Tito Beltrán

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Ernesto Aguilar Beltrán, meglio conosciuto come Tito Beltrán, (Punta Arenas, 1º luglio 1965), è un tenore cileno-svedese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 2008 una corte d'appello in Svezia condannò Beltrán a 2,5 anni di carcere per stupro e molestie sessuali su un minore.[1] Beltrán è stato scarcerato in Svezia il 25 febbraio 2010 e ha scontato il resto della pena sotto sorveglianza elettronica a casa.[2]

Terminata la pena tornò in Cile dove realizzò alcune esibizioni pubbliche, partecipando anche a numerosi eventi pubblici e festival. Alla fine del 2010, è stato assegnato come uno dei giudici per la prima serie dell'X Factor cileno.[3][4]

Carriera musicale[modifica | modifica wikitesto]

Beltrán è nato a Punta Arenas, Cile, ma si trasferì in Svezia nel 1986. Ha studiato canto con Otto Kern e Robin Stapleton all'Accademia di musica dell'Università di Göteborg, studiando da tenore specializzato nella tradizione operistica italiana. Si è esibito in vari teatri d'opera in tutto il mondo e anche in diverse scene e spettacoli televisivi in Svezia. Nel 2007 si è esibito alla Royal svOpera di Stoccolma, dove prese parte alle opere La traviata e Tosca. Ha anche suonato musica popolare, tra gli altri, con Robert Wells all'annuale Rhapsody in Rock con record di presenze svedesi di 43 000 persone a Ullevi in uno spettacolo dell'8 agosto 2003. Ha sottoscrito un contratto con la Silva Screen Records.

Problemi legali[modifica | modifica wikitesto]

In un caso giudiziario del 2004 Beltrán è stato condannato come soggetto socialmente pericoloso per aver guidato la sua auto con il suo vicino sul cofano.[5]

Nel febbraio 2008 Beltrán è stato condannato a due anni di reclusione per lo stupro della governante diciottenne dell'attrice Maria Lundqvist mentre era in tournée in Svezia nel 1999.[6][7] Lo stupro era avvenuto alla locanda Nötesjö Wärdshus subito dopo un concerto in un tour spettacolare di Rhapsody in Rock. Durante il processo, quando l'ex amico di Beltrán, Robert Wells, rese la sua testimonianza, Beltrán collassò e dovette essere portato in ospedale in ambulanza.[8][9] Nell'ottobre 2008 una corte d'appello svedese dichiarò Beltrán colpevole di stupro. È stato anche riconosciuto colpevole in un altro caso, uno di abuso sessuale di un bambino e di interferenza in una questione giudiziaria, dove era stato assolto da un tribunale distrettuale.[10]

Beltrán criticò duramente il processo. Fu anche deluso dal livello di sostegno che ricevette dalle autorità cilene, in particolare dall'ambasciatore cileno in Svezia, Ovid Harasich. Beltrán accusò Harasich di "avergli mentito" dopo avergli garantito "un'azione politica" per aiutare Beltrán nel suo caso.[11] Dopo il verdetto Beltrán prese in considerazione l'archiviazione del caso presso la Corte europea dei diritti dell'uomo. Poi è stato arrestato dalla polizia. Il 12 dicembre 2008 la Corte Suprema svedese dichiarò che non avrebbe preso in considerazione il caso e quindi stabilì la sentenza della Corte d'Appello contro di lui. Beltrán tornò di nuovo in tribunale nell'agosto 2009 con l'accusa di aver minacciato un altro detenuto. Fu rilasciato un video che mostrava Tito che si scagliava e capovolgeva un tavolo.[12] Il 31 agosto Beltrán è stato condannato per queste minacce dal tribunale distrettuale, ma non è stata aggiunta alcuna sentenza in quanto si trattava di un reato minore rispetto alla sentenza che gli era già stata comminata per lo stupro[13]. Il 15 gennaio 2010 la condanna per minaccia illegittima fu annullata in Corte d'Appello ed è fu dichiarato non colpevole.[14] Tornò in Cile dopo aver scontato la sua pena in Svezia.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015, Beltrán divorziò dalla moglie Jenny Katarina (nata nel 1979) con la quale aveva avuto un figlio.[8] In seguito sposò una donna cilena con la quale ebbe un figlio nel 2016. Beltrán ha cinque figli da precedenti relazioni.[15]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (SV) Fängelse för Beltran, Aftonbladet, 10 ottobre 2008. URL consultato l'11 ottobre 2008 (archiviato l'11 ottobre 2008).
  2. ^ (SV) Tito Beltran om fängelsetiden: Det var hot varje dag, Expressen, 26 febbraio 2010. URL consultato il 12 gennaio 2011 (archiviato il 23 luglio 2011).
  3. ^ (SV) Karen Doggenweiler y Tito Beltrán se integran al jurado de Factor X., in La Tercera. URL consultato il 12 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
  4. ^ (SV) Tito Beltrán y Karen Doggenweiler se suman al jurado de "Factor X", in Emol. URL consultato il 13 gennaio 2011 (archiviato il 15 gennaio 2011).
  5. ^ (SV) Tänk om hon kört på barnvagnen, Aftonbladet, 23 giugno 2005. URL consultato il 14 febbraio 2008 (archiviato il 1º febbraio 2008).
  6. ^ (SV) Bertran fälldes idag, Aftonbladet, 12 febbraio 2008. URL consultato il 13 febbraio 2008 (archiviato il 14 febbraio 2008).
  7. ^ (EN) Trial begins of opera star Beltran, Tidningarnas Telegrambyrå / The Local, 11 gennaio 2008. URL consultato il 17 gennaio 2008 (archiviato il 15 gennaio 2008).
  8. ^ a b (EN) Jenny Beltran, wife of Chilean tenor Tito Beltran, su es.movies.yahoo.com, Associated Press. URL consultato il 17 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2008).
  9. ^ (EN) Tito Beltran collapses in court, Tidningarnas Telegrambyrå / The Local, 16 gennaio 2008. URL consultato il 17 gennaio 2008 (archiviato il 18 gennaio 2008).
  10. ^ Beltran guilty verdict upheld, Tidningarnas Telegrambyrå / The Local, 10 ottobre 2008. URL consultato l'11 ottobre 2008 (archiviato il 10 ottobre 2008).
  11. ^ Tito Beltrán found guilty of rape and sentenced to two years in jail[collegamento interrotto], El Mercurio Online, 12 febbraio 2008. URL consultato il 12 febbraio 2008.
  12. ^ (SV) Här går Tito till attack, Aftonbladet, 4 agosto 2009. URL consultato il 4 agosto 2009 (archiviato il 6 agosto 2009).
  13. ^ (SV) Tito Beltran döms för olaga hot, Nyheter24, 31 agosto 2009. URL consultato il 28 ottobre 2011 (archiviato il 28 dicembre 2013).
  14. ^ (SV) Beltran frias från olaga hot, Sydsvenskan, 15 gennaio 2010. URL consultato il 28 ottobre 2011 (archiviato il 17 gennaio 2010).
  15. ^ (SV) Tito: " Jag vet att vi får en vacker baby", Aftonbladet, 7 settembre 2003. URL consultato il 14 febbraio 2008 (archiviato il 5 aprile 2008).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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