Ugo Moncada di Paternò

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Ugo Moncada Valguarnera
XIII Principe di Paternò
XII Duca di San Giovanni
XXIII Conte di Adernò, Centorbi e Biancavilla
XXIII Conte di Caltanissetta
XX Conte di Cammarata
Stemma
Stemma
In carica1920 –
1974
PredecessorePietro Moncada Starrabba
SuccessorePietro Moncada Lanza Branciforti
Nome completoUgo Gastone Corrado Maria Enrico Moncada
TrattamentoDon
Altri titoli
  • Barone della Motta Sant'Anastasia
  • Barone di Melilli
  • Barone di Grottarossa
  • Barone delle Foreste di Troina
  • Barone della Meldola
  • Barone delle onze 164 annuali sopra i caricatori del Regno
  • Barone del Grano Uno del tarì di frumento
  • Signore di Nicolosi
  • Signore di Belpasso
  • Signore di Stella d'Aragona
  • Signore di Fenicia Moncada
  • Signore di Gulfo
  • Signore di Campisotto
  • Signore di Malpertuso o Nuova Fenice
  • Signore di Graziano
  • Signore di Gallidoro
  • Signore di Deliella
  • Signore del Cugno
NascitaPalermo, 13 gennaio 1890
MorteLugano, 28 dicembre 1974 (84 anni)
DinastiaMoncada di Paternò
PadrePietro Moncada Starrabba
MadreCaterina Valguarnera Favara
ConsorteGiovanna Lanza Branciforti Florio
Figli
  • Pietro
  • Caterina
  • Francesco Rodrigo
  • Giuseppe
  • Gastone
  • Uberto
  • Ignazio
ReligioneCattolicesimo
Ugo Moncada di Paternò

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXXIX
Gruppo
parlamentare
PNF
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPNF
Professioneimprenditore

Ugo Gastone Corrado Maria Enrico Moncada, principe di Paternò (Palermo, 13 gennaio 1890Lugano, 28 dicembre 1974), è stato un nobile, politico e imprenditore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Palermo il 13 gennaio 1890 da Pietro, XII principe di Paternò e dalla nobildonna Caterina Valguarnera Favara dei principi di Niscemi, di cui era figlio secondogenito.[1] Fu XIII principe di Paternò, VIII duca di San Giovanni, XXV conte di Caltanissetta, poiché il fratello maggiore, Corrado nato nel 1888, morì infante.[2]. Suo nonno paterno fu Corrado Moncada Bajada, XI principe di Paternò, mentre suo nonno materno fu Corrado Valguarnera Tomasi, VIII principe di Niscemi, entrambi senatori del Regno d'Italia.

Moncada fece gli studi classici a Roma e successivamente studiò per tre anni all'Istituto di Scienze Politiche e Sociali a Firenze.[3] Nel 1913, entrò nel Regio Esercito col grado di sottotenente, con cui prese parte alla prima guerra mondiale.[4] Promosso al grado di tenente nel corso del conflitto[5], alla sua conclusione ottenne un'ulteriore promozione a Primo capitano di cavalleria in aspettativa per riduzione dei quadri.[6]

Morì a Lugano, in Svizzera il 28 dicembre 1974.[1]

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò la sua attività politica all'Associazione Nazionalista Italiana, per poi aderire al Partito Nazionale Fascista nel 1919.[3][6] Per il PNF, Moncada fu più volte membro del Direttorio di Palermo[3], nonché deputato alla Camera Regia nella XXIX legislatura del Regno d'Italia (1934-1939).

Attività professionale[modifica | modifica wikitesto]

Il Principe di Paternò fu un grosso imprenditore attivo nei settori agricolo e della pesca. Proprietario di pescherecci e tonnare, nel 1924, fondò assieme ad altri soci - tra cui figuravano la moglie Giovanna, le sorelle Stefania e Maria Giulia, il cognato Giuseppe Lanza Branciforte, principe di Trabia - la Società Anonima Principe di Paternò Moncada, con sede sociale a Tripoli, attiva nella produzione e commercializzazione di tonno in scatola e altre conserve ittiche, la cui materia prima veniva pescata nelle tonnare libiche di Marsa Sobratha e Marsa Sorman, nella Tripolitania italiana, e lavorata nello stabilimento di Sabrata.[7] L'impresa, di cui fu presidente, passata agli eredi dopo la sua morte, fu attiva fino agli anni settanta del XX secolo.

In Libia, il Principe di Paternò operò anche con l'Azienda Agricola Moncada, che a Sabrata disponeva di un'area di 1.900 ha, destinata alla coltivazione degli ulivi.[8]

Moncada è stato presidente del Consorzio obbligatorio per l'industria zolfifera siciliana (1927-31), presidente della sezione pesca dell'Unione Industriale della Sicilia Occidentale, consigliere della Società Anonima IMERA, della Cassa centrale di risparmio Vittorio Emanuele per le province siciliane (di cui è stato anche vicepresidente), della Società Anonima Acquedotto di Palermo (1929-34), del Comitato Centrale della Pesca, della Corporazione delle industrie estrattive, della Banca Commerciale Italiana (1950-56), e membro del Comitato delle Ricerche.[3][6][9][10][11][12][13][14][15]

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Ugo Moncada Valguarnera, XIII principe di Paternò, nel 1920 sposò la nobildonna Giovanna Lanza Branciforte dei principi di Trabia (1897-1985), figlia di Pietro, principe di Trabia, e di Giulia Florio, dalla quale ebbe sette figli:

  • Pietro, XIV principe di Paternò (1920-2001), che ha sposato Gisella Kastner e non ha lasciato discendenza;
  • Caterina (1922-1988), moglie di Oberto Carrega Bertolini, marchese Carrega Bertolini;
  • Francesco Rodrigo, XV principe di Paternò (1925-2012), sposato in prime nozze con Maria Concetta Verde, che lo ha reso padre di tre figli, ed in seconde nozze con Marion Grossniklaus. In gioventù è stato calciatore della seconda squadra del Palermo nel ruolo di mezzala[16][17];
  • Giuseppe (1927-2013), sposato in prime nozze con Maria Grazia Matarazzo, figlia del conte Luigi, da cui ha avuto una figlia, Maria Guadalupe, e in seconde nozze con Laura Salmeri;
  • Gastone (1928-1970), sposato con Maria Celeste Starrabba, figlia di Cesare, marchese di Sant'Agata, da cui ha avuto una figlia, Giulia;
  • Uberto (1931-2004), mediatore marittimo, che nel 1963 ha fondato a Milano una società a tutt'oggi attiva nella compravendita e noleggio di yacht e charter, una delle maggiori in Italia.[18] Sposato con Giacomina Dusio, ha avuto tre figlie;
  • Ignazio (1932-2012), pittore e ceramista. Sposato con Maria Gabriella di Milia, ha avuto un figlio, Ruggero.[1][19]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro Moncada Beccadelli di Bologna, principe di Paternò Francesco Rodrigo Moncada Branciforte  
 
Giovanna Beccadelli di Bologna Montaperto  
Corrado Moncada Bajada, principe di Paternò  
Giuseppina Bajada Nobile Corrado Bajada di Napoli, marchese di Napoli  
 
Anna Nobile Marchese  
Pietro Moncada Starrabba, principe di Paternò  
Francesco Paolo Starrabba Gallego, marchese di Rudinì Pietro Starrabba Virgilio, principe di Giardinelli  
 
Caterina Gallego Naselli  
Stefania Starrabba Statella  
Livia Statella Moncada Antonio Statella Naselli, principe del Cassaro  
 
Stefania Moncada Beccadelli di Bologna  
Ugo Moncada Valguarnera, principe di Paternò  
Giuseppe Valguarnera Ruffo, principe di Niscemi Corrado Valguarnera Cottone, principe di Niscemi  
 
Maria Elisabetta Ruffo Santapau della Leonessa  
Corrado Valguarnera Tomasi, principe di Niscemi  
Caterina Tomasi Wochinger Giuseppe Tomasi Colonna Romano, principe di Lampedusa  
 
Caterina Wochinger Crosio  
Caterina Valguarnera Favara  
Vincenzo Favara Cacioppo Simone Favara Nastasi  
 
Maria Cacioppo  
Maria Antonietta Favara Camminneci  
Carolina Camminneci Schreiner Giuseppe Camminneci  
 
Teresa Schreiner  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c LINEE GENERALE MONCADA DI PATERNÒ, su mariomoncadadimonforte.it. URL consultato il 24-11-2019.
  2. ^ Castile 4, su william1.co.uk. URL consultato il 25-06-2018.
  3. ^ a b c d E. Savino, La nazione operante: albo d'oro del fascismo, profili e figure, 3000 illustrazioni, Forni, 1937, p. 425.
  4. ^ Annuario ufficiale delle forze armate del Regno d'Italia, Istituto poligrafico dello Stato, 1936, p. 388.
  5. ^ GAZZETTA UFFICIALE DEL REGNO D'ITALIA del 2 ottobre 1915, n. 243, p. 5723
  6. ^ a b c Chi è?: Dizionario degli Italiani d'oggi, Cenacolo, 1940, p. 623.
  7. ^ Bollettino di informazioni economiche, Libreria dello Stato, 1924, pp. 344-345.
  8. ^ Rivista di agricoltura subtropicale e tropicale, vol. 51, Istituto Agronomico per l'Oltremare, 1957, p. 301.
  9. ^ Foglio degli annunzi legali della Provincia di Roma, n. 1, 2 gennaio 1929, p. 495.
  10. ^ Guida degli amministratori e dei sindaci delle società italiane per azioni, Macciocchi e Orlandi, 1929, p. 447.
  11. ^ Annuario delle banche e banchieri d'Italia. 1929-30, Tipografia L'Universale, 1930, p. 735.
  12. ^ La Trinacria - Annuario di Sicilia, Pravatà, 1933, p. 268.
  13. ^ Società italiane per azioni. Notizie statistiche, Associazione fra le Società italiane per azioni, 1934, p. 1677.
  14. ^ M. Aymard, G. Giarrizzo (a cura di), Storia d’Italia. Le regioni: La Sicilia, vol. 5, Einaudi, 1987, p. 424.
  15. ^ Bilanci Banca Commerciale Italiana 1950-1956 (PDF), su media.regesta.com. URL consultato il 26-06-2018.
  16. ^ F. Caruso, V. Prestigiacomo, Nel segno di Santa Rosalia, in La Gazzetta dello Sport, 4 settembre 2002. URL consultato il 24-06-2020.
  17. ^ Redazione, Se ne sono andati, in La Repubblica - Palermo, 1º agosto 2012. URL consultato il 24-06-2020.
  18. ^ A. Sbisà, Moncada di Paternò, i manager per avere yacht 'chiavi in mano', in La Repubblica, 29 maggio 2011. URL consultato il 24-06-2020.
  19. ^ V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 4, Forni, 1981, p. 642.
  20. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia - Anno LXVI, 17 ottobre 1925 N. 242
  21. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia - Anno 75, 18 settembre 1934 N. 219

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Principe di Paternò Successore
Pietro Moncada Starrabba 1920-1974 Titolo abolito per la proclamazione della repubblica
Controllo di autoritàSBN PALV026946
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