Utente:Albirouge/Enciclopedismo

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Storia Naturale, scritta da Plinio il Vecchio nel primo secolo, e’ stato il primo libro ad essere chiamato Enciclopedia. Testo di grande importanza nel Medioevo, come si può vedere da questo manoscritto profusamente illustrato prodotto nel Tredicesimo secolo. 

L'Enciclopedismo è una prospettiva che punta ad includere un ampio spettro di conoscenze in una singola opera.[1]  Il termine copre sia le enciclopedie vere e proprie e generi relativi nei quali la capacità di comprendere abbracciare tutta la conoscenza è una specifica caratteristica. La parola Enciclopedia è un latinizzazione della parola enkýklios paideía, che in greco significa completa istruzione. [2] L'enciclopedia è "uno delle poche influenze generalizzanti in un mondo di sovraspecializzazione. Serve a ricordare che la conoscenza ha un’unità", secondo Lewis Shore, redattore dell'Enciclopedia Collier. Non dovrebbe essere "una miscellanea, ma una concentrazione, una chiarificazione, ed una sintesi" secondo scrittore britannico H.G. Wells[2]

Inoltre alla capacità di abbracciare una conoscenza totale, la scrittura enciclopedica è distinta dalla mancanza di uno specifico pubblico o di applicazioni pratiche. L'autore spiega concisamente i fatti per il beneficio di un lettore che userà poi le informazioni in un modo che lo scrittore non ha intenzione di anticipare. Per esempio, abbiamo discussioni sull'agricoltura e manifattura da scrittori romani quali Plinio e Varro. E’ tuttavia improbabile che coltivatori o artigiani abbiano guadagnato consigli pratici da questo tipo di materiale.  [3]

La maggioranza della cultura classica fu persa durante il Medioevo. Questo migliorò lo status dei lavori enciclopedici che sopravvissero, inclusi quelli di Aristotele e Plinio. Con lo sviluppo della stampa nel 15 secolo, il ventaglio di conoscenze disponibili a lettori si espanse in maniera notevole. La scrittura enciclopedica divenne una necessità pratica ed un genere chiaramente distinto. Gli Enciclopedisti del Rinascimento erano acutamente consapevoli di quanta cultura classica fosse stata persa. La loro speranza era di riappropriarsi e catalogare le conoscenze del tempo, come anche di prevenirne una perdita maggiore. [4]


Nella loro forma moderna, le enciclopedie consistono di articoli scritti in ordine alfabetico da squadre di specialisti. Questa configurazione fu sviluppata nel 18 secolo espandendo il dizionario tecnico per includere temi non-tecnici. L'opera L'Enciclopedia (1751.1772), redatto da Diderot e D'Alembert, divenne più tardi un modello per numerose altre opere. Come gli enciclopedisti del Rinascimento, Diderot era preoccupato della possibile distruzione della civiltà e selezionò opere che sperava sarebbero sopravvissute.[5] [6]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1517, Giovanni Aventino scrisse il primo libro ad usare la parola Enciclopedia mel titolo.

The word "enciclopedia" e' una latinizzazione del Greco enkýklios paideía. La frase greca si riferisce all'educazione che un uomo colto dovrebbe possedere. Lo scrittore latino Quintilian utilizza questa parola per riferirsi alle materie che un oratore dovrebbe conoscere prima di iniziare un apprendistato.[7] Si traduce letteralmente come "il cerchio (kýklios) della conoscenza (paideía)." La citazione piu' antica della parola "enciclopedia" occorre nell' Oxford English Dictionary e si riferisce al curriculum greco, datato nel 1531. [8]

L'uso del termine per riferirsi ad un genere letterario fu causato da una frase che Plinio usó nella prefazione della Storia Naturale il "Mio obiettivo è di trattare di tutte quelle cose che i greci includono nell'Enciclopedia [tē̂s enkyklíou paideías], i quali, comunque, non sono generalmente conosciuti o sono resi equivoci dalle nostre presunzioni ingegnose."[9] Plinio scrive la suddetta frase utilizzando lettere greche. Le stampanti di incunaboli latine erano prive del carattere mobile atto a rendere questo carattere. Altre semplicemente lasciarono uno spazio bianco. [10] Questo condusse al malinteso che Plinio avesse chiamato il suo lavoro un'enciclopedia.

Nel Rinascimento, gli scrittori che intendevano avere il proprio lavoro comparato con quello di Plinio utilizzavano questo termine. Nel 1517, Giovanni Aventino Bavarese scrisse la Encyclopedia orbisqve doctrinarum, un’opera atta a servire da fonte per la lingua Latina. [11] La più prima citazione del’ "enciclopedia" data dall' Oxford English Dictionary è datata 1531. Sembra essere basato sull'uso di Quintilian.[12] La Ciclopedia di Ringelberg fa pubblicata nel 1541, mentre l’Enciclopedia di Paul Scalich nel 1559. [13] Entrambi questi lavori di riferimento furono scritti in latino.[14] Gli Enciclopedisti francesi popolarizzarono la parola nel 18 secolo.

La prima citazione della voce “Enciclopedismo” nell’Oxford English Dictionary é datata 1833. Un libro di Diderot ne é il contesto. [15]

History[modifica | modifica wikitesto]

Nel quarto secolo BC, Aristotele scrisse su una vasta serie di argomenti e spiegó come la conoscienza possa essere classificata

Aristotele[modifica | modifica wikitesto]

Lo scrittore greco ed insegnante Aristotele (384.322 AC) ebbe molto per dire su una larga serie di soggetti, incluse la biologia, l’anatomia, la psicologia, la fisica, la meteorologia, la zoologia, la poetica, la retorica, la logica, l’epistemologia, la metafisica, l’etica, ed il pensiero politico. Lui fu fra i primi scrittori a descrivere come classificare materiali per materie, il primo passo per scrivere un'enciclopedia. Aristotele scriveva per aiutare i suoi studenti a seguire il suo insegnamento, così il corpus dei suoi lavori non assomigliava molto ad un'enciclopedia durante la sua vita. Successivamente alla sua morte, i commentatori colmarono i vuoti, ordinarono i suoi lavori in una forma piu sistematica ed enciclopedica. I cataloghi furono prodotti da Andronicus nel primo secolo e da Tolomeo nel secondo secolo. Questo lavoro permise ad Aristotele di essere usato come fonte autorevole durante il Medievo.


Alessandria[modifica | modifica wikitesto]

Doroteo (metá primo secolo AD) e Panfilo (tardo primo secolo AD) scrissero opere di lessico enormi. Nessuno dei lavori è sopravvissuto, ma le loro rispettive lunghezze suggeriscono che costituivano qualcosa di notevolmente maggiore di semplici dizionari. Il lavoro di Pamphilus era lungo 95 libri ed era un seguito di un testo lessicale di quattro libri scritto da Zopyrion. Questo passaggio dal Souda suggerisce che fosse ordinato alfabeticamente: [16]

Esichio (quinto secolo) á credito a Diogeniano come fonte, il quale utilizzó lo stesso Panfilo. Questa é la sola forma nella quale i lavori di Panfilo potrebbero essere sopravvissuti.


Roma[modifica | modifica wikitesto]

Un romano che volesse informarsi su qualsiasi argomento, manderebbe generalmente uno schiavo ad una biblioteca privata con l'ordine di copiare passaggi rilevanti da qualsiasi libro presente. Dal momento che era raro che un libro fosse comprato o preso in prestito, i lettori non erano molto interessati alla vastita del libro. L'emergenza dell'enciclopedia non puo; percio; essere attribuita a ragioni pratiche. Al contrario, potrebbe essere stata inspirata dall’ideale del vir bonus di Catone, quale cittadino informato e di capace partecipare nella vita della Repubblica.

Tre lavori romani sono identificati comunemente come enciclopedici: L’opera completa di Varro (116-27 BC), La Storia Naturale di Plinio il Vecchio (c. 77-79 AD), e Sulle Arti di Cornelio Celso (c. 25 BC - c. 50 AD). Questi tre pensatori furono raggruppati come a formare un genere unico, non dagli stessi romani, ma da scrittori conseguenti in cerca di precedenti antichi.


La comparsa della scrittura enciclopedica a Roma è riferita al concetto di cittadinanza al fine di avere un pubblico informato per partecipare nella decisioni della Repubblica. Al tempo di Cicerone, lo studio della letteratura ancora era controverso. Nel Pro Archia, Cicerone spiega che lui studiò letteratura per migliorare le sue abilità retoriche e perché essa offre una fonte di elevati esempi morali. Lenfasi di Varro sulla storia della citta e della cultura suggerisce motivi patriottici. Plinio enfatizzo fini utilitari e servizio pubblico. Criticó Livio per aver scritto storia semplicemente per piacere.

Varro[modifica | modifica wikitesto]

Le Antiquities di Varro sono composte da 41 libri di storia romana. Le sue Disciplines erano invece composte da nove libri sulle scienze umanistiche. Varro scrisse anche 25 libri sul Latino e 15 libri di legge. Soltanto frammenti del lavoro di Varro sopravvivono oggi. Secondo Cicerone, l’opera completa di Varro permetteva ai romani di sentirsi a casa nella propria cittá. [17]

Cornelio [modifica | modifica wikitesto]

Cornelio scrisse prolificamente di vari argomenti durante il primo secolo a Roma. Secondo Quintiliano, era conosciuto per "conoscere tutto." Soltanto la sua opera medica sopravvive ancora.

Celso scrisse prolificamente su molti soggetti. Secondo Quintiliano "Cornelio, un uomo di intelletto modesto non solo potrebbe scrivere su tutte queste arti ma anche racconti di scienza militare, l'agricoltura, e medicina: effettivamente questi merita, semplicemente per il suddetto motivo, di essere ricordato come qualcuno che conosceva tutto.”[18] Solamente la sezione medica di suo massiccio Sulle Arti è sopravvissuto. Questo è lungo otto libri. Celso seguì la struttura degli scrittori medici che avevano scritto prima di lui. Lui compendiò le loro opinioni in maniera eccelsa. Raramente espresse le proprie opinioni. Lui faticó a maneggiare la quantità opprimente del materiale che aveva a disposizione.[19] I suoi libri di medicina furono scoperti nel 1426-1427 nel Varicano ed a Firenze e furono pubblicati nel 1478. Questi e la fonte primaria per quanto riguarda le pratiche mediche dei Romani.[20]

Plinio il Vecchio[modifica | modifica wikitesto]

Se Varro fece sentire a casa i Romani nella loro propria città, Plinio tentò di fare lo stesso per il naturale mondo e per l'Impero. L'approccio di Plinio era molto diverso da quello di Celsus. Lui era avanti un uomo avanti coi tempi. Non contento di basarsi su cio che venne prima di lui, egli riorganizzò il mondo della conoscenza per adattarsi alla sua visione enciclopedica. In una prefazione latina, lo scrittore elencò i modelli lui sperava di superare. Plinio non trovò modello nella scrittura precedente. Invece, lui enfatizzò che il suo lavoro era novicium (nuovo), una parola appropriato per descrivere una scoperta notevole. Anche se Plinio fu letto da molti, nessuno scrittore romano seguì la sua struttura o lo prese come un modello. Niccolò Leoniceno pubblicò un saggio nel 1492 elencando i molti errori scientifici di Plinio. [21]

Nell'introduzione della Storia Naturale, Plinio scrive

...in Trentasei Libri io ho incluso 20,000 Cose che sono degne di Considerazione, e queste io ho raccolto da approssimativamente 2000 Volumi che ho letto ( e che pochi uomini si sono avventurati ad esplorare, considerata la profondissima materia in essi contenuta), e questi scritti da 100 eccellenti Autori; accanto una moltitudine di altre materie, le quale erano o sconosciute ai nostri precedenti scrittori, o che l'Esperienza ha ultimamente accertato [22]

Con un libro intero dedicato ad elencare le fonti, la Storia Naturale è lunga 37 libri. (10 volumi nella traduzione moderna.) Evitando categorie e discipline prestabilite, Plinio inizia la sua opera con una descrizione generale del mondo. Il secondo libro copre L'Astronomia, la meteorologia, e gli elementi. I libri 3-6 coprono la Geografia. L'Umanitá é trattata nel settimo libro, gli animali nel libri 8-11, gli alberi nei libri 12-17, l'agricoltura tra 18-19, la medicina nei libri 20-32, i metalli nei libri 23-24, e l'artigianato e le arti nei libri 35-37. 

Seguendo Aristotele, Plinio comprende quattro elementi: fuoco, terra, aria ed acqua. [23] Sette pianeti sono presentati: Saturno, Giove, Marte ("di una natura ferina e focosa"), il Sole, Venere, Mercurio, e la Luna ("l'ultima delle stelle"). [24] La terra é un "globo perfetto", sospeso nello spazio, il quale ruota ad incredibile velocitá una volta ogni 24 ore. [25] . Come un bravo Stoico, Plinio rigetta l'astrologia: "è ridicolo supporre, che il grande padrone di tutte le cose, qualunque cosa sia, pagpongaa alcun riguardo negli affari umani." [26] Egli considera la possibilitá di altri mondi ("vi saranno moltissimi soli ed altrettante lune, ed ognuno di loro avrá immensi seguiti di corpi celesti") soltanto per rigettare tale speculazione come una "pazzia." L'idea di viaggio spaziale é considerata " assoluta pazzia." [27]

Plinio espresse opinioni su una vasta gamma di materie. Lui ci informa di quali usi di piante, animali, e pietra sono corretti, e quali sono impropri. Stava l'Impero Romano corrompendo o beneficiando il mondo classico? Plinio ritorna ripetutamente su questa questione. Egli delinea la missione civilissatrice dell'Impero Romano come una analogia alla maniera in cui tutte le erbacce velenose vengono utilizzate, da un amano esperta, per creare medicine.  Plinio intende informarci che lui è un esploratore eroico, un genio responsabile di un lavoro originale e mirevole. Le letture e gli appuntoi effettuate dal suo schiavo sono raramente menzionati. 


Alla fine del libro, Plinio scrive: "Grande Natura, madre di tutte le cose, in riconoscimento del fatto che ti ho lodata in ogni tua manifestazione, trattami con un occhio ti favore." [28] Qui Plinio indica l'onnicomprensivitá come la piu grande dote del suo lavoro. La Natura premió Plinio con una morte eroica, la quale gli conferí, secondo suo nipote, "una sorta di vita eterna."Il grande enciclopedista era comandante della flotta Napoletana e morí provando ad assistere gli abitanti locali durante un'eru\ione del Vesuvio nel 79 AD.[29]

Il Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Vincent de Beauvais (c. 1190 – 1264?) era l'enciclopedista piú conosciuto del periodo medievale. Questa illustrazione proviene da un atraduzione francese del 15esimo secolo.

Mentre scrittori enciclopedici classici cercavano di distribuire la conoscenza, gli scrittori medievali erano piu' interessati nello stabilire un concetto di ortodossia. Producevano lavori atti ad essere utilizzati come libri di testo nelle scuole ed universita'. Gli studenti potevano considerare le conoscenze in essi contenuti come completamente ortodosse e percio' lontane da ogni eresia. Limitare la conoscenza costituiva una funzione fondamentale delle enciclopedie.

Da Stoico, Plinio cominció con l'Astronomia e finí con le Arti. Cassiodoro tentó di scrivere una versione cristiana dell'opera di Plinio. Le sue Institutiones (560) cominciano con la discussione delle scritture della chiesa. Altre materie sono trattate brevemente alla fine dell'opera. Con l'insorgenza del Medioevo, l'accesso all'apprendimento della linhua e cultura greca declinó fortemente. I lavori di Boezio (c. 480-524) riempirono il vuoto attraverso la compilazione di manuali Greci e la sommarizzazione del loro contenuto in lingua latina. Questi lavori servirono come generiche fonti durante il Medioevo.

Le Etimologie (c. 600-625) di Isidoro di Siviglia é cosposto da estratti provenienti da scrittori precedenti. Tre dei venti libri d Isidoro rappresentano materiale proveniente da Plinio. Isidoro fu uno degli autori piú letti del Medioevo. Durante l'ottavo Concilio di Toledo (653), egli fu descritto in questo modo: "dottore straordinario, l'ultimo ornamento della Chiesa cattolica, l'uomo più dotto degli ultimi secoli, sempre deve essere nominato con riverenza, Isidoro." [30]

Questi primi scrittori medievali organizzarono il loro materiale nella forma di un trivium (la grammatica, logica, retorica) seguita da un quadrivium (la geometria, aritmetica, astronomia, musica). Questa divisione in sette arti era una caratteristica comune nell'istruzione monastica così come nelle università medievali che si svilupparono inizio nel 12 secolo.


La sezione principale del Codice di Giustiniano, chiamato Pandette, era una fonte di materiale legale composta da 50 libri compilati da una commissione di 16 avvocati condotta da Triboniano nel 530 a 533. Il titolo latino del Pandette ("ció che comprende tutto") si traduce direttamente come "enciclopedia."  Il lavoro compendiò materie giuridiche concernenti vari problemi, ed è chiamato meno grandiosamente come "Digesto" (compendi legali). Quando Carlo Magno conquistó l'Italia nell'800, egli intendeva far rivivere la legge romana. Tuttavia, nessuna copia del Codice é stata ritrovata. Un manoscritto fu scoperto secoli piú tardi, (nel 1136 ad Amalfi, secondo la leggenda.) 

Dal quarto ai nono secoli, Bisanzio sperimentò una serie di dibattiti religiosi. Come parte di questi dibattiti, alcuni estratti furono compilati, ed organizzati tematicamente dipendentemente dalle prospettive teologiche del compilatore. Una volta che l'ortodossia fu stabilita, l'energia della tradizione compilativa fu trasferita ad altri materie. Il decimo secolo, durante la Dinastia Macedone, vide un fiorire di scrittura enciclopedica. Il Suda pare essere stato compilato durante questo periodo. Questo e' la prima opera che potrebbe essere riconosciuta come una enciclopedia da parte di un lettore moderno. Contiene 30,000 entrate completamente alfabetizzate. Il Suda non e' menzionato dino al 12 secolo e potrebbe essere stato compilato in tappe differenti. [31]

L’enciclopedia piu’ grande del Medioevo era lo Speculum Maius da Vincent of Beauvais. Composta da 80 libri e completata nel 1244. Con un totale di 4.5 milioni di parole, questo lavoro e’ proabilmente composto da un team di anonimi. [39] (Come paragone, la contemporanea edizione dell’Enciclopedia Britannica conta 44 milioni di parole) [40]. Era divisa in tre sezioni. La sezione chiamata “Naturale” copriva il concetto di Dio ed il mondo naturale; “Doctrinale” copriva il Linguaggio, Etica, Artigianato, Medicina; mentre le “Historiale” copriva la storia del mondo. Vincent aveva enorme rispetto per i classici come Aristotele, Cicerone e Ippocrate. L’Enciclopedia mostra una tendenza al concetto di “esaustivita,’” o anche la nozione di plagiarismo programmatico, tipico del periodo medievale. [41] Vincent fu utilizzato come fonte da Chaucer. La completa versione dello Speculum risulto’ essere troppo lunga per circolare in un periodo come quello medievale, senza la stampa e completamente manoscritto. Tuttavia, una versione ridotta, prodotta da Bartolomeo Angelico, ebbe un’ottima diffusione. [42] 

La controparte Araba di queste opere era la Kitab al-Fehrest scritta da Ibn al-Nadim.The Arab counterpart to these works was Kitab al-Fehrest by Ibn al-Nadim.

China[modifica | modifica wikitesto]

L’equivalente piu’ prossimo in Cina e’ costituito dal Leishu. Questa opera e’ composta da lunghe citazioni organizzate in categorie. L’Enciclopedia cinese piu’ vecchia e’ il Huang Lan, (Lo specchio dell’Imperatore), scritta intorno al 220 A.C. sotto la dinastia Wei. Nessuna copia e’ sopravvissuta. [43] Le Leishu piu’ conosciute sono quelle di Li Fang (925–996), il quale scrisse tre opere durante la dinastia Song. Queste tre opere furono piu’ tardi fuse con una quarta opera, Cefu Yuangui, per creare Four Great Books of Song.[44] [32]

Rinascimento[modifica | modifica wikitesto]

Con l’avvento della stampa e la riduzione di costi di produzione della carta, il volume di scritture enciclopediche esplose durante il Rinascimento. Questa era un’era di passione per ogni tipo di informazione ed enormi collezioni di materiale. Molti dei personaggi che compilavano enciclopedie erano soliti menzionare la paura di una tragica perdita di conoscenza al fine di giustificare il loro sforzo. Erano profondamente coscienti della quantita’ di conoscienza che era stata persa durante il Medioevo. [4] Plinio era il loro modello. Il suo assioma che “non esiste alcun libro cosi’ brutto da cui non possa essere tratto da esso” costituiva il loro motto. Conrad Gesner creo una lista di oltre 10.000 libri in Bibliotheca universalis (1545). Includendo opere sia Cristiane e barbare, Gesner rigetto’ la ricerca medievale per l’ortodossia. Ironicamente, il gesuita Antonio Possevino utilizzo’ la Bibliotheca universalis come base per creare una lista di libri proibiti. [45]

England[modifica | modifica wikitesto]

L'invenzione della stampa aiuto' a diffondere nuove idee, ma rivitalizzo' anche vecchie incomprensioni. Stampanti di incunaboli erano entusiasti riguardo alla pubblicazione di libri, sia antichi che moderni. L'Enciclopedia piu' conosciuta della Inghilterra Elisabettiana era Batman upon Bartholomew, pubblicata nel 1582. Questo lavoro e' basato su un'opera compilata da Bartolomeo Angelico nel 13 secolo. Fu tradotto da Giovanni da Treviso nel 1398, corretto da Thomas Berthelet nel 1535 e ribveduto ancora da Stephen Bateman. Ai tempi di Shakespeare, rappresentava una visione del mondo gia' lungamente accettata, soltanto moderatamente corretta. Tuttavia, molte idee ispirate da Bateman possono essere trovate in Shakespeare. L'idea che i raggi lunari possono causare pazzia e' presente in Measure for Measure [46] and Othello, [47] da cui deriva anche la parola "lunatico." La discussione delle proprieta' geometriche dell'anima in King Lear probabilmente riflette l'influenza di Bateman. [48] Un'Enciclopedia che Shakespeare consulto' con maggiore sicurezza, rispetto a quella di Bateman, consiste nella Accademia Francese scritta da  Pierre de la Primaudaye. Primaudaye era dedito ad analogie, molte delle quali penetrarono negli scritti di Shakespeare: il giardino diserbato, morte come un paese sconosciuto, il mondo come palcoscenico. (Molte altre fonti sono state suggerite in relazione all'ultima analogia). Sia Bateman che Primaudaye erano protestanti. 

Francesco Bacone scrisse un piano per un'enciclopedia nell'Instauratio magna (1620). Questi stilo' un elenco delle maggiori aree del sapere che una enciclopedia avrebbe dovuto trattare. Il piano di Bacone infuenzo' Diderot ed indirettamente le seguenti enciclopedie, le quali generalmente seguono lo schema di Diderot.

Enlightenment[modifica | modifica wikitesto]

L'Enciclopedia (1751–1777), curata da Diderot e DAlembert, fu largamente ammirata ed utilizzta come modello per opere seguenti. 

Mentre le enciclopedie antiche e medievali enfatizzavano i classici, le arti liberali, istruivano la cittadinanza, la legge; le enciclopedie moderne derivano da una tradizione differente. L'avanzamento tecnologico porto' con se una quantita' di termini di difficile comprensione per il lettore medio. Il Lexicon Technicum (1704) di John Harris si proclama, per esempio, come un "Dizionario Inglese Universale delle Arti e Scienze, atto ad esaminare not soltanto i Termini delle Arti, ma le Arti vere e proprie." Questa fu la prima enciclopedia alfabetica scritta in lingua Inglese. Il lavoro di Harris inspiro' la Cyclopedia di Ephraim Chambers (1728). Il lavoro di Chamber, composto da due volumi, e' considerato la prima moderna enciclopedia. 

L'Enciclopedia (1751–1777) era una grandiosamente espansa versione dell'idea di Chamber. Questo lavoro, composto da 32 volumi, curato da Diderot e D'Alembert, era l'orgoglio dell'Illuminismo francese  Consisteva in 11 volumi di illustrazioni. [33] C'erano 74,000 articoli scritti da piu' di 130 collaboratori. Presentava una visione secolare dle mondo, causando le ire di numerosi ufficiali della chiesa. Era intesa al fine di diffondere la conoscienza ed assunse un ruolo fondamentale nel fomentare il dissenso che condusse alla Rivoluzione Francese. Diderot spiego' il progetto in questo modo:

Questo e' un progetto che on puo' essere completato che da una societa' di uomini di lettere ed abili artigiani, ognuno lavorando separatamente per la propria parte, ma tutti uniti dallo zelo nel fare i migliori interessi per la razza umana, oltre che un sentimento di mutue buoni intenzioni[34]

Questa realizzazione che nessun singolo individuo, neanche un genio come Plinio, assistito da schiavi e segretari, avrebbe potuto produrre un'opera di tale portata, e' il segno delle enciclopedia dell'era moderna. 

Il progetto di Diderot ebbe grande successo ed ispiro' molti progetti simili, incluse la britannica Encyclopedia Britannica (prima edizione, 1768) come anche la tedesca Brockhaus Enzyklopädie (1808).

Le enciclopedie dell'Illuminismo ispirarono autori nell'intraprendere o criticare il tipo di conoscenza "enciclopedica" in altri generi o formati: la Storia Universale composta da 65 volumi (1747-1768), ad esempio, surclasso il proprio predecessore in mezzi e scopi, mentre The General Magazine of Arts and Sciences (1755-1765) pubblicato da Benjamin Martin (lessicografo) intendeva portare conoscenza enciclopedica in un format mensile. Un leale abbonato, egli scrisse, avrebbe "consentito di raggiungere grande conoscenza, diventando un maestro delle Arti e delle Scienze nello spazio di dieci anni." [52] Nel Vita e Opinioni di Tristram Shandy, Gentiluomo di Laurence Sterne's (1759-1767), il protagonista produce una satira della propria autobiografia come una "enciclopedia delle Arti e delle Scienze." [53] Tali "esperimenti in enciclopedismo" dimostrano la diffusa influenza sia letteraria che culturale durante il 18esimo secolo. [54]

19 e 20 Secolo[modifica | modifica wikitesto]

Un tempo relegate alle classe elitarie, durante il 19esimo e 20esimo secolo le enciclopedia videro un aumento di produzione e vendite dalla classe media. Stili diversi di enciclopedism emersero al fine di bersagliare specificche fasce di eta', presendando queste opere come strumenti per l'istruzione - disponibili attraverso pagamenti pubblicizzati in tv. 


Uno dei primi individuo a supportare l'esistenza di una enciclopedia tecnologicamente migliorata, al fine di indicizzare l'intera totalita' delle informazioni disponibili, fu H. G. Wells. Ispirato dalla possibilita' di un microfilm, egli supporto' l'idea di una enciclopedia globale durante gli anni 30 attraverso una serie di conferenze internazionali ed il suo saggio World Brain

Soltanto dopo molti decenni le prime enciclopedie elettroniche furono pubblicate, durante gli anni 80 e 90. La produzione di enciclopedie elettroniche comincio' come una conversione di materiale stampato, ma presto aggiunse elementi multimediali, esigendo nuovi metodi di raccolta e presentazione del contenuto. Le prime applicazioni di Ipertesto provarono grandi benefici per i lettori, ma senza l'esigenza di un nuovo modo di scrivere. Tuttavia, il lancio di Wikipedia negli anni 2000 ed il conseguente aumento in popolarita' ed influenza altero' radicalmente la concezione popolare dei modi in cui l'enciclopedia e' prodotta (collaborativamente, aperta) ed utilizzata (da tutti). 

References[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Elements of Knowledge Organization, Cham (Switzerland), Springer, 2014.
  2. ^ a b "encyclopedia," Encyclopedia Britannica, 2013.
  3. ^ Formisano, Marco, "Late Latin Encyclopedism: toward a new paradigm for practical knowledge," Encyclopaedism from Antiquity to the Renaissance, Cambridge University Press, 2013, pp. 197–218.
  4. ^ König, Jason, e Woolf, Greg,, Encyclopaedism from antiquity to the Renaissance, ISBN 9781107038233, OCLC 862077611.
  5. ^ ”Encyclopedists”, ‘’Internet Encyclopedia of Philosophy’’..
  6. ^  ”Encyclopedists
  7. ^ Quintilian, The Orator's Education, 1.10.1: ut efficiatur orbis ille doctrinae, quem Graeci ἐγκύκλιον παιδείαν vocant.
  8. ^ "Encyclopedia", Oxford English Dictionary, From the The Book of the Governor by Thomas Elyot (i. xiii): "The circle of doctrine is in one worde of greke Encyclopedia."
  9. ^ Pliny the Elder, Natural History, preface 14: ante omnia attingenda quae graeci τῆς ἐγκυκλίου παιδείας vocant.
  10. ^ A Venice incunabulum printed in 1469 has a blank space in the middle of second page where this phrase is supposed to be.
  11. ^ Aventinus, Johannes, Encyclopedia orbisqve doctrinarum : hoc est omniu[m] artiu[m]m, scientiaru[m], ipsius philosophiae index ac divisio scriptores earundem rerum ... ; ex Platone Aristotele, Auguste : Miller, 1517.
  12. ^ "Encyclopedia", Oxford English Dictionary, From the The Book of the Governor by Thomas Elyot (i. xiii): "The circle of doctrine‥is in one worde of greke Encyclopedia."
  13. ^ Ringelberg, Joachim Fortius, Lucubrationes, vel potius absolutissima kyklopaideia, 1541.
  14. ^ Markey, Morris, "The Encyclopedists", The Atlantic, Feb. 1868.
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  28. ^ Pliny, 37.205.
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  31. ^ Magdalino, Paul, "Byzantine encyclopaedism of the ninth and tenth centuries," Encyclopaedism from Antiquity to the Renaissance, Cambridge University Press, 2013, pp. 1–22.
  32. ^ Zurndorfer, Harriet T., "The passion to collect, select, and protect: fifteen hundred years of the Chinese encyclopedia," Encyclopaedism from Antiquity to the Renaissance, Cambridge University Press, 2013, pp. 1–22.
  33. ^ "About this project", The Encyclopedia of Diderot and D'Alembert
  34. ^ The Encyclopedia of Diderot and D'Alembert

External links[modifica | modifica wikitesto]