Utente:Benedetta rossi albini/Sandbox

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Mantero
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1902 a Como
Sede principaleComo
Settore

Mantero è un'azienda tessile fondata a Como da Riccardo Mantero nel 1902. Da oltre un secolo l’azienda è guidata dalla stessa famiglia Mantero, giunta oggi alla quarta generazione. Il suo nome è presente nel Registro delle Imprese Storiche, ovvero quelle imprese ultra centenarie che nel tempo hanno tramesso alle generazioni successive il loro patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali. Mantero produce e distribuisce tessuti ed accessori tessili di lusso femminili e maschili, con una storia artigianale e industriale profondamente legata al territorio. Inoltre è interamente verticalizzata: al suo interno comprende infatti i reparti di creazione, stamperia, finissaggio e logistica.

Gli Inizi[modifica | modifica wikitesto]

Tutto inizia nel 1895, quando Riccardo Mantero, in bicicletta[1] da Novi Ligure, arriva a Como. A trainare lo sviluppo della zona è l’industria tessile, che rappresenta il 40% delle imprese e occupa l’80% della manodopera.

Nel 1902, Mantero si mette in proprio e inaugura in via Mentana n.12 a Como un piccolo deposito di sete, dove lavora con la moglie Lina e la cognata Jole. Nasce la “Ditta Riccardo Mantero”. La realtà economica italiana è favorevole, e il settore della seta è in espansione, soprattutto nella fase produttiva. Riccardo Mantero crede nell’innovazione e l’ Azienda diventa importante nel comparto serico in zona, sia per la qualità sia per la flessibilità

La Crescita e le iniziative per il territorio[modifica | modifica wikitesto]

Riccardo Mantero chiama a Como anche il fratello Gianni, più piccolo di vent’anni. Gianni, dopo la Grande Guerra, si era laureato in Ingegneria al Politenico di Milano nel 1922 con l’architetto Giovanni Muzio. La sua tesi di Laurea è il progetto che diverrà la sede dell’azienda (ancora oggi il palazzo è di proprietà della famiglia), incastonata nelle mura medievali del borgo cittadino.

L’edificio[2] funziona come abitazione per la famiglia del titolare ma ospita anche gli uffici, i magazzini e lo studio di Gianni. Progettato secondo la rivisitazione storica in stile "lombardo" tra Medioevo e Rinascimento, presenta molti elementi decorativi, tra cui la facciata impreziosita con formelle in cotto a motivi geometrici e floreali e un giardino pensile.

Intanto, nel 1926, la ragione sociale della neonata attività diventa “Fabbrica Seterie Riccardo Mantero Snc”. Siamo alla vigilia della crisi del 1929 che spazzerà via più di un quarto dell’industria tessile comasca.

La seconda generazione e l'espansione internazionale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1927 due dei tre figli di Riccardo, Carlo e Beppe, entrano in azienda dopo aver terminato gli studi a Londra. Beppe ha già lavorato anche a Londra e Lione, ai tempi riconosciuta come la capitale europea della seta. Passano gli anni della crisi. Tra il 1940 e il 1942 Riccardo inaugura, con l’acquisto della Tessitura Castelli & Bari, il suo primo stabilimento tessile: il “Burgatt” di Menaggio, comune a 40 km da Como per diventare produttori tessili e avvalersi di uno stabilimento integrato con tessitura, stamperia, tintura. Beppe lavora nell’azienda di famiglia come responsabile commerciale e gira molto per l’Italia. La Seconda Guerra Mondiale è alle porte: la villa di Beppe, sul finire del regime fascista, viene requisita e diventa la residenza di Rachele Mussolini con i figli[3] [4].

Il dopo guerra[modifica | modifica wikitesto]

La tessitura Mantero nel 1944 occupa 160 operaie e 25 impiegati, ma è costretta dalla mancanza di filato a fermare molti telai e a licenziare 40 operaie. In più il regime impone l’obbligo a tutti i produttori di tessuti di convertire la produzione in tela da paracadute.  Alla fine del conflitto i bilanci dell’azienda sono in attivo grazie alla produzione del “Crespo 108”, un composto di rayon e viscosa dai costi ridotti e di ottima qualità. Grazie al Crespo 108 l’azienda può riprendere la produzione serica, molto richiesta all’estero negli anni del dopoguerra: c’è desiderio di lusso, anche nel settore dell’abbigliamento. Il crollo della sterlina del 1948, però, colpisce le esportazioni delle produzioni italiane in tutta l’area sotto l’egida della moneta anglosassone.

Ammodernamento degli impianti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1951 nasce a Firenze, con una sfilata nelle Serre Torrigiani la moda italiana; l’anno dopo consacrata da un défilé nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, con un successo internazionale.

Il 1951 è anche l’anno del Trattato di Parigi, in cui si gettano le basi verso il Mercato Comune che porterà a un commercio più libero nell’area europea. In quell’anno Riccardo Mantero viene a mancare. Suo figlio Beppe è già alla guida dell’azienda. In questo clima, la strategia Mantero guarda alle grandi firme dell’haute couture francese e dell’alta moda italiana. Si completa l’offerta di prodotti da offrire sul mercato, anche di fascia alta, tramite acquisizioni di diverse strutture e aziende. Nel 1952 Beppe Mantero fonda a Milano, con Agostino Cicogna e Gastone Bartulli, la Alitess (Azienda Lombarda Industrie Tessili Specializzate), riunendo tutte le fasi necessarie alla realizzazione dei tessuti per l’alta moda.

È del 1956 l’acquisizione delle “Seterie Cugnasca” dedicata ai tessuti del prèt-à-porter femminile, un mercato nuovo e in espansione. Ma è con lo stabilimento di Grandate, inaugurato nel 1960, che Beppe completa gli asset industriali. Nel 1960 Mantero fonda La Seta Industria di Como S.p.A. Dal 1964 il Gruppo Mantero – che include “Alitess”, “Cugnasca”, e “La Seta Industria di Como S.p.A.” - con lo stabilimento di Grandate, possiede gli asset dell’intero ciclo produttivo: tessitura, tintura, stampa. Nel 1965 Mantero fonda anche La SETA S.p.A. per la progettazione e distribuzione di foulard in seta. Sul finire degli anni ’70, viene fondate INTERSETA, per la progettazione e produzione di tessuti per cravatte.

L'approvvigionamento della seta e gli accordi con la Cina[modifica | modifica wikitesto]

Sin dagli anni ’50 l’approvvigionamento di materia prima in Italia si è fatto problematico.  Le ripercussioni post belliche della prima guerra mondiale hanno determinato una profonda trasformazione del settore bachisericolo. E inoltre l’Italia sta cambiando: c’è un continuo esodo dalla campagna verso la città, e ormai si guadagna meglio lavorando nei settori secondario e terziario. Le vecchie pratiche agricole legate alla bachicoltura sono abbandonate.

Albero di Gelso

Anche l’abbattimento dei gelsi per far spazio a coltivazioni intensive contribuisce all’instabilità del prezzo dei bozzoli, e la quantità è spesso insufficiente. Dai paesi asiatici invece c’è ormai disponibilità di materia prima a basso costo. Beppe Mantero nel 1971, come presidente dell’Associazione Serica Italiana è a capo di una delegazione di industriali tessili che incontrano il primo ministro cinese Chou En Lai e le massime gerarchie del settore. Mantero li persuade della necessità di potenziare la promozione della seta in Europa, così da accrescere la domanda di materia prima e di conseguenza le esportazioni. La delegazione getta le basi per un rapporto commerciale duraturo e di reciproco rispetto fra Cina e Italia.


La terza Generazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1982 Beppe Mantero, che dal 1978 è diventato Cavaliere del Lavoro, muore. Da tempo in azienda lavorano i figli Riccardo, Federico, Cristian, Otto, Michele e Moritz: è il primogenito Riccardo a prendere il posto del padre. Nel 1976 viene fondata la “Mantero of America Inc” a New York e, nel ’78, la “Mantero France" a Parigi. Viene aperta una filiale ad Hong Kong, successivamente trasferita ad Hangzhou. E’ del giugno 1983 l’acquisizione della “Vincenzo Miozza S.p.A”, specializzata in tessuti per cravatteria per il mercato americano. Sono gli anni in cui nasce il prèt-à-porter italiano, con le grandi firme italiane a dettare la moda: i nomi che tutti vogliono sono Armani, Versace, Valentino, Albini, Krizia, Ferrè.

Un nuovo assetto societario[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1989, tutte le società della famiglia, compresa Mantero Uomo e Kitai, confluiscono nella Mantero Seta S.r.l. Mantero Seta S.r.l. diventa Gruppo Tessile Serico, e cede tutte le attività operative alla Mantero Seta S.r.l. Nel 1991 la Mantero Seta acquisisce anche Corisia S.p.A e nel 1992 la Stamperia di Villa Guardia. Nel 1998, quando Cristian lascia la conduzione dell’azienda, Mantero Seta S.r.l. diventa Mantero Seta S.p.A., capogruppo di tutte le società Mantero. Il riassetto è anche proprietario: Riccardo e Michele hanno ceduto le loro quote a Federico, Cristian e Moritz. La ristrutturazione aziendale è necessaria per fronteggiare uno scenario mondiale che si va configurando in modo sempre più netto: nel dicembre del 2001, infatti, la Cina ha siglato definitivamente, dopo anni, il suo ingresso nell’Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO). Per la storia economica mondiale questa entrata segna una svolta epocale che comporta una forte riduzione dei mercati medi. Il settore tessile inizia a mutare in maniera irreversibile. Nel 2001 Moritz Mantero acquisisce la maggioranza e assume la conduzione dell’azienda. Mantero fornisce i quasi tutti i marchi mondiali della moda e del lusso.

Quarta generazione[modifica | modifica wikitesto]

A ristrutturazione avvenuta, dal 2011 sono i fratelli Franco e Lucia Mantero, rispettivamente amministratore delegato e direttore marketing e sviluppo prodotto, a condurre l’azienda, sotto la guida del padre Moritz, azionista di maggioranza e Presidente della Mantero Seta SpA. La quarta generazione lavora rispettando le tradizioni di famiglia e nella volontà di mantenere in toto l’anima del Made in Italy.  Pur in una fase storica in cui molte aziende leader del settore decidono di delocalizzare, Mantero decide di restare nel territorio comasco con tutta la produzione[5]. Vengono fatti importanti investimenti per lo sviluppo tecnologico e digitale, conservando la manodopera artigiana specializzata.  Si intensificano alcuni processi di automatizzazione ma resta intatto il ruolo della storica tecnica di stampa serigrafica, che diventa il campo per sperimentazioni. Mantero decide di puntare sulla stampa inkjet (Getto di inchiostro), una tecnica ormai imprescindibile nella produzione industriale, fondamentale per rispondere alle esigenze di un mercato velocissimo.

Archivio[modifica | modifica wikitesto]

L’Archivio Mantero è considerato uno degli archivi tessili più ricchi [6]. Viene ampliato grazie a importanti acquisizioni, a cui si aggiungono i nuovi bozzetti, gli studi preparatori e i disegni che ogni stagione vengono creati. Il corpus dell’archivio – in via di completa digitalizzazione – è composto da più di 10.000 volumi, alcuni dei quali antichi e risalenti all’ 800, più di 60.000 foulard originali, migliaia di disegni realizzati a mano archiviati per tematica, carte prova, stampe su tessuto, tessuti uniti e jacquard. L’Archivio è composto anche da archivi tessili francesi, tedeschi ed americani ed inglesi come H&B, acquisito nel 2013, della storica  Holliday & Brown , azienda di tessuti maschili e cravatte nata a Londra nel 1926, punto di riferimento per gli amanti dello stile sartoriale di Savile Row. A questo si aggiunge il corposo archivio di tessuti per la cravatteria e i disegni della Vincenzo Miozza, acquisita nel 1983.  Le ultime acquisizioni in termini di tempo sono Avangard e Ken Scott. Lo studio Avantgard, fondato nel 1975 a Grandate da Fabrizio Navarra, era dedicato alla creazione di disegni fatti a mano, utilizzati sia per l’accessorio sia per l’abbigliamento. Molto conosciuto e con clienti in tutto il mondo, fu uno dei pionieri negli anni ’90 del disegno in digitale, fino ad arrivare nel 2005 a una produzione di stampe su tessuto. L’archivio Avangard comprende circa 4500 disegni digitali, 50 mila esemplari di tessuti, circa 3000 disegni fatti a mano a cui si aggiungono almeno una cinquantina di raccolte di tessuto e quasi 5000 libri fotografici. L’acquisizione del brand Ken Scott è stata realizzata nel 2019. La Fondazione Ken Scott Falconetto, che sin dalla morte dell’artista ne aveva conservato l’immenso archivio, è ora ospitata in un’area dedicata nella sede di Grandate. L’archivio comprende oltre a 6000 disegni originali, negativi fotografici, stampe a colori e in bianco e nero, cataloghi, lookbook di collezione, foto, video e inviti originali alle sfilate, mostre e eventi, più di 1000 abiti, campionari, tessuti, bijoux, arredi, cappelli, biancheria per la casa e ceramiche, documenti, riviste originali e ricordi vari. L'azienda Gucci ha recentementee utilizzato delle stampe Ken Scott per una sua produzione.

Sviluppo Sostenibile[modifica | modifica wikitesto]

Mantero è un’azienda che ha dimostrato  responsabilità sociale. In passato, per favorire la conciliazione tra famiglia e lavoro in un settore allora prettamente femminile, Mantero patrocina, attorno agli anni ’40, un asilo, completo di reparto nido, dedicato alle dipendenti. “La Casa della Madre e del Bambino Lina e Riccardo Mantero” che si trova ancora oggi in centro a Como è tuttora attivo e gestito dal Comune. Una struttura similare viene fondata anche a Menaggio.

File:Asilo Ex casa Riccardo Mantero.png
Como, anni ’40. Una foto dell’asilo La Casa della Madre e del Bambino Lina e Riccardo Mantero

Nei decenni ’50-’60 Beppe Mantero si adopera perché le sue giovani operaie passino almeno dieci giorni al mare, in Liguria, a sue spese. Sempre Beppe costruisce a Como abitazioni per i dipendenti e favorisce dove possibile l’acquisto della prima casa. In tempi più recenti, nel 2005, sempre per sostenere la conciliazione tra lavoro e maternità, Mantero istituisce un asilo nido aziendale chiamato Cocoon e aperto anche a bambini dei non dipendenti. Mantero si è impegnata nell’offrire opportunità di formazione, crescita e mobilità interna all'azienda, adottando criteri di massima trasparenza, correttezza e affidabilità nei confronti di dipendenti, fornitori, clienti, enti esterni e comunità locali. Ha promosso le pari opportunità tra dipendenti, messo in atto i valori del Codice Etico aziendale, operando liberi da qualsiasi discriminazione per motivi etnico- razziali o relativi all’orientamento sessuale, religioso, politico e di condizioni personali e sociali. Ha creato il “bonus 2018”[7] per tutti i dipendenti, legato al nuovo sistema premiante collettivo aziendale basato su obiettivi concreti e convertibile in beni o servizi welfare. Mantero ha anche aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei Paesi membri dell’ONU e ha partecipato al progetto Welcome Working For Refugee Integration, ricevendo il premio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite. Mantero ha investito molto nella ricerca e nello sviluppo tecnologico per l’ecologia,  producendo anche con fibre naturali e da agricoltura bio, e ottenendo la certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard). Per la salvaguardia dei consumatori e dei lavoratori delle filiere tessili, Mantero ha eliminato l'uso di sostanze chimiche pericolose, implementando il protocollo Zero Discharge of Hazardous Chemicals, grazie al sistema Chemical Management 4Sustainability. La stampa è eseguita solo con coloranti senza metalli, con certificazione Ambientale ISO 14001 che attesta il rispetto dello standard di gestione ambientale (SGA).

Negli anni l’azienda ha ottenuto la certificazione RCS (Recycled Claim Standard) per il tessuto riciclato riconosciuta a livello internazionale e, nel 2020 ha presentato  Resilk®: un processo tracciabile completamente Made in Italy, realizzato in partnership con Ecotec di Marchi & Fildi, e certificato GRS (Global Recycled Standard). Resilk® è in grado di rigenerare il filo di seta proveniente da scarti, prove o eccedenze, e creare tessuti in seta pura, conformi alle richieste del mercato, il tutto con un processo ecosostenibile al 100% e con gli stessi standard qualitativi tipici del mondo Mantero.

Il brand di proprietà[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015 nasce Mantero 1902: un brand che si ispira, a partire dal nome, alla famiglia e alle sue origini, con una collezione per donna che utilizza sempre e solo stampe d’archivio che vengono ogni stagione reinterpretate

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