Umberto Coppini

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Umberto Coppini
NascitaSiena, 16 ottobre 1916
MorteValdeltormo, 30 marzo 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCacciabombardiere
Reparto65ª Squadriglia
Anni di servizio1935-1937
GradoSergente
GuerreGuerra di Spagna
BattaglieBattaglia di Aragona
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare [1]
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Umberto Coppini (Siena, 16 ottobre 1916Valdeltormo, 30 marzo 1938) è stato un aviatore e militare italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la guerra civile spagnola.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Siena il 16 ottobre 1916.[1] Frequentò il collegio arcivescovile e poi le scuole magistrali della città, ma nel settembre 1935 lasciò gli studi per arruolarsi volontario nella Regia aeronautica come allievo sergente pilota.[2] Ottenne il brevetto nel febbraio 1936, e quattro mesi dopo quello di pilota militare volando su velivolo Fiat C.R.20.[2] Assegnato al 5º Stormo Assalto, entrò in servizio permanente effettivo nel luglio 1937, e nel l'ottobre dello stesso anno fu inviato in Spagna in forza alla 65ª Squadriglia[3] del 21º Stormo dell'Aviazione Legionaria. Il 30 marzo 1938, nel corso della battaglia di Aragona, decollava con altri cinque aerei a bordo del suo Breda Ba.65K.14 Nibbio[3] per attaccare alcune batterie contraeree che, posizionate sulla sommità di una collina in località Valdeltormo, colpivano le formazioni da bombardamento che sostenevano l'avanzata delle truppe, impegnate a raggiungere il mare.[4] Mentre attaccava le posizioni repubblicane il suo aereo fu colpito da un proiettile incendiario e prese fuoco.[4] Nonostante l'incendio che lo avvolgeva continuò l'attacco fino a quando l'aereo non precipitò al suolo.[3] Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota d’assalto di eccezionale valore, volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, in numerosi voli dava prova di rare virtù militari. In un attacco al suolo contro munitissime posizioni nemiche, veniva colpito al velivolo da proiettile incediario. Con sublime eroismo nonostante avesse le fiamme a bordo anziché tentare la salvezza personale proseguiva nell’azione di spezzonamento e mitragliamento fino a che divenuto rogo il velivolo precipitava, offrendo in olocausto la giovane vita alla Patria. Cielo di Aragona, 30 marzo 1938.[5]»
— Regio Decreto del 2 settembre 1938[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte, Roma, Ufficio editoriale aeronautico, 1941.
  • Giancarlo Garello, Breda Ba.65, Torino, La Bancarella Aeronautica, 1997.
  • Guido Mattioli, L'aviazione Legionaria in Spagna, Roma, L'Aviazione, 1940.
  • I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]