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Talled

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Talled tradizionale indossato da un ebreo che prega

Il tallèd o tallìt (in ebraico טלית?), definito anche scialle di preghiera, è un indumento rituale ebraico la cui tradizione e la cui storia risalgono ai tempi della compilazione della Torah. La pronuncia tallit è quella dell'ebraico moderno, mentre nell'uso askenazita la pronuncia è tallis.

È utilizzato dagli uomini per le preghiere mattutine, per varie cerimonie religiose e una sola volta l'anno durante la preghiera della sera (in occasione dello Yom Kippùr)

Nella sua forma più comune (talled gadol, in ebraico טלית גדול) consiste in un telo rettangolare, solitamente di lana, seta, lino o cotone, ma anche in fibra sintetica, di varie grandezze, più o meno decorato e dotato obbligatoriamente di frange ai quattro angoli e solitamente anche sui due lati più corti.

Tali frange si chiamano tzitzit o zizzit (ebr. ציצית): questa parola a volte è usata come sinonimo di talled. Le frange servono per adempiere il comandamento espresso dalla Torah: "metterai delle frange alle quattro estremità del mantello con cui ti copri" (Libro del Deuteronomio 22:12). Sono formate da quattro fili doppi, in modo da risultarne otto, uno dei quali più lungo, che si avvolge intorno agli altri; sono legate in un determinato numero di nodi, corrispondente al valore numerico delle lettere che compongono il nome di Dio o (in base ad altri usi) al valore numerico dell'espressione "Adonài Echad" ("il Signore è uno").

Origine della sua Mizvah

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Aspetto di uno zizzit (stile askenazita)

L'obbligo, o Mizvah, è espresso in Numeri 15:37-39, in un passo che è parte anche dello Shemà, sicuramente la più sentita delle preghiere ebraiche:

E Dio disse a Mosè: dì ai figli di Israele di farsi per tutte le generazioni delle frange agli angoli dei loro vestiti e nelle frange vi sia un filo di tessuto azzurro (colore Tekhelet); questo sarà per voi lo zizzit e, quando lo vedrete, ricorderete tutte le leggi divine e le osserverete, e non andrete dietro al vostro cuore ed ai vostri occhi, da cui vi fareste trascinare.

La Mizvah del Tallit è connessa alla benedizione che Dio fece per Sem quando egli coprì con un manto il padre Noè (cf. Libro della Genesi 9:18-28).

Il Tallit Qatan

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La non praticità in tempi successivi a quelli biblici dell'indossare una specie di tunica ha portato all'uso del talled Qatan, in ebraico טלית קטן, che è sostanzialmente una maglia o un vestimento usualmente indossato sotto la camicia, sempre dotata degli zizzit come da precetto divino. Il talled gadol resta comunque obbligatorio nell'uso liturgico, almeno in alcune ben definite occasioni, anche se si indossa quello piccolo qui descritto.

Regole sull'uso

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Tra gli ebrei ortodossi il talled viene indossato dai maschi (le donne sono esentate da questa Mitzvah) che hanno raggiunto la maggiore età, cioè che hanno compiuto 13 anni, età in cui l'ebreo diventa Bar mitzvah, figlio della legge, e assume l'obbligo di obbedienza ai precetti. Abitudine e buon uso è fare indossare il tallit qatan anche ai bambini per abituarli all'osservanza ed alla conoscenza delle mitzvot.

Quando indossarli

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Il Talled gadol va indossato ogni mattina durante la Tefillah di Shakhrit e nel giorno o nelle sere di alcune festività ebraiche, come ad esempio Yom Kippur; il Tallit Qatan deve essere indossato e sempre portato durante tutto il giorno (secondo alcune opinioni con l'esclusione del momento in cui si dorme o in altri momenti fisici della natura).

Il Tallit Gadol nel pomeriggio

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Quando non si riesca a compiere la Tefillah del mattino e quindi non si sia indossato il Tallit Gadol, vige anche l'obbligo di indossarlo al pomeriggio, per la Tefillah di Minchah, dicendo la relativa Benedizione a Dio.

Berakhah necessaria

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Lo stesso argomento in dettaglio: Berakhot.

Al mattino, prima indossare il Tallit Gadol, si recita sullo stesso la Benedizione relativa che esenta da quella sul Tallit Qatan, che invece deve essere recitata nel caso non si riesca a compiere la Tefillah di Shakhrit o nel caso si debba compiere una misura di cammino, la cui quantità venne stabilita dall'Halakhah, prima di indossare il primo: in questo caso si tratta di due Benedizioni differenti una dall'altra (quella per il Tallit Qatan, che non è sempre necessaria come qui spiegato, termina dicendo ...al Mizvat Tzitzit).

Come si indossa

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Si tiene sospeso il Tallit dietro, all'altezza della testa e delle spalle, senza toccarle e recitando la prima parte della Berakhah; infine appoggiandolo sulla stessa e sulle spalle lungo il corpo con le ultime due parole della benedizione.

Le differenti halakhot sul nodo dello Zizzit

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Halakhah sui fili spezzati

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Secondo la Mishnah Berurah se almeno un filo si spezza alla radice il nodo non vale, il Tallit deve essere sostituito; se un solo filo si spezza dopo l'intreccio lo Zizzit va bene; se se ne spezzano due ed uno risulta lungo almeno 4 cm va bene; se non raggiunge i 4 cm allora va bene se i due fili spezzati escono dalla stessa estremità del nodo ma non se escono da due; secondo un'opinione se ci sono 4 fili spezzati dalla stessa parte del nodo va bene, secondo altri non è utilizzabile.

Secondo i commentatori:

«... la ricompensa è middà-keneghed-middà. Adempiendo a questa Mitzvah l'ebreo dimostra la sua volontà di seguire Hashem. Pertanto egli riuscirà a dedicarsi completamente al Suo servizio, mentre altri si occupano delle proprie faccende materiali»

  • In Ghimatriah il valore numerico di Tzitzit corrisponde a 600 la cui somma con 8, gli 8 fili, e 5, i nodi, è di 613, come le 613 mitzvot.
  • Guardando le frange gli Ebrei si ricordano di Dio e dei Suoi precetti e si allontanano dal peccato.
  • Le posizioni degli Tzitzit ai quattro angoli degli indumenti indicano che ovunque un Ebreo vada è sempre devoto al servizio divino per Dio, l'Avodah.
  • Anticamente gli Ebrei potevano indossare sempre i Tefillin e, quando venne considerato meglio non farlo a Shabbat e Yom tov, Dio proclamò a Mosè che avrebbero potuto avere una Mitzvah da osservare ogni giorno, appunto indossare gli Tzitzit.
  • I quattro angoli indicano le ali degli angeli Chayyot (Bekhayè) nonché il fatto che Dio ha liberato e portato il popolo ebraico come su ali d'aquila (Rashi). Gli Ebrei che indossano gli Tzitzit infatti adempiono alla Qedushah e sembrano come angeli.

"Caino o Abele?"

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La Qabbalah insegna che chi "indossa a destra o a sinistra sarebbe [quasi] come di Caino o di Abele": a tal proposito, sempre la medesima tradizione, ha trasmesso che "Caino" nell'era messianica primeggia[1] in "un suo periodo".[non chiaro]

Lo stesso argomento in dettaglio: Patriarchi ebrei e Tohu e Tikun.

Tekhelet: un colore forse perduto?

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L'Halakhah sul filo azzurro (פתיל תכלת - pétil tekhélet) di cui si parla nel passo biblico pone diverse opinioni sulla sua origine:

  • si ritiene fosse colorato con l'estratto della conchiglia di un mollusco ormai estinto;
  • secondo un'opinione scritta si tratta del pesce Khilazon (Talmud Meghillah), un animale simile ai cetacei o ai delfini, come un piccolo "balenottero": il colore si ricava dal suo sangue; anche una fonte presso i seguaci di Nachman di Breslov afferma che in passato alcuni esponenti della tribù ebraica del popolo d'Israele di Zabulon, discendente di Giacobbe e Leah, pescavano questo pesce mentre altri pescatori lo usavano solo a fini di lucro: questo colore, simile all'indaco (indigo o violetto-azzurro), era molto costoso perché era difficile saperlo pescare (compariva in superficie solo raramente, risalendo quasi a "peso morto", come galleggiando).

Con l'arrivo dell'era messianica esso tornerà ad essere utilizzato per lo Zizzit.

I caraiti ed alcune comunità sefardite usano porre dei fili azzurri negli zizzit, ovviamente colorati in modo diverso.

Episodio tra Mosè e Core

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Lo stesso argomento in dettaglio: Shekhinah.

Con riferimento alla ribellione di Core, anche a causa dell'insistenza della moglie, viene spiegato che egli insorse affermando anche che non sarebbe stato necessario tingere e portare gli Zizzit del colore Tekhelet nel caso in cui tutta la veste fosse stata del medesimo colore: Mosè lo contrariò spiegando l'Halakhah definitiva in merito a questa Mizvah.

Colore dello scialle e suo tessuto

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Il talled è una via di mezzo tra un abito ed un oggetto rituale; il suo aspetto ha mutato nelle epoche e degli stili: presumibilmente bianco nei tempi antichi, ha assunto col tempo un aspetto, più o meno standard, di telo bianco con bande laterali in numero e larghezza variabile, di colore nero o azzurro. In tempi recenti sono stati usati altri colori e occasionalmente decorazioni più o meno informali; questa pratica non è però in uso presso le comunità ortodosse e conservative che mantengono il disegno classico. Il fondo è talvolta operato con un disegno rappresentante le tavole della legge.

Nella tradizione italiana, il talled è a volte di seta ma, visto il costo, è normalmente di lana o cotone; più di frequente con bande azzurre, sempre su fondo bianco.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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