Ulytau

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Ulytau
Ұлытау
Paese d'origineBandiera del Kazakistan Kazakistan
GenereNeoclassical metal
Folk metal
Pagan metal
Periodo di attività musicale2001 – in attività
Album pubblicati1
Studio1
Sito ufficiale

Gli Ulytau (in kazako Ұлытау?) sono una band kazaka Pagan metal.[1] Il loro stile musicale unisce melodie di violino con parti di chitarra elettrica e di Dombra, uno strumento folk kazako di due corde.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli Ulytau sono stati fondati dal produttore Kydyrali Bolmanov nel 2001 per unire la musica occidentale con quella orientale, arricchita da arrangiamenti di musica classica di compositori come Kurmangazy Sagyrbayuly, Antonio Vivaldi, Niccolò Paganini e Johann Sebastian Bach.[2] Nella loro carriera, sono andati in tour in Germania, Inghilterra, Scozia, Polonia, USA, Turchia, Cina, Giappone e Russia.[3] La band ha vinto un Disco d'Oro per la loro canzone "Adai", che si basa sulla canzone omonima di Kurmangazy Sagyrbayuly.[4] La canzone è presente anche in una compilation di musica Centro-Asiatica.[5]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Line-up[modifica | modifica wikitesto]

Session-men[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jumyr-Kylysh (2006) (In Germania è uscito nel 2009 col titolo Two Warriors)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Music of Ulytau, su kazakhstanmediacentre.com. URL consultato il 6 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2008).
  2. ^ History of the Creation, su ulytau.kz. URL consultato il 6 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2008).
  3. ^ Ulytau, su darksage.ru, Darksage.ru (In Russian). URL consultato il 6 maggio 2008. [collegamento interrotto] (Google translation: Despite the youth, musicians have already visited with tours in Germany, England, Scotland, Poland, USA, Turkey, China, Japan and, of course, Russia.)
  4. ^ ULYTAU – Wanderer zwischen Welten Archiviato il 9 luglio 2012 in Archive.is.
  5. ^ Greenberg, Adam, The Rough Guide to the Music of Central Asia review, su allmusic.com. URL consultato il 6 maggio 2008.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN142298205 · BNF (FRcb15091657k (data) · WorldCat Identities (ENviaf-142298205
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