Utente:Andrea Lo Sardo/Sandbox

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Ricerche per un'estetica del contenuto[modifica | modifica wikitesto]

Nella raccolta di saggi "Ricerche per un'estetica del contenuto" (Napoli, 1960), Cleto Carbonara precisa e definisce la propria concezione della filosofia dell'arte già enunciata nel precedente saggio "Del bello e dell'arte" (Catania, 1944). In quest'ultima opera, il filosofo lucano aveva qualificato l'"atto estetico" come prodotto della mente che raccoglie ed ordina il proprio mondo in un'intuizione espressiva di pura razionalità, intesa come piena maturità di spirito.

Ora, ritornando a distanza di tempo sul medesimo argomento, l'autore chiarisce che l'arte è "creazione" nel senso che riesce a porre come reale un mondo spirituale.Essa non è creazione "ontologica", nel senso - fissato dalla teologia dogmatica - di generazione dal nulla. L'artista, cioè, non produce la sua opera dal nulla, ma traduce in immagini, parole o suoni il proprio mondo interiore, che altro non è che il mondo esteriore riflesso, trasfigurato e filtrato nell'intimità della sua coscienza. Si può dire, quindi, che è il mondo reale e concreto in una determinata epoca storica a produrre le rappresentazioni artistiche dopo essere passato attraverso la coscienza dell'artista. Dunque, l'arte non attiene al sopramondo, ma al mondo. L'arte non è imitazione nel senso di riproduzione dall'esterno di forme date già nella realtà, bensì nel senso di rielaborazione nella coscienza della realtà mutuata dal mondo circostante.

Distaccandosi sul punto da Croce, l'autore distingue, poi, il concetto di "tecnica dell'arte", sintetizzando il complesso di atti pratici, guidati da cognizioni tecniche, che abbia significato intrinseco per l'espressione artistica, inserendosi nell'atto della creazione estetica e fissando i prodotti dell'arte in una realtà non illusoria. Così l'apprendimento della tecnica rappresenta un aspetto essenziale dell'esperienza formativa della scienza dell'artista. La tecnica è presupposto e condizione dell'atto espressivo. Essa è un antecedente e non un conseguente dell'arte. Proprio dalla tecnica dipende la specificazione dell'arte fino alle ultime manifestazioni sensibili dell'atto creativo. Ciò non toglie, comunque, che l'arte possa risolversi nella tecnica. Difatti, pur rimanendo mezzo espressivo imprescindibile, essa non è che il veicolo materiale di manifestazione e realizzazione dello spirito umano nella creazione artistica.

I quattro saggi si intitolano La mia prospettiva estetica, Dialettica dell'atto estetico, Esigenza di un'estetica del contenuto, Esigenza di un'estetica del contenuto, La tecnica e le arti.

Nel primo saggio, secondo il Carbonara, non può essere affrontato il problema dell'arte se non si possiede un atteggiamento speculativo da cui possa scaturire una particolare visione del mondo.L'estetica,quindi, non è una variabile indipendente, rispetto agli altri momenti del filosofare.