Utente:Edoardo Ranzato/Religione in Peru

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La costituzione peruviana garantisce la libertà confessionale nell'articolo 2, affermando che nessuno verrà perseguitato per la propria religione, e che ognuno ha il diritto di professare la propria religione in forma individuale od associata, e che l'esercizio pubblico di tutte le religioni è libero, purché non offendano la morale o danneggino l'ordine pubblico. La confessione prevalente in Perù, come verificato dal censimento del 2017[1], l'ultimo che è stato fatto in merito, è quella cristiana cattolica, seguita da quella protestante.

Popolazione superiore ai 12 anni di età suddivisa per credo professato[1]

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Legenda

██ Cristiani Cattolici (76%)

██ Cristiani Evangelici (14,1%)

██ Non Religiosi (5,1%)

██ Altri (4,8%)

Fede 2007 2017 Variazione

Tra i rilevamenti

Cattolicesimo 16.956.722

81,3%

17.635.339

76%

+ 678.617

+ 4,0%

Protestantesimo Evangelico 2.606.055

12,5%

3.264.819

14,1%

+ 658.764

+ 25,3%

Altra 679.291

3,3%

1.115.872

4,8%

+ 436.581

+ 64,3%

Nessuno 608,434

2,9%

1.180.361

5,1%

+ 571.927

+ 94,0%

Totale 20.850.502

100%

23.196.391

100%

+ 2 345 889

+ 11,3%


Storia[modifica | modifica wikitesto]

I popoli andini precolombiani vivevano in società basate sull'agricoltura. Per questo motivo, molto risalto nella vita delle popolazioni era dato alle forze della natura. I calendari e le festività erano basate sui cicli solari, mentre i vari riti erano destinati a placare le forze della natura che avrebbero potuto rovinare i raccolti. Questa religiosità in seguito fu abbandonata forzatamente a causa dell'arrivo degli spagnoli in Sud America, i quali esportarono il cattolicesimo in tutti i territori da loro conquistati, compreso l'impero Incaico.

Oggi, la confessione cattolica è la fede più professata in Perù, e le motivazioni di questa situazione vanno ricercate nella natura stessa della conquista spagnola. Difatti, l'acquisizione di territori da parte del sovrano di Castiglia, venne autorizzato dal pontefice Alessandro VI, mediante le bolle alessandrine, dei documenti emanati dal Papa che stabilivano una linea oltre il quale la Spagna poteva esercitare i diritti esclusivo di colonizzazione. Successivamente, il legame con Io cattolicesimo venne ulteriormente stretto mediante la pratica dei requierimentos, ovvero la lettura di un documento alle popolazioni indigene, secondo il quale essi avrebbero dovuto sottomettersi ai re spagnoli, per autorità concessa loro dal Papa.

Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Cattolicesimo[modifica | modifica wikitesto]

Basilica di San Giovanni Apostolo a Lima, sede dell'arcidiocesi.

Il cattolicesimo si assesta come la confessione maggiormente professata, l'ultimo censimento rilevava infatti 17.635.339 fedeli, pari al 76% della popolazione. La costituzione riconosce che la religione cattolica ha avuto un ruolo importante nella formazione storica, culturale e morale, e che lo stato le presta la sua collaborazione, come affermato nell'articolo 50 della costituzione stessa. Il cattolicesimo in Perù, per via della sua storia, è caratterizzato da un forte sincretismo con le religioni tradizionali, mutuandone spesso i simboli, che vengono utilizzati anche all'interno di festività cattoliche. I rapporti con lo Stato del Vaticano sono regolati da un concordato firmato nel 1980, il quale stabilisce i diritti ed i doveri della chiesa in Perù, e stabilisce l'insegnamento della religione all'interno delle scuole [2]

Protestantesimo[modifica | modifica wikitesto]

L'ultimo censimento rileva una popolazione protestante pari 3.264.819 fedeli, il 14,1% della popolazione totale.[1]

Le chiese protestanti arrivarono in Perù nel XIX secolo. La prima comunità riformata ad arrivare nello stato latinoamericano è quella anglicana, nel 1849 per servire i fedeli britannici emigrati in Perù. Un punto di svolta nella professione del protestantesimo in Perù è il 1888, con l'arrivo del missionario italiano Francesco Penzotti, per conto della Società Biblica Americana, e cercò di convertire gli abitanti del Perù alla fede protestante. A causa di questa attività si attirò le ire della chiesa cattolica, e col pretesto di vendere libri immorali, venne arrestato nel 1889, e successivamente rilasciato a causa dello scandalo che ne seguì [3]. Ciò provocò un rilassamento nell'articolo 3 della costituzione dell'epoca[4], da questo momento molti altri missionari protestanti iniziarono ad arrivare in Perù[5].

Altre religioni[modifica | modifica wikitesto]

Islamismo[modifica | modifica wikitesto]

Le prime fonti attestanti l'arrivo di mussulmani in America latina risalgono al periodo della conquista spagnola, riguardo ai moriscos che scappavano dalla Spagna dopo la reconquista, ed ad alcuni schiavi africani che professavano la fede islamica nei loro paesi di origine. Fino all'inizio del '900 la presenza mussulmana è limitata, e si ha una crescita dopo la seconda guerra mondiale. La popolazione islamica è comunque poco rilevante a livello percentuale, con una comunità composta da circa 7000 persone secondo Nureddin Cueva Garcia, Presidente dell’Associazione Islamica Sufista del Perú, situate principalmente a Lima.[6]

Buddismo[modifica | modifica wikitesto]

La religione buddista arrivò in Perù con i primi immigrati giapponesi, tra il 1899 ed il 1923, praticanti una forma sincretica di Shintoismo e Buddismo. Fino alla seconda guerra mondiale vi era un afflusso di sacerdoti Soto Zen dal Giappone, ma don gli avvenimenti bellici, questo collegamento venne reciso, portando un lento declino, tale che dopo il 1992 non si rileva più la presenza di sacerdoti di questa confessione.Col passare degli anni, i peruviani di origine giapponese si convertirono al cattolicesimo, in virtù del fatto che per l'iscrizione alle scuole i bambini dovevano esibire un certificato di battesimo, e che la comunità giapponese si trasferì verso le città, dove la Chiesa cattolica esercitava maggiormente la propria influenza. Nel 2013, uno studio contò la presenza di 41 gruppi riconducibili al buddismo, con un totale di circa 51.440 credenti.[7]

Ebraismo[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione ebraica sefardita arrivò un america latina, e quindi in Perù, fino dall'arrivo dei conquistadores nel continente. A causa dell'ostilità dell'inquisizione spagnola però, questi dovettero convertirsi o praticare la propria fede in segreto, per cui non abbiamo notizie della loro presenza sul suolo latinoamericano fino al XIX secolo. Una delle prime fonti certe della presenza ebraica in Perù è la costruzione del cimitero del Callao.[8] Attualmente, la popolazione ebraica in Perù conta circa 3.000 fedeli.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Francisco Costa Aponte (a cura di), Peru: Perfil Sociodemográfico 2017 (PDF), Agosto 2018.
  2. ^ (ES) ACUERDO ENTRE LA SANTA SEDE Y LA REPUBLICA DEL PERÚ, su http://www.vatican.va, 26 luglio 1980. URL consultato il 17 maggio 2018 (archiviato il 17 maggio 2018).
  3. ^ Rosa del Carmen Bruno-Jofré, Methodist Education in Peru: Social Gospel, Politics, and American Ideological andEconomic Penetration, 1888–1930, Wilfrid Laurier Univ. Press, 2006.
  4. ^ (ES) Costituzione del Perù del 1867 (PDF), Lima, 29 Agosto 1867.
  5. ^ (ES) Jeffrey L. Klaiber, III, in La Iglesia en el Perú: su historia social desde la independencia, 1996ª ed., 1988, pp. 138 - 141. Ospitato su Google Books.
  6. ^ Margherita Peracchino, L'Islam in America Latina — L'Indro, in L'Indro, 7 maggio 2015. URL consultato il 1º giugno 2018.
  7. ^ (EN) Germán McKenzie, Exploring Soto Zen in Peru, in REVER - Revista de Estudos da Religião, vol. 16, n. 3, 25 dicembre 2016, pp. 174–196, DOI:10.21724/rever.v16i3.31186. URL consultato il 22 giugno 2018.
  8. ^ Cementerio del Callao | Turismo Judaico | Peru | Lima | Para Visitar | Otras instituciones, su es.turismojudaico.com. URL consultato il 22 giugno 2018.
  9. ^ Congreso Judío Latinoamericano, su www.congresojudio.org.ar. URL consultato il 22 giugno 2018.