Tomba dei giganti
Le tombe dei giganti (tumbas de sos gigantes) sono monumenti funerari costituiti da sepolture collettive appartenenti alla età nuragica e presenti in tutta la Sardegna.
Come i nuraghi, queste particolari costruzioni megalitiche non hanno nessuna equivalenza nell'Europa continentale e sono costruiti con una particolare forma a pianta rettangolare absidata, edificati mediante lastre di pietra di grandi dimensioni conficcate nella terra.
Struttura
Questi particolari sepolcri consistono essenzialmente in una camera funeraria lunga dai 20 ai 30 metri e alta da 2 a 3 metri. In origine l'intera struttura veniva ricoperta da un tumulo somigliante più o meno ad una barca rovesciata. La parte frontale della struttura è delimitata da una sorta di semicerchio, quasi a simboleggiare le corna di un toro, e nelle tombe più antiche, al centro del semicerchio è posizionata una stele alta molte volte fino a 4 metri, finemente scolpita e fornita di una piccola apertura alla base che - si suppone - veniva chiusa da un masso, e tramite la quale si accedeva alla tomba. In quella età pensavano che il toro e la madre natura si accoppiassero per poi dare vita ai defunti nell'aldilà. Nelle vicinanze dell'ingresso veniva eretto un betilo (o betile) a simboleggiare - si pensa - gli dei o gli antenati che vegliavano sui morti.
Evoluzione
Nel corso dei secoli la Tomba dei Giganti mantenne inalterata la pianta a protome taurina o a nave capovolta, ma per la sua costruzione furono progressivamente applicate le tecniche architettoniche impiegate nello sviluppo di pozzi sacri e nuraghi. Il primo tipo di tomba dei giganti è il cosiddetto tipo dolmenico dotato della tipica stele centinata raramente monolitica e più sovente bilitica. Successiva a questa tipologia è il tipo a filari con esedra non più caratterizzata dalla presenza della stele e delle ali dell'esedra con massi conficcati a coltello, ma di una muratura a filari orizzontali; in questo caso i massi sono lievemente squadrati. La successiva evoluzione consiste nella applicazione della isodomia rilevata già in vari nuraghi e pozzi sacri. A questa tipologia appartengono due sottotipi: la tomba con portello centrale architravato e la tomba con portello ricavato in una lastra trapezoidale.[1]
Funzione
I membri della tribù, del clan o del villaggio, venivano a rendere omaggio ai morti della comunità, senza distinzione di rango, senza particolari privilegi e senza apportare offerte di valore. Erano infatti degli ossari nei quali depositare le spoglie dei defunti una volta che queste erano divenute degli scheletri. Molto probabilmente venivano scarnificate prima della sepoltura (sono stati rinvenute tracce di questa pratica sulle ossa), e venivano seppellite quando raggiungevano un numero consistente. I culti legati alle tombe di giganti sono da collegarsi al dio Toro e alla dea Madre e, secondo alcune ipotesi[2], la forma della costruzione richiama sia ad una testa bovina sia ad una partoriente (la morte era infatti legata alla nascita secondo il principio della rinascita)[3]. I sepolcri e le necropoli divennero - nel tempo - sempre più grandi e solo successivamente la tradizione popolare sarda le ha definite domu 'e s'orcu ossia Casa dell'orco, poiché si pensava che il grosso quantitativo di ossa rinvenute al loro interno fossero i resti dei banchetti di un gigante. Il nome è stato poi italianizzato.
Tombe di giganti
Si possono trovare in tutta la Sardegna e attualmente quelle conosciute sono 321. Di particolare interesse sono quelle di Capichera, Li Lolghi e Coddu Vecchju, nei pressi di Arzachena, quelle di Madau, vicino Fonni, quelle di Tamuli, con i betili mammellati, nei pressi di Macomer.
Le principali tombe di giganti sono:
- Tomba dei giganti di Biristeddi, a Dorgali
- Tomba dei giganti di Badu Campana, a Cuglieri
- Tomba dei giganti di Su Mont'e s'Abe, a Olbia
- Tomba dei giganti di Sa Dom'è S'Orcu, a Dolianova
- Tomba dei giganti di Aiodda, a Nurallao
- Tomba dei giganti di Li Lolghi, ad Arzachena
- Tomba dei giganti di Imbertighe, a Borore
- Tombe dei giganti di Goronna, a Paulilatino
- Tomba dei giganti di Sas Presones, a Cuglieri
- Tomba dei giganti di Muraguada, a Bauladu
- Tomba dei giganti di Osono, a Triei
- Tomba dei giganti di Oridda, a Sennori
- Tomba dei giganti di Brunku Espis, a Arbus
- Tomba dei giganti di San Cosimo, a Gonnosfanadiga
- Tombe dei giganti di di Madau, a Fonni
- Tomba dei giganti di Bidistili, a Fonni
- Tomba dei giganti di Sa Ena 'e Thomes, a Dorgali
- Tomba dei giganti di Bainzu, a Borore
- Tomba dei giganti di Sa Farch´e S´Artare a Seneghe
- Tomba dei giganti di Oratanda, a Cuglieri
- Tomba dei giganti di Bau e Tuvulu, a Ulassai
- Tomba dei giganti di Pascaredda, a Calangianus
- Tomba dei giganti di Sa Perda 'e S'Altare, a Birori.
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Dorgali, Tomba dei Giganti di sa Ena 'e Thomes'
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Olbia, Tomba dei giganti di Su mont'è s'Abe
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Quartucciu, Sa Domo 'e s'Orcu
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Dorgali, Sa Ena 'e Thomes
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Lanusei, Tomba dei giganti
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Tomba dei giganti di Sinnai
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Arzachena, Coddu Vecchju
Note
- ^ Caterina Bitichesu, Le tombe di Giganti (PDF), su iloisedilo.org. URL consultato il 14-11-2009.
- ^ Montalbano
- ^ Le tombe di Giganti, su interware.it. URL consultato il 14-11-2009.
Bibliografia
- Caterina Bittichesu, Le Tombe dei giganti (PDF).
Voci correlate
Altri progetti
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