Utente:DeLo 99/Fratma Vacca

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Coordinate: 45°31′21.86″N 9°11′44.84″E / 45.52274°N 9.19579°E45.52274; 9.19579
Disambiguazione – Se stai cercando l'altra persona che compie gli anni l'8 novembre, vedi Rosa è il cognome.

«Siamo Bambi persi nella foresta dell'ignoranza»

Un esemplare di Chiara Serra nel suo habitat naturale

Chiara Serra ([ˈkjaːra ˈsɛr.ra]; Niguarda, 8 novembre 1999) è un'attivista, attrice e psicologa italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Raro ritratto di Chiara Serra a dodici anni; da notare il fazzolettone tipico dell'uniforme.
I famosi "venti secondi" di un suo scritto giovanile.

Chiara Serra nasce nel delizioso sobborgo di Niguarda,[1] periferia di Milano, dall'amore del Carletto e della Silvia; cresce in un contesto famigliare che la educa e sensibilizza da subito alle tematiche sociali. Fin dalla tenera infanzia dimostra il suo attaccamento alla terra natìa: risale infatti all'asilo la vocazione che la porterà negli anni a diventare la portabandiera del Movimento Indipendentista Niguardese.[2] L'infanzia segna una svolta nel suo percorso formativo: sulle orme dei suoi antenati entra infatti a far parte degli scout,[3] decisione che influenzerà irrimediabilmente gli anni a venire. Nel frattempo frequenta la zona di Bicocca, fondamentale per la sua maturazione come persona.

Segue gli studi con profitto, trascorrendo un'esistenza tranquilla fino ai quattordici anni, quando prende la decisione di frequentare il liceo classico. Entra così in contatto con esperienze che la faranno maturare come studentessa ed essere umano: la scuola superiore è infatti situata a Cinisello Balsamo, patria di spacciatori e malviventi, e Serra imparerà in fretta a tenere testa alla città e ai suoi abitanti; inoltre approfondisce i legami con i movimenti studenteschi e ben presto entrerà nel giro dell'autogestione studentesca, mostrando simpatie per le idee rosse. È a questo punto della vita che Chiara Serra si nutre della cultura umanistica che resterà un costante sottofondo della sua esistenza. Grazie al sostegno ricevuto dai tanti fantastici amici che incontra al liceo riesce a sopravvivere ai numerosi breakdown mentali a cui viene sottoposta e incontra compagni di banco destinati a restare scalfiti nel suo cuore.

Chiara Serra quando le viene chiesto che cosa sia la mole.

Tra crisi di nervi, sveglie all'alba e corse alla 31, tra compiti finiti alle due di notte e scopiazzamenti durante le verifiche, cinque anni passano in fretta.

Giunta alla decisione sul proseguimento degli studi resta a lungo dubbiosa: nonostante molti siano convinti della sua attitudine alla filosofia, lei stessa decide con rammarico di indirizzarsi verso l'ambiente delle scienze psicologiche. Entra dunque alla Bicocca, di cui apprezza fin da subito l'ambiente stimolante e il retroterra prettamente scientifico. Giunta quasi alla fine della triennale, si vocifera di un imminente trasferimento, in occasione della laurea magistrale, presso un ateneo del bolognese o del torinese.[senza fonte]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Serra.

Ha un fratello maggiore, il Davide, e due sorelle: più grande di due anni è Anna, mentre Cecilia completa la famiglia. Imbrigliata sempre in tortuose relazioni, Chiara Serra ha avuto (e sprecato) la possibilità di fidanzarsi con un non meglio identificato letterato balsamese.[4] Indefessa gattara, da sempre si prende cura di Trottola e Nouselin con amore. Ha dubbi gusti musicali[non chiaro], che includono Max Pezzali (tipo fino a L'universo tranne noi, poi non nominateglielo), Jovanotti, Tiziano Ferro e l'indie pop italiano; ah, e i Coldplay. Tra i suoi gusti letterari sono annoverati David Grossman, Chaim Potok e chiunque parli degli ebrei. Adora la poesia perché è un'anima sensibile e il sangue letterario in lei si declina in multiforme maniere. Si dichiara agnostica e, nonostante i paradossali conflitti intrafamigliari che ne possano nascere, convintamente anticlericale. Europeista convinta e pacifista,[5] i modelli a cui guarda sono Madre Teresa di Calcutta, Mahatma Gandhi e Martin Luther King. Per guadagnarsi da vivere ha lavorato come babysitter in quartieri multietnici della città.[6] Innamorata della cultura tecnologica, è un'assidua informatica con certificazione ECDL e possiede la strumentazione più aggiornata in termini di cellulari e computer. Non ha mai provato l'ebbrezza di andare a Gardaland o ad altri parchi divertimento, e si vede. Fin da piccina calca i palchi dei più importanti teatri meneghini alla ricerca della sua vocazione di attrice, che abbandona temporaneamente in seguito alla scoperta che siamo tutti maschere nella vita reale. Riprenderà in anni recenti dedicandosi allo psicodramma, unendo così le sue passioni. La perenne dermatite non le impedisce di rappresentare un sex symbol per molti uomini e donne del nostro tempo.[7]

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Moralismo.
Chiara Serra a Milano durante il Fridays for Future 2018.

Da ricordare il suo attivismo nei seguenti campi:

Premi e onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

La Grotta degli Spioventi, luogo favorito da Chiara Serra per la meditazione e la preghiera.
Premio Nobel per la Pace - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i suoi innumerevoli sforzi in ogni campo dei diritti sociali.[8]»
— Oslo, 2020
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Per rappresentare l'emblema del perfetto cittadino.[9]»
— Roma, 2020
Premio Oscar alla migliore attrice - nastrino per uniforme ordinaria
«Per aver saputo incarnare dignitosamente i moti e le passioni dell'animo umano.[10]»
— Hollywood, 2020

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bovone, Ruggerone, p.25
  2. ^ Bracalini, p.182
  3. ^ Cormano 1 - Home, su www.scoutcormano1.altervista.org.
  4. ^ I 25 uomini più sexy del mondo, su donnamoderna.com, 6 maggio 2016.
  5. ^ Covelli, p.73
  6. ^ Ferrario, Pesoli, p.46
  7. ^ Sesso e sexy symbol, da chi siamo attratti (e perché)? Ce lo dice la semiotica, su GQ Italia.
  8. ^ (EN) Nobel Prize, su NobelPrize.org.
  9. ^ Le Onorificenze - Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su Quirinale.
  10. ^ (EN) The 92nd Academy Awards | 2020, su Oscars.org | Academy of Motion Picture Arts and Sciences.
  11. ^ Ambrogini, su Comune di Milano.
  12. ^ Chi ha vinto i premi Pulitzer 2017, su Il Post, 10 aprile 2017.
  13. ^ Le pietre raccontano, su www.comune.cinisello-balsamo.mi.it.
  14. ^ Scienze per la pace, su UniPi.
  15. ^ Comune di Cormano, su comune.cormano.mi.it.
  16. ^ Albo d'oro delle Miss dal 1939, su www.missitalia.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Laura Bovone e Lucia Ruggerone, Quartieri in bilico. Periferie milanesi a confronto, Bruno Mondadori, 2009, ISBN 9788861593756.
  • Donatella Ferrario e Fabrizio Pesoli, Milano multietnica. Storia e storie della città globale, Milano, Meravigli, 2016, ISBN 978-88-7955-367-4.
  • Roberta Covelli, Potere forte. Attualità della nonviolenza, Firenze, effequ, 2019, ISBN 9788898837656.
  • Romano Bracalini, Brandelli d'Italia. 150 anni di conflitti Nord-Sud, Bergamo, Rubbetino, 2011, ISBN 978-88-498-2780-4.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]