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Similoro

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Legge, et ordini sopra la materia delli ori, et arienti falsi, Firenze, 1580

Il similoro, noto anche come oro falso o oro placcato, non è un materiale specifico con una composizione universale, ma piuttosto un termine generico che descrive una vasta gamma di leghe metalliche o rivestimenti metallici utilizzati per imitare l’aspetto dell’oro. Questo materiale è stato ideato per offrire un’alternativa economica all’oro puro, soprattutto per gioielli, ornamenti e oggetti decorativi.


Origini e storia del similoro

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L’idea di creare un materiale che imitasse l’oro risale a tempi antichissimi. Già nell’antichità, civiltà come gli Egizi, i Romani e i Greci utilizzavano tecniche di doratura per rivestire oggetti meno preziosi con uno strato sottile d’oro. Tuttavia, il concetto di "similoro" come lega vera e propria nasce in epoche più recenti, con lo sviluppo delle scienze metallurgiche.

Il similoro, come lo conosciamo oggi, cominciò a svilupparsi nel XVIII e XIX secolo, quando la crescente domanda di gioielli economici spinse gli artigiani a cercare alternative all’oro puro. La vera svolta si ebbe nel XIX secolo con l’invenzione del metallo placcato e di leghe che simulavano l’aspetto dorato. Tra i principali innovatori di queste tecnologie troviamo Georges-Frédéric Strass, un gioielliere del XVIII secolo, che sviluppò materiali per imitare i diamanti e introdusse tecniche per migliorare le finiture dorate.


Composizione del similoro

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La composizione delle leghe similoro varia notevolmente a seconda del periodo storico, delle tecnologie disponibili e delle applicazioni specifiche. Di solito, il similoro non contiene oro vero, ma è composto da metalli più comuni, tra cui:

  • Rame: spesso il componente principale, dona alla lega una base rossastra che ricorda l’oro.
  • Zinco: aggiunto per regolare il colore e migliorare la malleabilità.
  • Nichel: utilizzato in alcune leghe per conferire resistenza e una tonalità più brillante.
  • Ottone: una combinazione di rame e zinco, è uno dei materiali più comuni utilizzati come similoro.
  • Altri metalli: in alcune varianti, si aggiungono stagno o piombo per migliorare la lavorabilità.

Esistono anche materiali placcati, in cui uno strato sottile di oro o una vernice dorata viene applicato a un nucleo metallico (spesso rame o ottone) per conferire un aspetto dorato.


Invenzione e sviluppo del similoro moderno

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Non esiste un inventore specifico del "similoro" in senso moderno, poiché si tratta di un’evoluzione graduale derivante da secoli di innovazioni metallurgiche. Tuttavia, possiamo identificare alcune pietre miliari:

  1. XVIII secolo: si diffonde la pratica di placcare metalli comuni con oro, grazie a tecniche come la doratura a foglia e il rivestimento galvanico.
  2. 1818: il gioielliere britannico Henry Bessemer sviluppa un processo per placcare metalli con uno strato uniforme di oro, aprendo la strada alla produzione di gioielli economici ma raffinati.
  3. 1837: in Francia, il metallurgista Pierre-Bernard Mouchon perfeziona leghe a base di rame e zinco che imitano il colore dell’oro, contribuendo alla diffusione del similoro.
  4. 1840-1850: con l’invenzione dell’elettroplaccatura, si perfezionano tecniche per rivestire oggetti in metallo comune con un sottile strato dorato, rendendo il similoro più accessibile e resistente.

Caratteristiche del similoro

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  • Aspetto: il colore e la brillantezza del similoro variano a seconda della composizione e delle tecniche di lavorazione. Può avere una tonalità giallo oro brillante o più opaca.
  • Durata: rispetto all’oro vero, il similoro è meno resistente alla corrosione e all’usura. Col tempo, può ossidarsi, scolorirsi o sviluppare una patina scura.
  • Costo: una delle principali ragioni per cui il similoro è così diffuso è il suo basso costo rispetto all’oro puro.
  • Lavorabilità: grazie alla sua composizione malleabile, il similoro è facile da modellare in forme decorative.

Utilizzi del similoro

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Il similoro è stato storicamente utilizzato per:

  • Gioielleria economica: collane, anelli, orecchini e bracciali.
  • Accessori moda: fibbie, bottoni e ornamenti.
  • Oggetti decorativi: cornici, candelabri e statuette.
  • Monete commemorative: in alcune emissioni, si utilizza il similoro per imitare l’oro vero.

Il similoro oggi

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Oggi il similoro continua a essere utilizzato, ma con standard qualitativi più elevati grazie ai progressi della metallurgia e delle tecniche di placcatura. Con la crescente sensibilità ambientale, si stanno sviluppando leghe e rivestimenti più sostenibili per sostituire materiali tossici come il nichel. Inoltre, l’uso del similoro è spesso associato alla moda sostenibile, poiché permette di creare gioielli e accessori accessibili senza l’impiego di risorse costose o rare come l’oro.

In sintesi, il similoro rappresenta una soluzione economica e versatile che ha accompagnato l’uomo per secoli, evolvendosi insieme alle tecnologie e alle esigenze del mercato.

Voci correlate

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