Santi Giovanni e Paolo (titolo cardinalizio)

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Santi Giovanni e Paolo
Titolo presbiterale
Stemma di Jozef De Kesel
Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
TitolareJozef De Kesel
IstituzioneV secolo
associato ai santi Giovanni e Paolo sotto papa Innocenzo I
Dati dall'Annuario pontificio

Santi Giovanni e Paolo (in latino: Titulus Sanctorum Ioannis et Pauli), conosciuto anticamente anche come Pammachus[1] o Byzantis[2], è un titolo cardinalizio istituito verso la fine del V secolo. Secondo il catalogo di Pietro Mallio, stilato sotto il pontificato di papa Alessandro III, il titolo era collegato alla basilica di San Lorenzo fuori le mura ed i suoi sacerdoti vi celebravano messa a turno. Il titolo insiste sulla basilica dei Santi Giovanni e Paolo.

Dal 19 novembre 2016 il titolare è il cardinale Jozef De Kesel, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles.

Titolari[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di titolo vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fu conosciuto anche col nome di Pammachii Sanctorum Johannis et Pauli dal nome di due sacerdoti che ne furono titolari durante il pontificato di papa Innocenzo I.
  2. ^ Bizante era un amico di san Girolamo, padre di san Pammachio e figlioccio di santa Paola.
  3. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, vol. I, Roma 1999, pp. 934-936.
  4. ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 1069-1070.
  5. ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, pp. 555-556.
  6. ^ Pietri, Prosopographie de l'Italie chrétienne, vol. I, p. 1121.
  7. ^ Gregorio è documentato tra i partecipanti del concilio romano del 721.
  8. ^ Giorgio figura tra i partecipanti del concilio romano del 745. Monumenta Germaniae Historica, Concilia aevi Karolini (742-842), prima parte (742-817), a cura di Albert Werminghoff, Hannover e Lipsia 1906, pp. 38, 40, 42, 44.
  9. ^ a b Romano e Giorgio presero parte al concilio romano dell'853. Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 843-859, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover 1984, p. 338.
  10. ^ Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 860-874, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover 1998, p. 350.
  11. ^ Questo presbitero è documentato in una sola occasione, durante il concilio celebrato a Roma tra novembre e dicembre 963 (Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien Deutschlands und Reichsitaliens 916-1001 Archiviato l'8 marzo 2018 in Internet Archive., seconda parte (962–1001), a cura di Ernst-Dieter Hehl, Hannover 2007, p. 232,11. Alcuni autori lo attribuiscono anche al concilio romano di febbraio 964, ma il suo nome è assente negli atti di quel concilio. Id., pp. 245-246.
  12. ^ Sottoscrisse nel 980 una bolla pontificia a favore del monastero di San Ruffillo di Forlimpopoli. Ferdinando Ughelli, Italia sacra, seconda edizione, vol. II, 1717, col. 599.

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