Tre colori - Film rosso

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Tre colori - Film rosso
Irène Jacob in una scena del film
Titolo originaleTrois couleurs : Rouge
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia, Polonia, Svizzera
Anno1994
Durata99 min
Generedrammatico, sentimentale
RegiaKrzysztof Kieślowski
SoggettoKrzysztof Kieślowski, Krzysztof Piesiewicz
SceneggiaturaKrzysztof Kieślowski, Krzysztof Piesiewicz
ProduttoreMarin Karmitz
Produttore esecutivoYvon Crenn
Casa di produzioneMK2 Productions, France 3, Canal+
Distribuzione in italianoAcademy Pictures
FotografiaPiotr Sobociński
MontaggioJacques Witta
MusicheZbigniew Preisner
ScenografiaClaude Lenoir
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Tre colori - Film rosso (Trois couleurs : Rouge) è un film del 1994 diretto da Krzysztof Kieślowski.

Si tratta del terzo film della trilogia dei colori che il regista polacco ha dedicato ai tre colori della bandiera francese e, di conseguenza, al motto della rivoluzione francese, "Liberté, Égalité, Fraternité".

È considerato uno dei film migliori della storia del cinema[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Ginevra. Valentine Dussaut, una giovane modella impegnata nella preparazione di una sfilata e della campagna pubblicitaria di un chewing gum, è fidanzata con Michel, che è in Inghilterra e al telefono è sempre possessivo, geloso e sfuggente. Una sera Valentine fa conoscenza con un giudice in pensione, dopo aver investito casualmente il suo cane ed essere risalita a lui dalla targhetta dell'animale. L'uomo si mostra scostante e poco interessato alle sorti dell'animale ferito.

Valentine scopre dai giornali che suo fratello è coinvolto in una vicenda di droga. Dopo aver ricevuto una misteriosa somma di denaro, la donna torna quindi a casa del giudice che le dice che i soldi sono per coprire le spese veterinarie del cane. Scopre anche che l'uomo, apparentemente chiuso nella sua solitudine, rivolge la sua attenzione ai suoi vicini di casa "spiandoli", intercettando le loro conversazioni telefoniche. Fra le varie telefonate che Valentine sente ce n'è una fra Auguste (che è un vicino di casa di Valentine, che ha sfiorato molte volte) e Karin, una coppia che sembra molto innamorata.

Poco tempo dopo, Auguste supera l'esame per diventare giudice. Non molto dopo però Karin smette di rispondere alle sue telefonate e osservandola dalla finestra lui la vede avere un rapporto sessuale con un altro uomo.

Valentine decide di andare a trovare Michel in Inghilterra e su suggerimento del giudice decide di andare in traghetto.

Finalmente il giudice - che nel frattempo si è autodenunciato per la propria attività di spionaggio telefonico - racconta a Valentine, con cui sta nascendo un rapporto di affetto, qualcosa della sua vita. Anche a lui era successo, come ad Auguste, di essere tradito dalla donna che amava, e di scoprirlo nello stesso modo umiliante. Dopo quella donna non aveva più amato nessuno. Come giudice aveva in seguito avuto la possibilità di giudicare e condannare l'amante della sua fidanzata, decidendo della sua sorte.

Valentine parte per l'Inghilterra. A differenza di quanto previsto, tuttavia, il tempo è pessimo. Il giorno dopo la sua partenza il giudice, leggendo il giornale, scopre che c'è stata una tempesta e la nave è affondata. Solo sette persone si sono salvate: Julie Vignon, moglie di un celebre compositore francese recentemente scomparso; Stephan Killian, barman sulla nave; Karol Karol, imprenditore polacco; Dominique Vidal, cittadina francese; Olivier Benoit; Auguste Bruner, giudice svizzero e Valentine.

La tragedia darà molto probabilmente la possibilità di conoscersi a Valentine e Auguste, come lascia presagire lo sguardo che si scambiano sotto l'occhio delle telecamere televisive. Il volto di Valentine, bagnata dalla pioggia e sferzata dal vento, si identifica nell'immagine del cartellone pubblicitario per cui ha posato.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Riguardo al disastro navale, le immagini che si vedono nel film sono spezzoni di una catastrofe realmente accaduta nel 1987.[2]

I protagonisti di Tre colori - Film blu (Juliette Binoche e Benoît Régent) e di Tre colori - Film bianco (Julie Delpy e Zbigniew Zamachowski) compaiono tra i superstiti del disastro navale nel finale del film.

Premi e controversie[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.metacritic.com/browse/movies/score/metascore/all/filtered
  2. ^ a b Tre colori - Film rosso (1994) - Quiz - IMDb. URL consultato il 14 febbraio 2024.
  3. ^ Harvey Weinstein, "In Memoriam - Krzysztof Kieslowski: To Smoke and Drink in L.A." Première, June 1996.
  4. ^ a b c Tre Colori: Film Rosso, DVD della BIM, intervista a Martin Karmitz

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • K.Kieslowski e K.Piesiewicz, Tre colori - Blu, Bianco e Rosso, Trad. di M.Fabbri. Bompiani, 1994, Milano. (sceneggiatura dei film e intervista agli autori)

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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