Megalochelys

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Megalochelys
scheletro di Megalochelys atlas all'American Museum of Natural History
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Pleistocene
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Reptilia
Sottoclasse Anapsida
Ordine Testudines
Sottordine Cryptodira
Famiglia Testudinidae
Genere Megalochelys
Sinonimi

Colossochelys atlas
Geochelone atlas

Megalochelys era una specie di tartaruga terrestre di dimensioni eccezionali, vissuta in India, Pakistan e Indonesia durante il Pleistocene (1,8 milioni di anni fa - 8.000 anni fa).[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nota anche con il nome particolarmente evocativo di Colossochelys, questa testuggine si differenziava dalle attuali Testudo principalmente per la taglia, che raggiungeva i 2,5 metri di lunghezza grazie al solo carapace. Alta circa 1,8 metri[2] e pesante fino a 4 tonnellate[3] (solitamente tra 1 e 2 t),[4][5] Megalochelys è una delle più grandi testuggini mai esistite; solo le tartarughe marine del Cretaceo (Archelon e Protostega) la superavano in dimensioni. Attualmente le dimensioni medie in questo genere variano dai 10 cm della Testudo kleinmanni ai 40 cm della Testudo marginata.

Probabilmente, l'aspetto richiamava da vicino quello delle testuggini giganti delle Galápagos (Chelonoidis nigra). Come queste, anche questo rettile preistorico era dotato di quattro zampe elefantine con dei cuscinetti sotto i piedi in grado di sostenere l'enorme peso e il carapace in cui si poteva nascondere dai predatori. Nonostante ciò era assai lento. Megalochelys era dotato di artigli con cui scavava buche per le uova.

Dieta[modifica | modifica wikitesto]

Si nutriva di foglie e germogli arbustivi che tagliava col suo becco corneo. A volte si alimentava di vermi.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Megalochelys è il nome originale e tuttora valido, anche se a volte il genere viene citato come Colossochelys.

Il genere contiene tre specie ufficialmente denominate, oltre a vari taxa ancora privi di denominazione.[6]

  • Megalochelys atlas Falconer and Cautley, 1844,[6] tardo Miocene e primo Pleistocene, India (Shivalik), Myanmar, ?Thailandia
  • Megalochelys cautleyi Lydekker, 1889,[6][7] dal tardo Pliocene al primo Pleistocene, India (Sivalik Hills); probabile nomen dubium.[6]
  • Megalochelys margae,[6] primo Pleistocene, Sulawesi, Indonesia. Lunghezza stimata tra 1,4 e 1,9 m.[6]
  • Megalochelys sondaari Karl and Staesche, 2007,[6] primo Pleistocene (fino a 1,7 milioni di anni fa) Luzon, Philippines.
  • Megalochelys sp. medio-tardo Pleistocene (circa 0,8-0,12 milioni di anni fa) Timor, Indonesia[1]
  • Megalochelys sp. primo Pleistocene (fino a 1,2 milioni di anni fa) Giava, Indonesia[1]
  • Megalochelys sp. primo Pleistocene (1,4-1,3 milioni di anni fa)[8] Flores, Indonesia.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Rhodin, Pritchard, van Dijk, Saumure, Buhlmann, Iverson e Mittermeier (a cura di), Conservation Biology of Freshwater Turtles and Tortoises, Chelonian Research Monographs, vol. 5, First, Chelonian Research Foundation, 16 aprile 2015, DOI:10.3854/crm.5.000e.fossil.checklist.v1.2015, ISBN 978-0-9653540-9-7.
  2. ^ Hirayama R, Sonoda T, Takai M, Htike T, Maung Thein ZM, Takahashi A. (2015). Megalochelys: gigantic tortoise from the Neogene of Myanmar. PeerJ PrePrints, 3:e961v1 https://doi.org/10.7287/peerj.preprints.961v1
  3. ^ Orenstein, R. (2001). Survivors in Armor: Turtles, Tortoises, and Terrapins. Key Porter Books Ltd.
  4. ^ Brown, B. (1931). The Largest Known Land Tortoise. Nat. Hist. Vol. 31:184–187.
  5. ^ Gregory S. Paul e Guy D. Leahy, Terramegathermy in the time of the titans: Restoring the metabolics of colossal dinosaurs (PDF), in The Paleontological Society Special Publications, 7: Dino Fest, 1994, pp. 177–198, DOI:10.1017/S2475262200009515 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2022).
  6. ^ a b c d e f g Rhodin, A.G.J., Thomson, S., Georgalis, G., Karl, H.-V., Danilov, I.G., Takahashi, A., de la Fuente, M.S., Bourque, J.R., Delfino M., Bour, R., Iverson, J.B., Shaffer, H.B. e van Dijk, P.P., Turtles and tortoises of the world during the rise and global spread of humanity: first checklist and review of extinct Pleistocene and Holocene chelonians., in Chelonian Research Monographs, vol. 5, n. 8, 2015, pp. 000e.1–66, DOI:10.3854/crm.5.000e.fossil.checklist.v1.2015.
  7. ^ Lydekker, R. 1889. Catalogue of the Fossil Reptilia and Amphibia in the British Museum. Part III. Chelonia. London: British Museum of Natural History, 239 pp.
  8. ^ (EN) Gerrit D. van den Bergh, Brent V. Alloway, Michael Storey, Ruly Setiawan, Dida Yurnaldi, Iwan Kurniawan, Mark W. Moore, Jatmiko, Adam Brumm, Stephanie Flude, Thomas Sutikna, Erick Setiyabudi, Unggul W. Prasetyo, Mika R. Puspaningrum e Ifan Yoga, An integrative geochronological framework for the Pleistocene So'a basin (Flores, Indonesia), and its implications for faunal turnover and hominin arrival, in Quaternary Science Reviews, vol. 294, ottobre 2022, pp. 107721, Bibcode:2022QSRv..29407721V, DOI:10.1016/j.quascirev.2022.107721.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (ES) Testudo atlas, su geocities.com. URL consultato il 22 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2005).