Utente:Falcodigiada/Sandbox/Margot Frank

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Memoriale per Margot e Anne Frank a Bergen Belsen
La pietra di inciampo di Margot Frank ad Aquisgrana

Margot Betti Frank (Francoforte sul Meno, 16 febbraio 1926Bergen-Belsen, febbraio 1945[1] [2]) è stata una deportata ebrea tedesca, nota soprattutto per essere stata sorella di Anne Frank divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti, e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Come la sorella, visse parte della sua vita ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove la famiglia si era rifugiata dopo l'ascesa al potere dei nazisti in Germania. Fu privata della cittadinanza tedesca nel 1935, divenendo così apolide. Secondo la testimonianza contenuta nel diario della sorella, anche Margot tenne un diario della vita clandestina il quale, tuttavia, non si trovò mai.


I primi anni e la scuola[modifica | modifica wikitesto]

Margot Betti Frank, il cui secondo nome è un omaggio alla zia, Bettina Holländer (1898-1914), nacque a Francoforte sul Meno in una famiglia ebraica composta da suo padre Otto, sua madre Edith Holländer e dalla sua giovane sorella Anne. Frequentò la Ludwig-Richter-Schule a Francoforte fino a che la salita di Adolf Hitler a cancelliere del Reich, il 30 gennaio 1933 portò ad una aumento delle misure antiebraiche e alla conseguente espulsione degli ebrei dalle scuole pubbliche. Il crescente antisemitismo della Germania nazista portò la famiglia Frank ad unirsi agli oltre 63.000 ebrei che lasciarono il Reich per emigrare nei Paesi Bassi. Inizialmente Edith Frank-Holländer e le figlie si trasferirono ad Aquisgrana mentre il padre Otto andò ad Amsterdam ad organizzare il trasferimento della famiglia. Margot e sua madre raggiunsero poi Otto il 5 dicembre 1933 seguite da Anne nel febbraio del 1934. Margot cominciò qui a frequentare una scuola elementare sulla Jekerstraat, vicino alla loro nuova residenza nella parte meridionale di Amsterdam, dove si fece notare per gli ottimi risultati scolastici finché nel 1941, un anno dopo l'invasione tedesca dei Paesi Bassi e l'introduzione delle leggi razziali, non fu costretta a iscriversi ad una scuola ebraica. Anche qui comunque si distinse per la dedizione allo studio e l'intelligenza e, nei ricordi degli ex allievi, è descritta come virtuosa, riservata e profondamente religiosa. Nel suo diario, Anne ricorda come sua madre le suggerisse spesso di prendere Margot a modello. Anne descrive inoltre come Margot avesse una relazione migliore della sua con la loro madre e come la sorella possedesse una natura più timida e tollerante della propria.

Mentre Anne eredità dal padre un'attitudine ambivalente nei confronti della Torah, Margot seguì l'esempio della madre e si interessò molto alla vita della comunità ebraica della capitale olandese. Prendeva lezioni di ebraico, frequentava la sinagoga e, nel 1941, si unì ad un gruppo di giovani sionisti olandesi che volevano emigrare in Israele per fondare uno stato ebraico dove, secondo il diario di Anne, lei sognava di diventare levatrice.

Arresto e morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 luglio 1942 ricevette, da parte del comando di occupazione nazista, un'avviso di comparizione per essere inviata ad un campo di lavoro in Germania e, il giorno dopo, cominciò quindi a nascondersi, assieme alla sua famiglia, nell'alloggio segreto realizzato al piano superiore dell'edificio in Prinsengracht, 263 dove si trovava la ditta di confetture di suo padre e dove, in seguito, vennero raggiunti da altri quattro rifugiati ebrei: la famiglia Van Pels e Frank Pfeffer. Rimasero tutti nascosti nell'alloggio segreto, aiutati da alcuni amici e dipendenti della ditta, fino al 4 agosto 1944, giorno in cui furono traditi da un delatore e arrestati dalla Gestapo.[3].

Assieme agli altri occupanti del nascondiglio segreto, Margot fu portata all'interno del quartier generale nazista della città di Amsterdam dove trascorse la notte del 4 agosto. Vennero poi tutti trasferiti in una cella della vicina prigione dove restarono tre giorni. In seguito, caricati su un treno l'8 agosto, vennero portati al campo di concentramento di Westerbork. Dal momento che, nel 1942, la famiglia Frank si era rifiutata di rispondere alla richiesta di comparizione di Margot e che si era data alla clandestinità, essi (assieme a Frank Pfeffer e alla famiglia Van Pels) furono dichiarati criminali dagli ufficiali del campo e assegnati ai lavori forzati in un impianto di smantellamento di batterie. Rimasero assegnati a questo compito fino al 3 settembre 1944 quando furono selezionati per la deportazione al campo di concentramento di Auschwitz Birkenau. Il 6 settembre di quell'anno Margot e gli altri componenti della famiglia Frank arrivano a Birkenau e, sopravvissuti alla selezione, vengono divisi nei vari sottocampi. Circa due mesi dopo, il 30 ottobre, Anne e Margot vengono ulteriormente trasferite al campo di concentramento di Bergen-Belsen in Germania dove contrassero il tifo esantematico durante l'inverno del 1944.

Margot morì durante il febbraio del 1945 all'età di 18 o 19 anni. Pochi giorni dopo Margot morì anche Anne. Janny Brandes-Brilleslijper e sua sorella Lientje raccontarono di averle sepolte assieme in una delle fosse comuni del campo. Nell'agosto del 1945, una volta tornata nei Paesi Bassi e guarita dal tifo, Janny scrisse a Otto Frank per informarlo della morte delle figlie.

Otto Frank fu l'unico a sopravvivere tra coloro che si nascosero nell'alloggio segreto. Al suo ritorno ad Amsterdam, Miep Gies gli consegnò il diario di Anne, che aveva trovato nell'alloggio e che aveva nascosto subito dopo l'arresto degli occupanti. Il diario che Margot tenne durante gli anni di clandestinità nell'alloggio segreto non venne mai trovato e andò quindi perduto. Ciononostante nel 2003 furono trovate e pubblicate alcune lettere scritte da Margot e Anne ad alcuni amici di penna negli Stati Uniti[4]. L'attore Buddy Elias (1925-2015) era un suo cugino di primo grado e rimase fino alla sua morte, avvenuta nel 2015, il suo ultimo parente in vita.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ricerche condotte dalla The Anne Frank House nel 2015 suggeriscono che probabilmente le sorelle Frank sono morte di tifo nel febbraio del 1945 e non nel marzo, come per lungo tempo si credette "New research sheds new light on Anne Frank’s last months". AnneFrank.org, 31 marzo 2015
  2. ^ Researchers say Anne Frank perished earlier than thought, CNN.com. URL consultato il 2 aprile 2015.
  3. ^ The Diary of Anne Frank: The Revised Critical Edition, New York, Doubleday, 2003, p. 21, ISBN 0-385-50847-6.
  4. ^ http://www.traces.org/anne.html

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anne Frank, Diario, Einaudi, Torino, 2014.
  • Ernst Schnabel, La tragica verità su Anna Frank, Milano-Verona, Mondadori, 1958.
  • Miep Gies, Si chiamava Anna Frank, Milano, A. Mondadori, 1987. ISBN 88-04-30506-1.
  • Willy Lindwer, Gli ultimi 7 mesi di Anna Frank. La drammatica fine dell'autrice del Diario, raccontata da sette compagne di prigionia, testimoni oculari di ciò che seguì il suo arresto: la vita nei lager e la tragica morte, Roma, Newton Compton, 1989.
  • Alison Leslie Gold, Mi ricordo Anna Frank. Riflessioni di un'amica d'infanzia, Milano, Bompiani, 1999. ISBN 88-452-4022-3.
  • Melissa Müller, Anne Frank. Una biografia, Torino, Einaudi, 2004. ISBN 88-06-16834-7.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]


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