The London Chuck Berry Sessions

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The London Chuck Berry Sessions
album in studio e dal vivo
ArtistaChuck Berry
PubblicazioneMaggio 1972
Durata44:08
Dischi1
Tracce12
GenereRock and roll
EtichettaChess Records
ProduttoreEsmond Edwards
Registrazione3-5 febbraio 1972
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[1]
(vendite: 500 000+)
Chuck Berry - cronologia
Album precedente
(1971)
Album successivo
(1973)

The London Chuck Berry Sessions è un album di Chuck Berry pubblicato nel 1972 dalla Chess Records.[2]

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

La prima facciata dell'LP consiste di registrazioni in studio, mentre la seconda contiene tracce registrate dal vivo in concerto al Lanchester Arts Festival di Coventry, Inghilterra. Alla fine della sezione live, è inclusa la voce del presentatore del festival che cerca invano di far sfollare la gente dalla sala in modo che il prossimo gruppo in scaletta, i Pink Floyd[senza fonte], possa salire sul palco; la folla restia ad andarsene, continua ad intonare: «We want Chuck!» ("Vogliamo Chuck!").

My Ding-a-Ling fu accorciata ad una durata di circa 4 minuti per la pubblicazione su singolo; il brano divenne il primo (e unico) numero 1 in classifica per Berry, conquistando le vette delle classifiche sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna.

Registrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 febbraio 1972, Berry tenne un concerto in Inghilterra alla Locarno Ballroom di Coventry nell'ambito del Lanchester Arts Festival. L'esibizione viene parzialmente registrata, ma a causa di un guasto tecnico, non fu possibile registrare i primi cinque brani del concerto.[3] Quindi, il 5 febbraio, Chuck Berry si reca in studio per cercare di porre rimedio al disguido, incidendo qualche altro brano da inserire nel disco per rimpolpare il tutto, e poter pubblicare un album tratto dall'esibizione di due giorni prima, che aveva avuto un sorprendente successo (soprattutto durante l'esecuzione di My Ding-a-Ling, durante la quale il pubblico si era lasciato completamente trascinare da Berry cantando a squarciagola la canzone).[4]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i brani sono opera di Chuck Berry, eccetto dove indicato.

Lato 1 (studio)[modifica | modifica wikitesto]

  1. Let's Boogie – 3:10
  2. Mean Old World (Little Walter) – 5:45
  3. I Will Not Let You Go – 2:49
  4. London Berry Blues – 5:55
  5. I Love You – 3:26

Lato 2 (live)[modifica | modifica wikitesto]

  1. Reelin' And Rockin' – 7:07
  2. My Ding-a-Ling – 11:33
  3. Johnny B. Goode – 4:23

La versione in cassetta scambia di posizione I Love You con Johnny B. Goode per creare due lati di durata omogenea.

La versione qui presente di Johnny B. Goode, sostituisce il primo verso originale della canzone con la prima strofa di Bye Bye Johnny.

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Singoli estratti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chuck Berry - The London Chuck Berry Session – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 15 marzo 2020.
  2. ^ The London Chuck Berry Sessions, su discogs.com, Discogs.
  3. ^ Genovese, Carmelo. Chuck Berry, Collana Legends Rock'n'Roll, Editori Riuniti, 2002, pag. 85, ISBN 88-359-5254-9
  4. ^ Genovese, Carmelo. Chuck Berry, Collana Legends Rock'n'Roll, Editori Riuniti, 2002, pag. 86, ISBN 88-359-5254-9

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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