Uia di Mondrone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Uia di Mondrone
L'Uia di Mondrone (a destra) vista dal Ghicet di Sea.
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Torino
Altezza2 964 m s.l.m.
Prominenza239 m
Isolamento3,81 km
CatenaAlpi
Coordinate45°19′43.68″N 7°13′12″E / 45.3288°N 7.22°E45.3288; 7.22
Data prima ascensione1857
Autore/i prima ascensioneAntonio Tonini e Ambrosini
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Uia di Mondrone
Uia di Mondrone
Mappa di localizzazione: Alpi
Uia di Mondrone
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Graie
SottosezioneAlpi di Lanzo e dell'Alta Moriana
SupergruppoCatena Arnas-Ciamarella
GruppoGruppo Ciamarella-Mondrone
SottogruppoCresta del Mondrone
CodiceI/B-7.I-B.6.b

L'Uia di Mondrone (2.964 m s.l.m.[1]) è una vetta delle Alpi Graie che si trova nello spartiacque tra la val Grande di Lanzo e la val d'Ala.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'Uia di Mondrone come appare salendo per la Val d'Ala.

La montagna sovrasta il comune di Balme e, per la sua forma aguzza e slanciata, è anche chiamata il Cervino delle Valli di Lanzo.

Ai piedi della montagna a sud-ovest si trova il lago Mercurin. Sulla cima della montagna è collocato il punto geodetico trigonometrico dell'IGM denominato Uia Di Mondrone (055083)[2].

Prime ascensioni[modifica | modifica wikitesto]

La prima ascensione risale al 1857 e, come per altre cime della zona, fu opera dell'ingegnere del catasto Antonio Tonini che partendo da Balme risalì la montagna seguendo il versante Sud.

Il 24 dicembre 1874, gli alpinisti Martelli e Vaccarone, accompagnati dalla guida Tòni dìi Toùni, salendo la vetta effettuarono la prima ascensione invernale in Italia.[3]

Il 28 agosto 1884 ad opera di G. Corrà e M. Richiardi venne aperta sullo spigolo nord-nord ovest la via oggi comunemente detta "dell'Ometto".[4]

Salita alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.
Settembre 1896: due alpinisti sulla parete est (foto M.Gabinio)

La vetta può essere salita partendo dall'abitato di Molera, frazione di Balme, salendo frontalmente (sud-est) tramite la via normale o raggiungendo dapprima il Colle dell'Ometto e proseguendo per la cresta Nord dell'Ometto. In alternativa può essere salita partendo dal rifugio Città di Cirié salendo al Ghicet di Sea e poi raggiungendo la vetta lungo la cresta Ovest.

Ai piedi della montagna è presente il Bivacco Molino il quale è utilizzabile come punto d'appoggio per le vie più impegnative della parete Nord.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AA.VV., 16 Le Valli di Lanzo, in Piemonte (non compresa Torino), Guida d'Italia, Touring club italiano, 1976, p. 432. URL consultato il 18 novembre 2021.
  2. ^ Punti Geodetici, servizio dell'IGM on-line su www.igmi.org Archiviato il 5 giugno 2012 in Internet Archive. (consultato nel luglio 2015)
  3. ^ Estratto da « L'Alpinista », anno II, n. 2, febbraio 1875 pp 23-29
  4. ^ AA.VV., La Valli di Lanzo: compendio di storia alpinistica (PDF), Luca Enrico (a cura di), CAAI. URL consultato il 14 aprile 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartografia

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]