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Trattato di normalizzazione dei rapporti tra Corea del Sud e Giappone

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Trattato di normalizzazione dei rapporti tra Corea del Sud e Giappone
Tipotrattato bilaterale
Contestonormalizzazione dei rapporti tra i due paesi
Firma22 giugno 1965
LuogoTokyo, Giappone
FirmatariGiappone (bandiera) Giappone
Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud
Linguecoreano, giapponese, inglese
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Il Trattato di normalizzazione dei rapporti tra Corea del Sud e Giappone (in giapponese: 日韓基本条約 (Nikkan Kihon Jōyaku)?); (in coreano: 한일기본조약?, Hanil Gibon Joyak)LR; fu un accordo siglato il 22 giugno 1965, tra lo Stato nipponico e quello sudcoreano. Questo trattato permise la ripresa dei rapporti diplomatici tra i due Stati dell'Estremo oriente, le cui relazioni bilaterali in seguito al termine della seconda guerra mondiale risultavano ormai compromesse. Questo perché le istituzioni di Seul non avevamo mai accettato l'occupazione giapponese della Penisola coreana.[1]

Per molto tempo i giapponesi tentarono di occupare la Corea, soprattutto durante la (Guerra Imjin) del XVI secolo. La missione di conquista riuscì nel 1910 con la ratifica del Trattato di annessione nippo-coreano. Il dominio giapponese fu caratterizzato da un'aspra repressione nei confronti del popolo coreano e della sua cultura. Particolare scandalo destarono la deportazione di lavoratori coreani in Giappone, e la questione relativa allo sfruttamento delle donne di conforto[2] da parte dei soldati dell'esercito giapponese. Tutto ciò portò i coreani a sviluppare un duro sentimento antigiapponese[3], il quale ancora oggi è molto sentito e condiviso sia dai sudcoreani che dai cittadini della Corea del Nord.[4]

I termini dell'accordo

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Il trattato stabilì che il Giappone dovesse risarcire la Corea del Sud: erogando la cifra di 300 milioni di dollari in sovvenzioni a fondo perduto e prestiti a basso tasso di interesse per 200 milioni di dollari. Inoltre nell'accordo si afferma che le dispute tra le due parti contraenti, esplicate nell'articolo IV (a) del Trattato di San Francisco (1951) sono da considerarsi definitivamente risolte.[5]

Voci correlate

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