Trattati Numerati

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Trattati Numerati
Mappa dei Trattati Numerati del Canada. I confini sono approssimativi.
ContestoTrattati per trasferire grandi distese di terra dalle Prime Nazioni alla Corona del Canada in cambio di diverse promesse esposte nel trattato
Firma1871-1921
Condizionisistemazione definitiva delle frontiere tra Italia e Jugoslavia
Firmatari originaliPrincipali rappresentanti della Corona britannica: Adams George Archibald, Alexander Morris, David Laird, Duncan Campbell Scott, Wemyss Mackenzie Simpson, S.J. Dawson, William J. Christie, James McKay, James MacLeod, James Hamilton Ross, J.A.J. McKenna, Samuel Stewart, Daniel G. MacMartin, Henry Anthony Conroy,
Principali rappresentanti dei gruppi delle Prime Nazioni: Crowfoot (Nazione Piedi Neri), Big Bear (Nazione Cree), Capo Powassin (Nazione Ojibwe), Capo Keenooshayoo (Prime Nazioni)
Lingueinglese
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I Trattati Numerati (in inglese: Numbered Treaties) (o Trattati post-confederazione) sono una serie di undici trattati firmati tra i Popoli aborigeni del Canada (o Prime Nazioni) e il monarca regnante del Canada (Vittoria, Edoardo VII o Giorgio V) dal 1871 al 1921.[1] Questi accordi furono creati per consentire al governo canadese di proseguire l'insediamento e l'estrazione di risorse nelle regioni interessate, che comprendono gli odierni Alberta, Columbia Britannica, Manitoba, Ontario, Saskatchewan e Territori del Nord-Ovest. Questi trattati fornivano al Dominion del Canada grandi distese di terra in cambio di promesse fatte al popolo aborigeno dell'area. Questi termini dipendevano dai singoli negoziati e quindi i termini specifici differivano per ciascun trattato.

Questi trattati giunsero in due ondate - i numeri da 1 a 7 del 1871 al 1877 e i numeri da 8 a 11 dal 1899 al 1921. Nella prima ondata di trattati abbiamo un volo chiave per far avanzare l'inserimento europeo in tutte le regioni delle Praterie come pure nello sviluppo della Canadian Pacific Railway. Nella seconda ondata, lo sfruttamento delle risorse naturali e la principale motivazione dei funzionari del governo.

Oggi, questi accordi sono confermati dal governo del Canada, amministrati dalla Legge sugli aborigeni canadesi, e vigilati dal Ministero per gli affari aborigeni e lo sviluppo settentrionale. Tuttavia i trattati numerati sono criticati e sono una questione essenziale all'interno della lotta per i diritti delle Prime Nazioni. La Legge costituzionale del 1982 diede tutela alle Prime Nazioni e ai diritti dei trattati in base alla Sezione 35. Essa afferma: "I diritti degli Aborigeni e dei trattati sono con il presente atto riconosciuti e affermati".[2] Questa locuzione tuttavia non fu mai completamente definita. Come risultato, le Prime Nazioni devono attestare i loro diritti in tribunale come nel processo in R v. Sparrow.

Attraverso oltre un secolo di interazioni le Prime Nazioni considerano i Trattati Numerati come sacri. Come espressione di questa alleanza, le Prime Nazioni in Canada e i membri del governo federale si incontrano regolarmente per celebrare anniversari fondamentali, scambiarsi doni cerimoniali e simbolici e discutere questioni legate ai trattati. Le Giornate dei Trattati sono celebrati in Nuova Scozia, Saskatchewan, Alberta e Manitoba.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Numbered Treaty Overview, su Canadiana.org (ex Canadian Institute for Historical Microreproductions), Canada in the Making. URL consultato il 16 novembre 2009.
    «I Trattati Numerati - chiamati anche Trattati per la cessione delle terre o Trattati post-confederazione - furono firmati tra il 1871 e il 1921, e concessero al governo federale grandi distese di terra in tutte le Praterie, il Nord canadese e l'Ontario nordoccidentale per l'insediamento dei bianchi e l'uso industriale. In cambio della terra, il Canada promise di dare ai popoli aborigeni vari articoli: contanti, coperte, utensili, forniture agricole, e cia dicendo. L'impatto di questi trattati si può sentire ancora nei tempi moderni.»
  2. ^ PART II: RIGHTS OF THE ABORIGINAL PEOPLES OF CANADA, su Justice Laws Website, Government of Canada, 9 marzo 2015. URL consultato il 10 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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