Utente:Beatrice/Incubatrice/Caso Cantone

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Il caso Cantone (noto anche come caso di Tiziana Cantone) è un episodio di cronaca italiana riguardante il suicidio della trentatreenne napoletana Tiziana Cantone commesso il 13 settembre 2016[1][2] in seguito alla diffusione sul web, a sua insaputa, di video privati sessualmente espliciti che la riguardavano[3][4].

La morte di Cantone suscitò grosso interesse mediatico in Italia e all'estero[5] e fu oggetto di interrogazione parlamentari[6]; le circostanze che indussero la donna al suicidio funsero da incentivo all'approvazione unanime dell'emendamento sul cosiddetto revenge porn al D.d.l. n. S. 1200 noto come Codice rosso[7].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tiziana Cantone (nome cambiato successivamente in Tiziana Giglio), nacque il 15 luglio 1983 a Casalnuovo di Napoli.

Dinamica dei fatti[modifica | modifica wikitesto]

Diritto all'oblio[modifica | modifica wikitesto]

Suicidio[modifica | modifica wikitesto]

Indagini[modifica | modifica wikitesto]

A maggio 2015 Tiziana Cantone sporse denuncia in Procura per la vicenda dei video diffusi in rete. Oltre alle indagini di accertamento degli eventuali coinvolgimenti personali, la procura dispose indagini supplementari riguardanti la reposnsabilità di Facebook Italia nell'acconsentire la proliferazione dei gruppi che contribuirono maggiormente alla condivisione on line. L'indagine che si concluse con la richiesta di archiviazione da parte del gip del Tribunale di Napoli[8].

Impatto sull'opinione pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gaia Pianigiani, Viral Sex Tapes and a Suicide Prompt Outrage in Italy, in The New York Times, 16 settembre 2016. URL consultato il 15 ottobre 2018.
  2. ^ (EN) James Masters e Livia Borghese, Tiziana Cantone's family calls for justice after suicide over sex tape, in CNN, 17 settembre 2016. URL consultato il 6 ottobre 2018.
  3. ^ Filippo Facci, Storia di Tiziana Cantone, in il Post, 15 settembre 2016. URL consultato il 10 settembre 2018.
  4. ^ (EN) Travis M. Andrewsi, A sex video followed her everywhere she went in Italy. After a year, she killed herself, in The Washington Post, 16 settembre 2016. URL consultato il 15 ottobre 2018.
  5. ^ (FR) Jérôme Gautheret, Tiziana Cantone, martyre italienne du respect de la vie privée, in le Monde, 18 settembre 2016. URL consultato il 10 settembre 2018.
  6. ^ Interrogazione a risposta scritta : 4/06359 presentata da Giovanardi Carlo il 20/09/2016 nella seduta numero 681, su openpolis.it, Openpolis, 20 settembre 2016.
  7. ^ Codice rosso, sì unanime della Camera al reato di revenge porn. Sulla castrazione chimica la Lega fa dietrofront, in La Repubblica, 2 aprile 2019. URL consultato il 29 giugno 2019.
  8. ^ * Fulvio Buffi, Revenge porn, un metodo per restituire l'oblio a Tiziana Cantone, in Corriere della sera, 12 aprile 2017. URL consultato il 7 maggio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Biografia, su tizianacantone.it, Associazione Tiziana Cantone per le Altre. URL consultato il 23 ottobre 2018.