Tranvia Como-Fino-Saronno
Tranvia Como-Fino-Saronno | |
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Locomotiva 12 - Ceresio | |
Inizio | Como |
Fine | Saronno |
Inaugurazione | 1880-81 |
Chiusura | 1898 (divenuta ferrovia) |
Gestore | FNM (1888-1898) |
Vecchi gestori | STCFSFS (1880-1881) SFT (1881-1888) |
Lunghezza | 23,8 km |
Tipo | tranvia interurbana |
Scartamento | 1.445 mm |
Trasporto pubblico | |
La tranvia Como-Fino-Saronno era una linea tranviaria interurbana, esercitata a vapore, che collegava la città di Como con Saronno.
La tranvia rimase in esercizio dal 1880 al 1898, venendo poi trasformata nella ferrovia Saronno-Como.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Su richiesta avanzata nel 1879 dai signori Felice Rodriguez, Giulio Zerbi, Giacinto Lazzaroni e Angelo Minoretti, la concessione per la costruzione e l'esercizio di una tranvia tra Saronno e Como passante per Fino Mornasco fu accordata lo stesso anno alla Società Anonima del Tramway Como-Fino-Saronno e Fino-San Pietro Martire, costituita appositamente. Il relativo progetto venne approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici il giorno 15 novembre[1].
Autorizzato l'esercizio con trazione a vapore con decreto del 29 agosto 1880, la linea fu attivata il successivo 8 ottobre da Saronno a Camerlata; il 4 aprile 1881 fu la volta del tratto da Camerlata a Como[1].
Dopo alcuni mesi, la società cedette l'esercizio alla Società Ferrovie del Ticino (SFT), che già gestiva una vasta rete ferro-tranviaria; ma già nel 1888 la SFT cedette la linea alle Ferrovie Nord Milano (FNM).
Poiché la tratta finale della tranvia correva parallela alla ferrovia Como-Varese-Laveno, anch'essa delle FNM, la società decise di sopprimere tale sezione, e di trasformare in ferrovia il tratto da Fino a Saronno, raccordandolo a Grandate alla linea ferroviaria suddetta.
Facendo seguito alla relativa convenzione ratificata con Regio decreto n. 1592 del 6 dicembre 1896 e in esecuzione dell'ordine di servizio n. 7 del 31 luglio 1898, il 1º agosto di tale anno la tranvia fu formalmente trasformata in ferrovia[2].
Successivamente vennero attivate alcune varianti di tracciato per rendere il traffico ferroviario indipendente da quello stradale.
Parte del percorso, fra Como porta Torre e Camerlata, venne in seguito ricalcato dai binari della rete tranviaria di Como.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Pur classificata come tranvia, la linea possedeva caratteristiche spiccatamente ferroviarie, con 14,6 km sul totale di 23,8 costruiti in sede propria. Gli stessi rotabili impiegati disponevano di organi di trazione e repulsione di tipo ferroviario in luogo del solo respingente centrale tranviario[1].
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Percorso | ||||||||
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0,0 | Como | ||||||
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Camerlata | |||||||
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Grandate | |||||||
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Portichetto | |||||||
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Fino Mornasco | |||||||
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Vertemate | |||||||
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Cadorago | |||||||
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torrente Lura | |||||||
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Caslino al Piano | |||||||
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Lomazzo | |||||||
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Rovellasca | |||||||
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Rovello | |||||||
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23,8 | Saronno | ||||||
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linea FNM per Milano |
La linea partiva dalla stazione della ferrovia per Milano. Uscita da Saronno la tranvia impegnava la provinciale per Fino Mornasco attraversando Rovello Porro, Manera, Lomazzo e Caslino al Piano. Sul tratto tra Fino Mornasco e Camerlata veniva attraversata Grandate; entrata a Como, la linea terminava presso la porta di Sant'Agostino, situata nel futuro lungo Lario Trento[3].
Se il tratto iniziale in sede propria fra Saronno e Fino ricalcava pressoché per intero quello della successiva ferrovia, la successiva discesa verso Como impegnava dapprima la sede della futura strada statale 35 dei Giovi e in seguito la ripida strada detta Napoleona, caratterizzata da pendenze che raggiungevano il 53 per mille[1]. La velocità massima ammessa era di 40 km/h; il raggio di curva minimo era di 200 metri in piena linea, valore che si riduceva a 85 metri a Como[3]. Oltre ai capolinea esistevano dieci tra stazioni e fermate: solo a Camerlata, Grandate e Cadorago erano possibili incroci[4].
Materiale rotabile
[modifica | modifica wikitesto]Sulla tranvia prestarono servizio sette locomotive a vapore bidirezionali di tipo tranviario, realizzate tra il 1880 e il 1881 dalla Maschinenfabrik Emil Kessler di Esslingen[5]. I rotabili comprendevano anche venticinque carrozze a due assi, quattro pianali, quattro carri chiusi e due bagagliai[6].
Materiale motore - prospetto di sintesi[7]
[modifica | modifica wikitesto]Unità | Anno di costruzione | Costruttore | N. costruzione | Rodiggio | Note |
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1 - Como | 1880 | Kessler | 1784 | C | Ceduta alla TVPVV, quindi alla tranvia Monza-Trezzo-Bergamo[8] |
2 - Saronno | 1880 | Kessler | 1785 | C | |
3 - Camerlata | 1880 | Kessler | 1786 | C | |
4 - Lomazzo | 1880 | Kessler | 1787 | C | |
5 - Rovellasca | 1880 | Kessler | 1810 | C | Risultava ancora esistente nel 1963[8] |
11 - Lario | 1881 | Kessler | 1836 | C | |
12 - Ceresio | 1881 | Kessler | 1837 | C |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 40.
- ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 41.
- ^ a b G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 53.
- ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 54.
- ^ Cornolò, Cento anni..., p. 43
- ^ G. Cornolò, Fuori porta in tram, op. cit., p. 72.
- ^ Cornolò, Cento anni..., p. 51
- ^ a b Cornolò, Cento anni..., p. 56
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Minoretti, Memorie originali : relazione sulla tramvia Como-Fino-Saronno, in Il Politecnico - Giornale dell'ingegnere architetto civile ed industriale, Volume 14, Fascicolo 1-2, Milano, Tipog. e Litog. degli Ingegneri, febbraio 1882.
- Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980, pp. 40–41.
- Giovanni Cornolò, Cento anni di storia... delle Ferrovie Nord Milano, Globo edizioni, Trento, 1979.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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