Cimitero di guerra

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Il sacrario di Redipuglia
Il sacrario militare di Asiago
Il sacrario militare del monte Grappa
Il sacrario militare di Passo Resia danneggiato dall'attentato terroristico del 10 ottobre 1982

Un cimitero di guerra è un luogo dove sono riunite e seppellite le salme di soldati caduti nel corso di battaglie e di attività militari in particolari zone di combattimento.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

I cimiteri di guerra si possono classificare come segue, in funzione delle diverse situazioni e necessità che ne rendono necessaria la creazione:

  • cimiteri di guerra temporanei, nei quali vengono sepolti militari caduti nel corso di una battaglia in attesa poi di essere riportati in Patria al termine delle ostilità. Ne è un esempio il cimitero di guerra di Nettuno, creato come cimitero temporaneo di guerra per i caduti alleati della campagna di Sicilia, Salerno, Anzio e Roma.[1]
  • cimiteri per prigionieri di guerra, deceduti in cattività sotto la tutela di Potenze nemiche. Per la Convenzione di Ginevra ratificata in Italia con legge 27 ottobre 1951, n. 1739, ogni prigioniero deceduto in cattività ha il diritto a una sepoltura individuale onorevole e si ordina che le sepolture siano rispettate, convenientemente tenute e segnate in modo da poter sempre essere ritrovate. Sempre secondo la medesima Convenzione di Ginevra «affinché le tombe possano sempre essere rintracciate, tutte le indicazioni relative ai prigionieri di guerra inumati nei cimiteri o altrove saranno trasmesse alla Potenza dalla quale dipendono questi prigionieri di guerra. Incomberà alla Potenza che controlla il territorio, sempreché partecipi alla Convenzione, di prender cura di queste tombe e di registrare ogni trasferimento ulteriore delle salme. Queste disposizioni si applicano anche alle ceneri che saranno conservate dal Servizio delle tombe fino a che il paese d’origine comunichi le disposizioni definitive che desidera prendere al riguardo.»[2]
  • cimiteri di guerra definitivi, nei quali riposano ordinatamente i militari caduti sui campi di battaglia e raccolti durante il periodo di guerra. Ne sono esempi i cimiteri di guerra italiani nei territori della ex Jugoslavia, nei territori tedeschi o francesi come il cimitero militare italiano di Bligny, i cimiteri alleati sul territorio italiano; ossari, cripte e sacrari dei Caduti; i cimiteri austriaci della Grande guerra ora in territorio italiano. Si aggiungono i cimiteri di guerra creati nel territorio degli Stati belligeranti e che raccolgono le salme dei militari di quello stesso Stato morti in guerra. Ne sono esempi i numerosi cimiteri di guerra tuttora preservati nelle zone di guerra della Prima guerra mondiale.[3]
  • sacrari militari di particolare importanza, eretti in onore dei caduti della Patria e che raccolgono i resti di militari raccolti e inumati alla fine delle ostilità; ne sono un esempio il sacrario militare di Redipuglia, aperto nel 1938 per accogliervi i resti di oltre 100 000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale.

Sacrari[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni sacrari dei caduti vengono allestiti all'interno di chiese o di monumenti appositi, altri invece sono dei veri e propri cimiteri.

Sacrari dei Caduti in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Sant'Antonio Vecchio, a Forlì
Altri

Ossari monumentali in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono a questa categoria:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare Alberto Loverre, L'architettura necessaria/Culto del caduto ed estetica della politica, in Un tema del moderno: i sacrari della Grande Guerra, in "Parametro" XXVII, 1996, p. 18-32
  • Major and Mrs Holt's battlefield guide to the Ypres Salient ISBN 0-85052-551-9
  • SI 2008/950 The Protection of Military Remains Act 1986 Order no 2008/950

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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