Unione Cristiano-Democratica di Germania

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Unione Cristiano-Democratica di Germania
(DE) Christlich Demokratische Union Deutschlands
PresidenteFriedrich Merz
SegretarioCarsten Linnemann
VicepresidenteSilvia Breher
Andreas Jung
Michael Kretschmer
Carsten Linnemann
Karin Prien
StatoBandiera della Germania Germania
SedeKlingelhöferstraße, 8
10785 Berlino
AbbreviazioneCDU
Fondazione26 giugno 1945
IdeologiaCristianesimo democratico[1]
Conservatorismo liberale[1]
Europeismo[2]
CollocazioneCentro-destra[2][3]
CoalizioneCDU/CSU
Partito europeoPartito Popolare Europeo
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito Popolare Europeo
Affiliazione internazionaleUnione Democratica Internazionale
Internazionale Democratica Centrista
Seggi Bundestag
152 / 735
(2021)
Seggi Bundesrat
22 / 69
Seggi Europarlamento
23 / 96
(2019)
Seggi Parlamenti dei Länder
513 / 1 876
(2023)
Organizzazione giovanileJunge Union (Giovane Unione)
IscrittiDiminuzione 407.350 (novembre 2019)
ColoriNero, Giallo, Rosso
Sito webwww.cdu.de/
Bandiera del partito

L'Unione Cristiano-Democratica di Germania (in tedesco: Christlich Demokratische Union Deutschlands, abbreviato in CDU) è un partito politico tedesco di orientamento democratico-cristiano, centrista e liberal-conservatore.[4]

Fondato nel giugno 1945, conta circa 400.000 iscritti. L'attuale presidente del partito è Friedrich Merz. A livello internazionale aderisce all'Internazionale democratica di centro ed all'Unione Democratica Internazionale. A livello europeo è membro del Partito Popolare Europeo ed i suoi esponenti siedono nel Gruppo del Partito Popolare Europeo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La CDU venne fondata dopo la Seconda guerra mondiale da esponenti del Centro Cattolico della Repubblica di Weimar, con l'obiettivo di includere Cattolici e Protestanti in un partito conservatore cristiano. Altri membri della CDU vantavano già un'esperienza politica in significative formazioni come il Partito Democratico Tedesco, il Partito Popolare Nazionale Tedesco e il Partito Popolare Tedesco.

Manifesto CDU del 1949

Attiva fin dal 1945 a Berlino e in Renania, la CDU si organizzò nei quattro anni seguenti anche negli altri Länder che appartenevano alle zone di occupazione delle potenze occidentali (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia). Il partito venne unito a livello federale a partire dal 1950.

La CDU ha dominato la politica della Germania Ovest per i primi due decenni di vita del nuovo stato. Fino al 1963, il partito e il paese furono guidati da Konrad Adenauer, primo Cancelliere tedesco del dopoguerra. Tra le due guerre Adenauer era stato esponente di primo piano del Zentrum e borgomastro di Colonia. Deciso oppositore del Nazismo, era stato più volte arrestato e rinchiuso in prigione. Diventato Cancelliere nel 1949, sviluppò un'azione di governo tesa a reinserire la Germania Ovest nel quadro politico internazionale, attraverso l'adesione alla NATO e la promozione del nascente europeismo. Negli stessi anni si colloca il "miracolo economico" tedesco.

Congresso della CDU, Düsseldorf 1965

Nel 1963 alla guida del partito e alla Cancelleria gli successe Ludwig Erhard, ex ministro dell'economia ed autore della dottrina dell'Economia sociale di mercato. Una recessione nel 1966 causò un progressivo indebolirsi del potere della CDU e portò alla prima Grande coalizione con l'SPD, guidata dal Cancelliere Kurt Georg Kiesinger, sempre della CDU.

Nel frattempo il Partito Socialdemocratico guadagnò popolarità e, dopo le elezioni del 1969, formò una coalizione coi liberali dell'FDP, mandando la CDU all'opposizione fino al 1982, nonostante il CDU/CSU nel 1976 ottenesse il 48,6 % dei voti. Durante questo periodo il partito, con Helmut Kohl, che lo guidava dal 1973, sviluppò una visione più conservatrice in politica estera e in economia. La FDP cambiò alleanze nel 1982, formando una coalizione con la CDU e mandando alla Cancelleria Helmut Kohl. Con la caduta del muro di Berlino e la riunificazione tedesca dei primi anni novanta, la CDU guadagnò ulteriore popolarità, rimanendo al governo fino al 1998.

1990-1998: la riunificazione tedesca[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il collasso della Germania Est del 1989, Kohl, supportato da Francia, Regno Unito e Stati Uniti, avviò la riunificazione tedesca. Il 3 ottobre 1990 la Repubblica Democratica Tedesca venne abolita ed il suo territorio fu annesso dalla Germania Ovest. La CDU della Germania Est ed il Partito Democratico Rurale si fusero con la CDU.

Alle elezioni federali del 1990, sull'onda della gioia per la riunificazione, la coalizione CDU\CSU-FDP si mantenne alla guida del paese incrementando i voti. Nonostante la rielezione, la popolarità di Kohl cominciò a calare, a causa della recessione nell'ex Germania Est e dell'aumento delle tasse nella Germania Ovest. Riuscì comunque a vincere anche alle elezioni federali del 1994.

1998-2005: all'opposizione[modifica | modifica wikitesto]

La lenta crescita economica e l'aumento della disoccupazione contribuirono però ad appannare progressivamente l'immagine di Kohl che, sconfitto alle elezioni federali del 1998, fu sostituito alla presidenza del partito da Wolfgang Schäuble. Il partito alle elezioni ottenne il 28,4%, ed il CSU il 6,7%, il risultato più basso dell'Unione CDU/CSU dal 1949.

Angela Merkel leader dell'opposizione nel 2000

Gli scandali sul finanziamento del partito scoppiati alla fine degli anni novanta costrinsero anche Schäuble alle dimissioni nel 2000, quando venne sostituito da Angela Merkel, che divenne così la prima donna a ricoprire l'incarico. Alle elezioni federali del 2002 l'Unione CDU/CSU guidata da Edmund Stoiber aumentò i suoi consensi, ma non riuscì ad ottenere la maggioranza di governo, che andò all'Alleanza rossoverde del socialdemocratico Gerhard Schröder.

I governi Merkel (2005-2021)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che la CDU aveva sconfitto la SPD in più di dieci elezioni regionali, furono celebrate le elezioni federali del 2005, in anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Le elezioni videro come primo partito l'Unione CDU/CSU, ma la vittoria di misura la costrinse ad avviare le trattative per formare un governo di coalizione.

Dopo tre settimane di negoziati, nelle quali furono scartate le ipotesi nella coalizione nero-gialla, della Jamaika-Koalition e della coalizione semaforo, si formò la Große Koalition ad opera della CDU/CSU e del SPD. I due partiti, che inizialmente reclamarono entrambi la Cancelleria, si accordarono sulla nomina a Cancelliera di Angela Merkel, assegnando all'SPD otto dei sedici ministeri, compresi i più prestigiosi, nel Governo Merkel I.

La cristiano-democratica Angela Merkel il 22 novembre 2005, con 397 voti dei 614 deputati del Parlamento tedesco, venne eletta come prima donna Cancelliera della Germania. Alle elezioni del 2009, la CDU ottenne il 27,4% dei consensi e 194 seggi. I "cugini" della CSU conseguirono il 6,5% dei voti e 45 seggi. Merkel fu nuovamente eletta cancelliera, questa volta di un governo di centro-destra, sostenuto, oltre che da CDU-CSU, anche dai liberali della FDP.

Alle elezioni politiche del 2013, la CDU aumentò i suoi consensi, arrivando al 34,1% ed eleggendo 255 deputati. La CSU incrementò anch'essa i propri voti, giungendo al 7,4% ed ottenendo 55 seggi. Il risultato per CDU-CSU fu il migliore dai tempi della Riunificazione[5]. L'ottimo risultato dei cristiano-conservatori fu rafforzato dal mancato ingresso al Bundestag dei conservatori euroscettici dell'Alternativa per la Germania. I cristiano-conservatori sfiorarono la maggioranza assoluta, ma essendo stati gli alleati Liberali esclusi dalla Camera, furono costretti ad avviare colloqui con la SPD ed i Verdi per dar vita ad una Grande Coalizione, con a capo ancora la Merkel.[6]. Alle Elezioni federali in Germania del 2017 si confermarono il primo partito, seppure in calo rispetto alla precedenti, con la Merkel riconfermata alla guida del governo. Dopo 18 anni alla guida del partito la Merkel si dimette, restando Cancelliere. Viene sostituita nel dicembre 2018 da Annegret Kramp-Karrenbauer.

Nel gennaio 2021 diviene presidente del partito Armin Laschet, che viene scelto come candidato alla Cancelleria per le Elezioni federali in Germania del 2021, a conclusione dell'ultimo governo Merkel. A novembre, dopo il risultato negativo che ha visto la CDU ottenere solo 152 seggi, Laschet si dimette. Nel gennaio 2022 viene eletto presidente Friedrich Merz, su posizioni più conservatrici rispetto ai suoi predecessori.

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua storia la CDU ha avuto posizioni politiche diverse: dal socialismo cristiano nel 1947 con il programma di Ahlen all'economia sociale di mercato, al moderatismo. La vera svolta è tuttavia arrivata nel momento in cui si è avuto un indiscutibile approdo nell'area del centrodestra, fertile terreno nel quale Helmut Kohl ha nettamente privilegiato idee tipiche del conservatorismo e del neoliberismo, nei suoi 16 anni di governo tra il 1982 e il 1998.

Gli attuali[non chiaro] obiettivi del partito sono la difesa dell'ambiente circa la proposta di papa Benedetto XVI sulla custodia del Creato, la difesa del lavoro, attenzione alle classi sociali deboli e marginalmente alle minoranze omosessuali, cercando ove possibile consensi dagli elettori socialdemocratici moderati contrari allo spostamento a sinistra del partito a seguito delle ultime elezioni.[non chiaro]

Esse hanno precisamente segnato il tracollo dello storico partito del centrosinistra tedesco.[non chiaro] L'ala minoritaria e conservatrice del partito richiede invece una maggiore attenzione sui valori cristiani del partito da coniugare ad un doveroso ed ineludibile rinnovamento, al fine di porsi ulteriormente quale perno dello spettro politico della Germania.

Volantini elettorali della CDU

Il principio cardine del partito è il seguente:

«Concezione cristiana dell'essere umano e della sua responsabilità davanti a Dio.»

Il partito si definisce come un partito popolare di centro che difende le sue radici cristiano sociali (in campo economico), liberali (ossia il rispetto della persona) e legate al conservatorismo sociale (nel senso di conservazione dei principi cristiani e della famiglia).

Le tradizionali roccaforti del partito si concentrano nelle regioni rurali e cattoliche come l'Eifel-Bitburg-Prüm, Münsterland, Sauerland, nel Circondario di Fulda, Emsland, Oldenburgo, Turingia, Eichsfeld e nelle regioni del Nordfriesland, Sassonia, Svevia, Vorpommern, Saarland, Taunus e città più piccole come Baden-Baden, Costanza e Pforzheim. C'è meno sostegno a Brema, nel Brandeburgo e nell'ex Berlino Est.[Elenco disordinato e fortemente incompleto]

Mentre Adenauer ed Erhard hanno cooperato con partiti non nazisti alla loro destra,[Quali?] in seguito il CDU ha lavorato per emarginare la sua opposizione di destra. La perdita dell'anticomunismo come tema politico,[Mai avvenuta!] la secolarizzazione e le rivoluzioni culturali nella Germania occidentale avvenute a partire dagli anni '60 hanno messo in discussione la redditività[non chiaro] del CDU.

Nella sua campagna del 2005, Angela Merkel non era disposta a esprimere esplicitamente opinioni cristiane, pur sostenendo che il suo partito non aveva mai perso il suo "concetto di valori". Il presidente del Bundestag, Norbert Lammert, come anche la Merkel, ha voluto chiarire che i riferimenti della CDU alla "cultura dominante" implicano "tolleranza e convivenza". Secondo l'analista di partito Stephan Eisel, il suo evitare il problema dei valori[non chiaro] potrebbe avere avuto l'effetto opposto in quanto non riuscì a mobilitare la circoscrizione principale del partito.[non chiaro]

La CDU applica i principi della democrazia cristiana e sottolinea la "comprensione cristiana degli umani e la loro responsabilità verso Dio". L'adesione alla CDU consiste tuttavia nelle persone aderiscono a una varietà di religioni così come a individui non religiosi.[non chiaro] Le politiche del CDU derivano dal cattolicesimo politico, dalla dottrina sociale della Chiesa cattolica e dal protestantesimo politico, così come dal conservatorismo fiscale e dal conservatorismo nazionale. Il partito ha adottato politiche economiche più liberali da quando Helmut Kohl ha ricoperto il ruolo di Cancelliere della Germania (1982-1998).

Come partito conservatore, il CDU sostiene punizioni più forti di reati e sostiene il coinvolgimento da parte della Bundeswehr in casi di offensive antiterrorismo nazionali. In termini di immigrati, la CDU sostiene iniziative per integrare gli immigrati attraverso corsi di lingua e mira a controllare ulteriormente l'immigrazione. La doppia cittadinanza dovrebbe essere ammessa solo in casi eccezionali. Il CDU sottolinea la riduzione della burocrazia e la preservazione delle tradizioni culturali.

In termini di politica estera, la CDU si impegna per l'integrazione europea e una forte relazione con gli Stati Uniti. Nell'Unione Europea, il partito si oppone all'ingresso della Turchia nell'UE, preferendo invece un partenariato privilegiato con la Turchia. Oltre a citare varie violazioni dei diritti umani, il CDU ritiene anche che la riluttanza della Turchia a riconoscere Cipro come uno stato indipendente e sovrano contraddice la politica dell'UE secondo cui i suoi membri devono riconoscere l'esistenza l'uno dell'altro.

Gli oppositori del CDU sono il Partito socialdemocratico tedesco (SPD), Die Linke e Alleanza 90/I Verdi. Il CDU ha tuttavia governato in tre grandi coalizioni a livello federale e numerose a livello statale con l'SPD e nelle coalizioni di stato e locali con l'Alleanza '90 / I Verdi. Il CDU respinge le coalizioni con partiti di estrema destra ed estrema sinistra.

Il Partito Liberale Democratico (FDP), un partito liberale classico, è il partner preferito di qualsiasi governo della CDU poiché la CDU e il FDP hanno atteggiamenti simili nei confronti della politica fiscale e dell'integrazione europea.

Relazioni con la CSU[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Unione CDU/CSU.

In base ad accordi con la consorella bavarese Unione Cristiano-Sociale in Baviera (CSU), la CDU in tutte le elezioni non presenta liste e candidati in Baviera e la CSU non si presenta nel resto della Germania.

Gli eletti della CDU e della CSU formano un gruppo parlamentare unitario, denominato CDU/CSU.

La Fondazione Konrad Adenauer[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Konrad-Adenauer-Stiftung.

La Fondazione Konrad Adenauer (Konrad-Adenauer-Stiftung) prende il nome dal primo Cancelliere della RFT e primo presidente della CDU. La fondazione si occupa di formazione politica, ricerche socio-politiche, elargisce borse di studio, studia la storia del cristianesimo democratico e sostiene l'unificazione europea, la collaborazione internazionale e lo sviluppo di politiche di cooperazione. Il budget annuale della fondazione è dell'ordine dei 100 milioni di Euro.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Presidente federale[modifica | modifica wikitesto]

Presidente onorario[modifica | modifica wikitesto]

  • Konrad Adenauer
  • Ludwig Erhard
  • Jakob Kaiser
  • Kurt Georg Kiesinger
  • Helmut Kohl

Segretario generale[modifica | modifica wikitesto]

Nelle istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti federali[modifica | modifica wikitesto]

I seguenti politici della CDU sono stati eletti presidenti federali della Repubblica Federale di Germania. L'appartenenza al partito è tradizionalmente sospesa durante la presidenza.

Cancellieri federali[modifica | modifica wikitesto]

I seguenti politici della CDU hanno officiato come Cancelliere federale della Repubblica Federale di Germania.

Presidenti del Bundestag tedesco[modifica | modifica wikitesto]

I seguenti politici della CDU sono stati eletti presidenti del Bundestag tedesco dai membri del Bundestag tedesco.

Presidenti delle istituzioni europee e commissari europei[modifica | modifica wikitesto]

I seguenti politici della CDU sono stati eletti presidenti del Parlamento europeo dai membri del Parlamento europeo.

I seguenti politici della CDU hanno servito come membri della Commissione europea o come suo Presidente.

  • Walter Hallstein (1958-1967, presidente)
  • Fritz Hellwig (1967-1970, vicepresidente e ricerca ed energia nucleare)
  • Karl-Heinz Narjes (1981-1985, mercato interno, industria, unione doganale, ambiente, protezione del consumatore e sicurezza nucleare), (1985-1988, vicepresidente e politica industriale, ricerca e innovazione)
  • Günther Oettinger (2010-2014 energia), (2014-2017 economia e società digitale), (2017-2019, bilancio e risorse umane)
  • Ursula von der Leyen (dal 2019, presidente)

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % +/- Seggi +/- Posizione
Parlamentari 1949 7.359.084 31% -
139 / 402
- Maggioranza
Parlamentari 1953 9.577.659 34,80% Aumento 3,80%
249 / 509
Stabile[7] Maggioranza
Parlamentari 1957 11.975.400 39,71% Aumento 4,91%
277 / 519
Stabile[8] Maggioranza
Parlamentari 1961 11.622.995 36,32% Diminuzione 3,39%
251 / 522
Stabile[9] Maggioranza
Parlamentari 1965 12.631.319 38,94% Aumento 2,62%
251 / 518
Stabile[10] Maggioranza
Parlamentari 1969 12.137.148 37,10% Diminuzione 1,84%
250 / 518
Diminuzione 1 Opposizione
Parlamentari 1972 13.304.813 35,67% Diminuzione 1,43%
234 / 518
Diminuzione 16 Opposizione
Parlamentari 1976 14.423.157 38,26% Aumento 2,59%
254 / 518
Aumento 20 Opposizione
Parlamentari 1980 13.467.207 35,62% Diminuzione 2,64%
237 / 519
Stabile[11] Opposizione[12]

Maggioranza[13]

Parlamentari 1983 18.998.545 48.80% Aumento 13,18%
255 / 520
Stabile[14] Maggioranza
Parlamentari 1987 14.168.527 37.80% Diminuzione 11%
234 / 519
Stabile[15] Maggioranza
Parlamentari 1990 20.358.096 43.80% Aumento 6%
319 / 662
Stabile[16] Maggioranza
Parlamentari 1994 19.517.156 41.40% Diminuzione 2.40%
294 / 672
Stabile[17] Maggioranza
Parlamentari 1998 17.329.388 35.20% Diminuzione 6.20%
245 / 669
Stabile[18] Opposizione
Parlamentari 2002 18.482.641 35.20% Aumento 3.30%
248 / 603
Stabile[19] Opposizione
Parlamentari 2005 19.280.940 35.20% Stabile
226 / 614
Stabile[20] Maggioranza
Parlamentari 2009 14.658.515 33.80% Diminuzione 1.40%
239 / 622
Stabile[21] Maggioranza
Parlamentari 2013 18.165.446 41.50% Aumento 7.80%
311 / 631
Stabile[22] Maggioranza
Parlamentari 2017 15.317.344 33% Diminuzione 8.50%
246 / 709
Stabile[23] Maggioranza
Parlamentari 2021 11.173.806 24.10% Diminuzione 8.90%
197 / 736
Stabile[24] Opposizione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Wolfram Nordsieck, Germany, in Parties and elections. URL consultato l'8 agosto 2013.
  2. ^ a b (EN) Germany, su Europe Elects.
  3. ^ (EN) Christian Democratic Union (CDU), in Encyclopædia Britannica Online. URL consultato il 16 dicembre 2015.
  4. ^ Martin Steven, Conservatism in Europe – the political thought of Christian Democracy, in Mark Garnett (a cura di), Conservative Moments: Reading Conservative Texts, Bloomsbury, 2018, p. 96.
  5. ^ Germania, Merkel vittoria storica: al 41,5% - Non ha maggioranza assoluta, al via intese, su corriere.it, 22 settembre 2013. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  6. ^ Germania, trionfo per Angela Merkel - La Cdu sfiora la maggioranza assoluta, su lastampa.it, 22 settembre 2013. URL consultato il 31 ottobre 2021.
  7. ^ Dato non riferito perché Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale secondo la legge elettorale tedesca. Quindi nella seconda legislatura il numero di parlamentari aumento passati da 402 a 509
  8. ^ Dato non riferito Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella terza legislatura il numero di parlamentari aumento passati da 509 a 519
  9. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di 598 deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella quarta legislatura il numero di parlamentari aumento da 519 a 522
  10. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di 598 deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella quinta legislatura il numero di parlamentari diminuì passati da 522 a 518
  11. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella nona legislatura il numero di parlamentari aumento passati da 518 a 519
  12. ^ Governo Schmidt III
  13. ^ Governo Kohl I
  14. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella Decina legislatura il numero di parlamentari aumento passati da 519 a 520
  15. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella undicesima legislatura il numero di parlamentari Diminuì passati da 520 a 519
  16. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella dodicesima legislatura il numero di parlamentari aumento passati da 519 a 662 anche perché furono le prime elezioni dopo l'unione con la Germania Dell'Est
  17. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella tredicesima legislatura il numero di parlamentari aumento passati da 662 a 672
  18. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella quattordicesima legislatura il numero di parlamentari Diminuì passati da 672 a 669
  19. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella quinticesima legislatura il numero di parlamentari Diminuì passati da 672 a 603
  20. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella sedicesima legislatura il numero di parlamentari Aumento passati da 603 a 614
  21. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella Diciassettesima legislatura il numero di parlamentari Aumento passati da 614 a 622
  22. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella Diciottesima legislatura il numero di parlamentari Aumento passati da 622 a 631
  23. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella Diciannovesima legislatura il numero di parlamentari Aumento passati da 631 a 709
  24. ^ Il Bundestag è composto da un minimo di deputati, a cui ne viene aggiunto un numero variabile a ogni tornata elettorale in modo da garantire una rappresentanza proporzionale. Nella ventesima legislatura il numero di parlamentari Aumento passati da 709 a 736

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