Uomini veri
Uomini veri (The Right Stuff), meglio noto come The Right Stuff - Uomini veri, è un film del 1983 diretto da Philip Kaufman, tratto dal libro di Tom Wolfe La stoffa giusta (The Right Stuff), uscito nel 1979. La trama si concentra intorno all'evoluzione tecnologica della NASA[1], grazie alla quale alcuni piloti collaudatori ed astronauti americani poterono compiere notevoli imprese come il superamento del muro del suono[2] e il primo progetto di esplorazione spaziale americano, il programma Mercury[3].
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1947, nella base aeronautica "Edwards",[4] in California, vengono testati segretamente aerei in grado di volare a velocità supersonica.[5] Dopo che molti piloti collaudatori[6] sono morti nel tentativo di superare il cosiddetto "muro del suono", un ex asso dell'aviazione militare e famoso pilota collaudatore americano, Charles "Chuck" Yeager,[7] si offre di pilotare un Bell X-1[8], il primo Aereo X ad essere testato dalla United States Air Force. Tempo dopo, Chuck riesce nell'impresa e diventa così il primo pilota a conquistare il tanto ambito record del superamento della barriera del suono. Nella base aerea si aggiungono sempre più piloti in cerca di fama e desiderosi di migliorare le proprie capacità di volo.
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Anni dopo, nel 1957, emerge un problema per l'aeronautica americana: il lancio del satellite russo Sputnik 1. Nel 1961 il riuscito lancio dell'astronave Vostok 1, con a bordo Jurij Gagarin, il primo uomo ad orbitare nello spazio, crea molto scalpore negli Stati Uniti. John Kennedy inizia così una sfida non solo politica ma anche tecnologica. Per i sette piloti selezionati per volare nello spazio si tratta di una sfida personale; le loro vite sono schiacciate fra durissimi addestramenti[9] e la pressione della stampa che li osanna e ne fa dei veri e propri eroi nazionali, perfetta incarnazione della nuova frontiera americana:
- Lieutenant Commander Alan Bartlett Shepard Jr., U.S. Navy[10]
- Lieutenant Virgil Grissom, U.S. Air Force[11]
- Commander John Glenn Jr., U.S. Marine Corps[12]
- Lieutenant Malcolm Scott Carpenter, U.S. Navy[13]
- Lieutenant Commander Walter Marty Schirra Jr., U.S. Navy[14]
- Captain LeRoy Gordon Cooper Jr., U.S. Air Force[15]
- Captain Donald Kent Slayton, U.S. Air Force[16]
La determinazione e lo spirito di squadra alla fine prevalgono e fanno sì che i sette astronauti, oltre a superare molti pericoli, mantengano il loro ruolo di piloti e di uomini e non solo quello di cavie da esperimento, come era stato per gli animali sacrificati nello spazio[17]. Parallelamente Yeager, frustrato per non essere stato considerato idoneo al programma spaziale, si lancia in sfide aeronautiche sempre più audaci, considerandosi un vero pilota collaudatore e non appunto una cavia da laboratorio.
Durante un volo con uno degli aerei più nuovi e veloci dell'epoca, un Lockheed F-104 Starfighter, Yeager ha un incidente ed è costretto a lanciarsi col paracadute. L'aereo è distrutto, ma nonostante lo schianto e le ustioni Yeager riesce a salvarsi e a dimostrare di avere anche lui il vero talento del pilota, la stoffa giusta. Il film si conclude con il volo di Gordon Cooper, che con la missione Mercury-Atlas 9 compie ben 22 orbite della Terra, stabilendo un nuovo record. Cooper è stato l'ultimo astronauta statunitense a volare in solitaria.
Produzione[modifica | modifica wikitesto]
Nel film è presente un cameo di Chuck Yeager, che interpreta Fred, il proprietario del locale "Pancho's".
Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
- 1984 - Premio Oscar
- Miglior montaggio a Glenn Farr, Lisa Fruchtman, Stephen A. Rotter, Douglas Stewart e Tom Rolf
- Miglior sonoro a Mark Berger, Thomas Scott, Randy Thom e David MacMillan
- Miglior montaggio sonoro a Jay Boekelheide
- Miglior colonna sonora a Bill Conti
- Nomination Miglior film a Irwin Winkler e Robert Chartoff
- Nomination Miglior attore non protagonista a Sam Shepard
- Nomination Migliore fotografia a Caleb Deschanel
- Nomination Migliore scenografia a Geoffrey Kirkland, Richard J. Lawrence, W. Stewart Campbell, Peter R. Romero, Jim Poynter e George R. Nelson
- 1984 - Kansas City Film Critics Circle Award
- Migliore regia a Philip Kaufman
- 1985 - Awards of the Japanese Academy
- Nomination Miglior film straniero
- 1984 - American Cinema Editors
- Nomination Miglior montaggio a Glenn Farr, Lisa Fruchtman, Stephen A. Rotter, Douglas Stewart e Tom Rolf
- 1985 - Blue Ribbon Award
- Miglior film straniero a Philip Kaufman
- 1984 - Premio Hugo
- Nomination Miglior rappresentazione drammatica
- 1985 - Bodil Award
- Miglior film straniero a Philip Kaufman
- 1984 - Motion Picture Sound Editors
- Miglior montaggio sonoro (ADR)
- 1984 - Directors Guild of America
- Nomination DGA Award a Philip Kaufman
- 1985 - London Critics Circle Film Award
- Sceneggiatore dell'anno a Philip Kaufman
- 1984 - Writers Guild of America
- Nomination WGA Award a Philip Kaufman
- 1983 - National Board of Review Award
- 1984 - National Society of Film Critics Award
- Nomination Migliore regia a Philip Kaufman
- 1983 - New York Film Critics Circle Award
- Nomination Miglior film
- Nomination Migliore regia a Philip Kaufman
- Nomination Miglior attore non protagonista a Ed Harris
- 1985 - Young Artist Award
- Nomination Miglior film per la famiglia
Nel 2013 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America.[18]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) NASA, Sito ufficiale NASA, su history.nasa.gov.
- ^ (EN) Research in Supersonic Flight and the Breaking of the Sound Barrier. NASA. John D. Anderson, Jr.
- ^ (EN) Project Mercury. NASA.
- ^ (EN) Armstrong Flight Research Center. NASA.
- ^ (EN) Experimental aircraft. NASA.
- ^ (EN) X-1 Biographies. NASA. History.
- ^ (EN) Charles Elwood Yeager. NASA. History.
- ^ (EN) Historic Aircraft - X-1. NASA. History.
- ^ (EN) Astronaut Selection. NASA. Project Mercury Overview.
- ^ (EN) Alan Shepard. NASA. Mercury-Redstone 3.
- ^ (EN) Virgil Grissom. NASA. Mercury-Redstone 4.
- ^ (EN) John Glenn. NASA. Mercury-Atlas 6
- ^ (EN) Malcolm Scott Carpenter. NASA. Aurora 7.
- ^ (EN) Walter Marty Schirra. NASA. Sigma 7.
- ^ (EN) LeRoy Gordon Cooper. NASA. Faith 7.
- ^ Donald Kent Slayton è stato escluso dal volo nel 1962, perché l'ingestione di troppi caffè e tabagismo hanno indotto un'aritmia atriale incompatibile con il volo spaziale. In seguito ad una drastica riduzione di caffè e fumo, nel 1972, Slayton fu riammesso al volo e partecipò al Programma test Apollo-Sojuz. Nel 1975 soggiornò nella capsula russa Sojuz 19 per più di un'ora.
- ^ (EN) Animals in space. NASA. History.
- ^ (EN) Cinema with the Right Stuff Marks 2013 National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress. URL consultato il 18 dicembre 2013.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Tom Wolfe, La stoffa giusta. Oscar Mondadori. 2011. ISBN 8804606096; ISBN 978-8804606093
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Mercury Seven
- Corsa allo spazio
- Cronologia dei voli spaziali
- Colonizzazione dello spazio
- Era spaziale
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Uomini veri, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Uomini veri, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Uomini veri, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Uomini veri, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN, ES) Uomini veri, su FilmAffinity.
- (EN) Uomini veri, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Uomini veri, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Uomini veri, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Uomini veri, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316754290 · LCCN (EN) n98040334 · GND (DE) 4720174-5 · BNF (FR) cb16462340g (data) · J9U (EN, HE) 987007372068205171 |
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