This Is the Police

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This Is the Police
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows, macOS, Linux, PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch
Data di pubblicazioneWindows, macOS, Linux:
Mondo/non specificato 2 agosto 2016

PlayStation 4, Xbox One:
Mondo/non specificato 22 marzo 2017
Nintendo Switch:
Mondo/non specificato 24 ottobre 2017

GenereStrategia in tempo reale
TemaPoliziesco
OrigineBielorussia
SviluppoWeappy Studio
PubblicazioneNordic Games, EuroVideo Medien
Periferiche di inputGamepad, tastiera, DualShock 4, Joy-Con
SupportoDownload, Blu-ray Disc, cartuccia
Distribuzione digitaleSteam, PlayStation Network, Xbox Live, Nintendo eShop
Fascia di etàESRBM · OFLC (AU): R · PEGI: 16
Seguito daThis is the Police 2

This Is the Police è un videogioco strategico in tempo reale, con elementi di gestionale, a tema poliziesco, sviluppato da Weappy Studio e pubblicato da Nordic Games e EuroVideo Medien. È stato pubblicato per la prima volta il 2 agosto 2016 per Microsoft Windows, OS X e Linux e successivamente per PlayStation 4 e Xbox One il 22 marzo 2017 e per Nintendo Switch il 24 ottobre 2017[1][2][3] .

Nel gioco, il giocatore controlla il protagonista Jack Boyd, che viene costretto al prepensionamento da un sindaco corrotto. Il gioco si svolge nella città immaginaria di "Freeburg" alla fine degli anni '80 durante gli ultimi centottanta giorni di Boyd sul campo. Il gioco ha ricevuto recensioni contrastanti[4].

Ha avuto un sequel, This is the Police 2, uscito nel 2018[5].

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

La mappa isometrica di Freeburg, dalla quale il giocatore controlla i crimini

Lo stile di gioco è presentato tramite immagini e testo su una mappa isometrica. Il giocatore ha il compito di accumulare 500000 $ nei suoi ultimi sei mesi sul campo, attraverso vari modi; una delle opzioni include l'utilizzo della mafia locale[6]. La mafia potrebbe chiedere al giocatore di chiudere un occhio su alcuni dei crimini e di essere ricompensato con denaro. Il giocatore riceve chiamate e ha il compito di dare la priorità ad alcune di esse mentre si occupa del personale[7]. A seconda della gravità delle chiamate, il numero di poliziotti inviati varia. Se è un caso di aggressione, sono richiesti solo due poliziotti, ma se si tratta di una rapina a mano armata, possono essere scelti un massimo di dieci.[8] Mentre il gioco procede, il giocatore può inviare squadre SWAT e rinforzi. Il giocatore deve stabilire una strategia su quanti agenti mandano a ciascun crimine, perché se non ci sono ufficiali di riserva, alcuni crimini non possono essere fermati. La mancata interruzione dei crimini influisce sulla squadra del giocatore e il pagamento viene ridotto[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Paul Bryant, This Is the Police headed to PS4, Xbox One next month - Gaming Age, in Gaming Age, 16 febbraio 2017. URL consultato il 13 agosto 2018.
  2. ^ (EN) Crime and Punishment – This is the Police out now on consoles | Games industry press releases | Develop, su develop-online.net, 22 marzo 2017. URL consultato il 13 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2017).
  3. ^ (EN) Zachary Lyons, This Is the Police Review - PS4 - PlayStation Universe, in PlayStation Universe, 24 marzo 2017. URL consultato il 13 agosto 2018.
  4. ^ (EN) This Is the Police, su Metacritic. URL consultato il 13 agosto 2018.
  5. ^ (EN) Stephanie Chan, This Is the Police 2 delves into the morals and politics of law enforcement, in VentureBeat, 31 gennaio 2018. URL consultato il 13 agosto 2018.
  6. ^ (EN) Alex Gilyadov, This is the Police Review, su GameSpot, 2 agosto 2016. URL consultato il 13 agosto 2018.
  7. ^ (EN) Matt Whittaker, PAX East: This is the Police's Moral Ambiguity is Fascinating, in Hardcore Gamer, 27 aprile 2016. URL consultato il 13 agosto 2018.
  8. ^ (EN) Jeff Cork, This Is The Police Review – Put Down The Mouse And Step Away From This Game, in Game Informer, 2 agosto 2016. URL consultato il 13 agosto 2018.
  9. ^ (EN) Edward Smith, This Is The Police review: A disappointingly shallow depiction of US law enforcement, in International Business Times UK, 26 luglio 2016. URL consultato il 13 agosto 2018.

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