelle del cane ne è quasi totalmente priva -) e tattile (è in grado di registrare anche lievissime asperità e vibrazioni che altrimenti sfuggirebbero all'animale). Il naso del cane è un naso molto sensibile, ecco perché vengono addestrati e usati per la ricerca di animali, persone, tuberi o sostanze.

Evoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Mosaico pompeiano raffigurante un cane con guinzaglio

Evolutivamente, si è ritenuto (a partire dagli studi di Konrad Lorenz) che il cane potesse discendere dal lupo o dallo sciacallo, o da entrambi, che avrebbero dato origine a razze primitive diverse, dalle quali sarebbero derivate le molteplici forme attuali.

I più recenti studi basati sulla genetica, supportati da recenti ritrovamenti paleontologici, hanno portato a ritenere valido il riconoscimento del lupo grigio (Canis lupus anticus madeus parmus lantus sus) come progenitore del cane domestico, riconosciuto come sottospecie (Canis lupus familiaris). Ancora incerte sono le ipotesi sul processo di domesticazione. Una delle ipotesi più accreditate è quella dei coniugi Ray e Lorna Coppinger, biologi, che propongono la teoria di un "domesticamento naturale" del lupo, una selezione naturale di soggetti meno abili nella caccia, ma al contempo meno timorosi nei confronti dell'uomo, che avrebbero cominciato a seguire i primi gruppi di cacciatori nomadi, nutrendosi dei resti dei loro pasti, ma fornendo inconsapevolmente un prezioso servizio di "sentinelle", stabilendosi in seguito nei pressi dei primi insediamenti, e dando il via ad una sorprendente coabitazione tra due specie di predatori, con reciproci vantaggi.

Alcuni di questi "cani selvatici" sarebbero poi stati avvicinati ed adottati nella comunità umana (cani del villaggio, i "cani pariah" che si trovano ancora oggi in alcune società, "di tutto il villaggio", tollerati per il loro ruolo di spazzini e di predatori di piccoli animali nocivi), dando il via ad un perfetto esempio di coevoluzione. Quasi certamente, come dimostrato anche dagli studi di Dimitri Belayev, la naturale selezione basata sulle attitudini caratteriali al domesticamento ha provocato la comparsa di mutamenti fisici (dalla riduzione del volume cranico, all'accorciamento dei denti, ma anche la comparsa di caratteri quali le chiazze bianche sul mantello e le code arricciate).

Il primo resto archeologico di cane è stato ritrovato in Belgio nella caverna di Goyet (nelle Ardenne) e risale a 31.000 anni fa. Scoperto nel 1870 si è ritenuto per molto tempo che fosse un lupo ma nel 2007 è stato ristudiato e ricatalogato. Inoltre, nei siti archeologici più antichi, numerosi sono i ritrovamenti di resti di cani (che pure testimoniano le prime differenze dall'antenato selvatico). La testimonianza più antica di un legame fra cani ed umani risale al Gravettiano (circa 28.000 anni fa) e sono le orme di un bambino e di un cane ritrovate presso la grotta di Chauvet, nel sud della Francia. Recentemente sono stati scoperti siti tombali risalenti allo stesso periodo (25.000/28.000 anni fa) che dimostrano una sepoltura rituale di cani (introduzione di un osso di mammut nella bocca di uno dei tre cani ritrovati). Tuttavia, la prima testimonianza di un legame affettivo tra uomo e cane risale al più recente periodo natufiano (circa 12.000 anni fa) presso il sito di Ein Mallaha in Israele con una tomba che conserva i resti di un uomo anziano coricato su un fianco in posizione fetale che protende un braccio verso i resti di un cucciolo di cane.

Un dipinto che ritrae un boxer vicino alla sua cuccia.

Alla luce delle più recenti esperienze in cui si è tentati di addomesticare il lupo (tentativi tutti miseremente falliti) o di ibridazione dello stesso con i cani (gli unici due tentativi riusciti, dopo innumerevoli peripezie, sono il Cane lupo cecoslovacco ed il Saarlos) sembra alquanto inverosimile che la prima differenziazione tra razze diverse sia da attribuire alle diverse sottospecie di lupo (che, secondo la tradizione vennero addomesticate quasi contemporaneamente in diverse parti del mondo, in situazioni geografiche e climatiche altrettanto dissimili); appare più logico, invece, che le prime razze furono selezionate in maniera molto più semplicemente empirica tramite l'accoppiamento di cani pariah con caratteristiche analoghe (ad esempio i levrieri ancestrali possono essere stati il frutto di selezione fra cani snelli, veloci ed abili predatori, così come gli antenati del Basenji furono selezionati accoppiando cani di piccola taglia con gambe snelle particolarmente abili nel cacciare i topi).

Successivamente, i soggetti più dotati fisicamente e/o attitudinalmente per i diversi impieghi, furono selezionati con metodi sempre più efficaci: a quanto pare i primi ad effettuare un processo selettivo sistematico furono gli antichi romani già intorno al 3./4. secolo a.C.. Può essere interessante osservare come le grandi variazioni morfologiche che hanno permesso al lupo di "trasformarsi" in alano, chihuahua oppure bassotto, si sono presentate nel corso dei secoli in forma involontaria, vere e proprie mutazioni spontanee che l'uomo ha saputo sfruttare e valorizzare.

Si sono talvolta sfruttate quelle che potevano apparire assurde bizzarrie genetiche, quali il nanismo acondroplasico (arti corti su corpi normali), utili in cani adibiti a seguire la selvaggina nel folto dei cespugli, o dentro le tane: ecco la comparsa delle forme "bassotte" in molte razze da caccia. Molto interessante, poi, la ricostruzione dell'evoluzione delle razze attraverso il fenomeno del pedomorfismo neotenico, la conservazione cioè nei cani adulti di alcuni tratti morfologici e caratteriali tipici di diverse fasi giovanili dello sviluppo del lupo. In base a tale teoria, si possono raccogliere le razze in 4 gruppi:

  • cani primitivi-con proporzioni della testa e struttura generale fortemente lupine, orecchie erette. Esempi: groenlandese, laika, pharaon hound, basenji, vastgotaspets
  • pedomorfi di primo grado-teste allungate, stop accentuato, orecchie semi erette. Sono segugi e cani paratori, con spiccato istinto all'inseguimento. Esempi: wolfhound, bloodhound, bracchi, collies, terrier, bassotti
  • pedomorfi di secondo grado-teste più larghe, musi più quadrati, stop marcato, orecchie pendenti, pelle più spessa. Cani giocatori con gli oggetti, buoni riportatori. Esempi: terranova, retrievers, barbet, spaniels, bichon
  • pedomorfi di terzo grado-accentuati diametri trasversali, musi corti o cortissimi, occhi frontali, orecchie piccole e cadenti, cute abbondante che forma rughe, molto predisposti all'accumulo di grassi. Cani "lottatori" (anche nella forma giocosa), fortemente territoriali e diffidenti. Esempi: mastini, cani da montagna, cani da presa, bulldog, carlino, pechinese.

Nel tempo, l'uomo ha selezionato molte diverse razze e varietà di cani, per avere un aiuto nelle sue molte attività: esistono quindi oggi razze di cani da pastore, da caccia, da guardia, da compagnia, da corsa e altre ancora.

Razze[modifica | modifica wikitesto]

Un esemplare di Canis lupus familiaris al Passo dello Stelvio

Classificazione F.C.I. per gruppi e sottogruppi[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo 1: Cani da Pastore e Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)
    • Cani da Pastore
    • Cani da Bovari (esclusi Bovari Svizzeri)
  • Gruppo 3: Terrier
    • Terrier di taglia grande e media
    • Terrier di piccola taglia
    • Terrier di tipo Bull
    • Terrier di tipo Toy
  • Gruppo 5: Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo
    • Cani nordici da slitta
    • Cani nordici da caccia
    • Cani nordici da guardia e da pastore
    • Spitz Europei
    • Spitz Asiatici e razze affini
    • Tipo primitivo
    • Tipo primitivo da caccia
    • Tipo primitivo da caccia con cresta sul dorso
  • Gruppo 6: Segugi e cani per pista di sangue
    • Segugi
    • Cani per pista di sangue
    • Razze affini
  • Gruppo 7: Cani da ferma
    • Cani da ferma continentali
    • Cani da ferma britannici ed irlandesi
  • Gruppo 8: Cani da riporto - Cani da cerca - Cani da acqua
    • Cani da riporto
    • Cani da cerca
    • Cani da acqua
  • Gruppo 9: Cani da compagnia
    • Bichons e affini
    • Barboni
    • Cani Belgi di piccola taglia
    • Cani nudi
    • Cani del Tibet
    • Chihuahua
    • Spaniel inglesi da compagnia
    • Spaniel giapponesi e pechinesi
    • Spaniel nani continentali
    • Kromfohrländer
    • Molossoidi di piccola taglia
  • Gruppo 10: Levrieri
    • Levrieri a pelo lungo o frangiato
    • Levrieri a pelo duro
    • Levrieri a pelo corto
  • Gruppo 11: meticcio (comunemente chiamato "bastardino")
    • è l'incrocio di due o più razze, che può formare dei veri e propri esemplari magnifici.

Classificazione morfologica per tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Pastore tedesco di 6 mesi
Un bulldog inglese ritratto ad una mostra canina in Polonia
  • Tipologia Braccoide
testa di forma prismatica, con muso a facce laterali parallele, salto naso-frontale poco accentuato; orecchie grandi e piatte sulle guance; labbra superiori abbondanti che coprono il profilo inferiore della mandibola. Rappresentanti del Gruppo sono: Bracco italiano, Dalmata, Setter, Retriever, Cocker, ecc.
  • Tipologia Lupoide
testa a forma piramidale; orecchie erette e triangolari; muso allungato ed in rapporto di 1:1 col cranio; labbra superiori piccole e aderenti; dentatura con chiusura a forbice. Rappresentanti del Gruppo sono: Pastore tedesco, Pastore belga, Chow Chow, Fox Terrier, ecc
  • Tipologia Molossoide
testa rotonda, voluminosa; orecchie piuttosto piccole; muso più corto del cranio; labbra abbondanti; dentatura con chiusura a tenaglia o prognata. Rappresentanti del Gruppo sono: Mastino napoletano, Boxer, Cane di Terranova, Bulldog, Alano, Dogo argentino, Rottweiler, ecc.
  • Tipologia Graioide
testa a forma di cono allungato, stretta; orecchie piccole e portate indietro; rapporti di lunghezza del muso rispetto al cranio 1:1; labbra stirate; dentatura con chiusura a forbice. Rappresentanti di questo Gruppo sono: (Levrieri) Whippet, Borzoi, Saluki, Piccolo Levriero Italiano, ecc.
  • Tipologia Bassottoide
i soggetti Anacolimorfi.
  • Tipologia Volpinoide
rappresentanti di questo Gruppo sono: Volpino e Piccoli Spitz.

Cani da caccia[modifica | modifica wikitesto]

Un American Foxhound

Col tempo, affinandone le predisposizioni naturali, sono stati selezionati cani con caratteristiche specifiche per i differenti tipi di caccia condotti dall'uomo:

Apprendimento[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Addestramento cinofilo.
Un cucciolo di cane

Il cane è un animale sociale che, al contrario di quanto molti asseriscono, non vive in un branco gerarchicamente organizzato. Gli studi recenti sui cani randagi, in particolare quelli dell'equipe del dottor Bonanni (Nature Magazine, 8 aprile 2010), dimostrano che il concetto di gerarchia lineare nel cane è alquanto inverosimile; semmai esiste un comportamento di competenze condivise fra molti e non sempre. In realtà, vista la storia evolutiva del cane, si può parlare soltanto di partnership (relazione con mutuo vantaggio fra le parti) e non di leadership (relazione con vantaggio maggiore di una delle due parti), né si può parlare del cane come animale da branco, poiché nel cane manca la struttura fondamentale del branco: il nucleo familiare. Se, in effetti, nel lupo questo avviene (i due riproduttori sono alla guida dei propri figli, spesso di cucciolate di anni diversi) nel cane questo non avviene, poiché solitamente è la madre che si occupa in toto delle cure parentali, inoltre i cani che vivono in ambiente selvatico solitamente sono dei solitari o al massimo girano in due o tre raggruppati senza nessuna relazione di parentela; solo occasionalmente si aggregano, come in presenza di abbondanza di cibo. Al cane non va chiesta ubbidienza, concetto arcaico tipico di metodi addestrativi basati sulla coercizione; semmai lo si invoglia a coooperare così come alle origini fu la relazione cane/umano. Questo è l'unico modo per costruire un rapporto di fiducia corretto e bilanciato. Ora non si parla più di addestramento, ma di istruzione del cane. L'educazione è tutta un'altra cosa: in questo caso viene coinvolta la psiche del cane per raggiungere una condizione di equilibrio (omeostasi psichica) che gli permetta di vivere in ambito antropico senza traumi o stress. Stabilito questo, il cane è, fra gli animali domestici, forse il più facile ed il più proficuo nell'apprendimento ed è capace di imparare ad eseguire un gran numero di esercizi. Alcune recenti affermazioni da parte dello scienziato Stanley Coren lo confermano[2]. Lo psicologo, che raccoglie da anni dati sui comportamenti dei cani, e che insegna psicologia all'università canadese della British Columbia[3], afferma che la loro intelligenza è profondamente più sviluppata di quanto le persone pensino. Per intelligenza li paragona infatti a bambini di due tre anni[4]: essi infatti, come avviene per i cuccioli d'uomo, hanno basilari capacità aritmetiche (quelli particolarmente intelligenti sono capaci di contare fino a cinque) e sono in grado di apprendere oltre 165 parole (il numero varia sensibilmente, fino ad arrivare a 250 parole per i cani dotati di maggior quoziente intellettivo)[5]. Egli distingue inoltre vari tipi di intelligenza:

  • Intelligenza istintiva: ciò che un cane è addestrato a fare fin dalla nascita
  • Intelligenza adattativa: ciò che un cane impara a fare da solo, attraverso l'esperienza
  • Intelligenza funzionale (ubbidienza): ciò che l'animale può imparare attraverso l'insegnamento di comandi e ordini
  • Intelligenza spaziale: si riferisce alle capacità di un cane di ritrovare ad esempio la via di casa

I metodi tradizionali di addestramento del cane si fondano principalmente sulla coercizione per rettificare i comportamenti errati (rinforzo negativo e punizione positiva), fino all'ottenimento del comportamento desiderato. Questo avviene necessariamente con l'applicazione di varie forme di pressione fisica e psicologica, dalla semplice sgridata ad alta voce, allo strattone applicato tramite il guinzaglio, fino all'uso di collari a strozzo, a punte o elettrici, questi ultimi controllati a distanza tramite telecomando. Il progredire delle conoscenze etologiche, e la crescente sensibilità animalista, hanno fatto sì che negli ultimi 30 anni si sia progressivamente diffuso, a partire dal mondo anglosassone, un nuovo tipo di educazione e addestramento, il metodo gentile, basato sul rinforzo positivo del comportamento desiderato, tramite lo stimolo di quattro fondamentali bisogni del cane che possiamo distinguere in primari (alimentazione (bocconcini di wurstel o formaggio), istinto di predazione (inseguimento di una pallina)) e secondari (istinto di competitività (tira e molla), contatto sociale (carezze)). Questo metodo sfrutta il principio naturale per il quale il cane, come tutti gli animali, tende a ripetere i comportamenti che gli portano un vantaggio, tralasciando i comportamenti che non ne portano. Una delle metodologie più efficaci facenti parte del metodo gentile è quella del Clicker training, spesso basata sul modellaggio, anche se è spesso male interpretata da chi l'applica in modo approssimativo ed improvvisato, con conseguenti scarsi e approssimativi risultati

Nell'ambito delle attività organizzate di addestramento, vanno diffondendosi per seguito e per approfondimento le "prove di lavoro" riservate ad esemplari delle razze di utilità; si tratta di manifestazioni cinotecniche e sportive organizzate dalle delegazioni dell'E.N.C.I. allo scopo di mettere in evidenza le qualità naturali del cane, nonché la sua attitudine ad applicare ciò appreso dall'addestramento specifico e per individuare e fare conoscere, ai fini dell'allevamento, i soggetti dotati di carattere migliore e più idonei al lavoro.

Le malattie più frequenti nel cane[modifica | modifica wikitesto]

Le patologie di più frequente riscontro nel cane sono:

Altre ancora colpiscono le ossa come la panosteite. È consigliabile sottoporre ad un controllo veterinario il proprio cane almeno ogni sei mesi.

Cibi vietati al cane[modifica | modifica wikitesto]

Il fegato canino non scinde la teobromina rendendo tossico il cacao ed il cioccolato: un cane di taglia gigante può morire con 24 grammi di cacao amaro.[6][7].

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Sulla prestigiosa rivista scientifica GUT, nel novembre 2010, ricercatori giapponesi provano la capacità del fiuto del cane di individuare e riconoscere i soggetti portatori di tumore al colon ed altre forme tumorali. Ciò perché questi soggetti emetterebbero sostanze volatili, individuati dal fiuto del cane, che sono possibili indicatori della patologia sin dalle prima fasi di sviluppo della stessa.[8][9]

Giant George è il cane più alto del mondo. Un alano di 4 anni che vive a Tucson in Arizona con il suo padrone David Nasser, è entrato nel Guinness dei primati misurando da orecchie a coda la bellezza di 220 centimetri. George è alto 109 centimetri da spalla a zampa con un peso di 111 chili: ha strappato il primato al rivale Titan, di Grass Valley in California, di appena un paio di centimetri certificati ufficialmente dai giurati del Guinness World Records. Mentre Scooter è il cane più piccolo del mondo fino ad ora riconosciuto dal Guinness World Records. Un cucciolo di sei mesi di razza maltese alto 8 cm, lungo 20 cm e pesante 800 grammi, morto per complicazioni dovute alla sua statura.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The neoteny theory describes a heterochronic process whereby dogs developed dog shapes and behaviors by retaining wolf juvenile shapes and care-soliciting behaviors longer into adulthood - La teoria neotenica descrive il processo secondo il quale le forme e i comportamenti dei cani si sono sviluppati mantenendo i caratteri dei cuccioli di lupo fino all'età adulta. Fonte:Dogs: a new understanding of canine origin, behavior, and evolution
  2. ^ (EN) Jordana Huber, Average dog smart as a two-year-old, in canada.com, 07 agosto 2009. URL consultato il 4 settembre 2009.
  3. ^ (EN) Stanley Coren page, in UBC.ca. URL consultato il 4 settembre 2009.
  4. ^ (EN) Dogs as smart as a two-year-old, in UBC.ca, 14 agosto 2009. URL consultato il 4 settembre 2009.
  5. ^ Elena Dusi, Cani Contano e sanno 200 parole come i bambini di due anni, in Repubblica.it, 10 agosto 2009. URL consultato il 4 settembre 2009.
  6. ^ http://avapa.wordpress.com/2009/12/01/il-cioccolato-fa-male-ai-cani/
  7. ^ Questo argomento è molto controverso e discutibile, vedasi: http://www.albanesi.it/Veter/cioccolato.htm
  8. ^ I cani sanno fiutare il cancro del colon | Le Scienze, su lescienze.espresso.repubblica.it.
  9. ^ Colorectal cancer screening with odour material by canine scent detection -- Sonoda et al. -- Gut, su gut.bmj.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cani: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cani

[[Categoria:Canidi]] [[Categoria:Specie di interesse veterinario]] [[Categoria:Cani| ]]

Template:Link AdQ Template:Link AdQ Template:Link AdQ Template:Link AdQ